Franco Lillo, fratello di Annamaria, mia compagna di classe al magistrale di Piaggine, è deceduto nel centro di accoglienza di Bellosguardo, dove era approdato dopo la dimissione dall’ospedale San Luca di Vallo della Lucania.
Ha lasciato questo mondo mercoledì 13 novembre 2025, dopo aver vissuto una vita intensa, da protagonista della vita politica e sindacale del territorio dove è nato e, poi, oltre la Valle del Calore.

Ero poco più che un bambino quando Franco scuoteva gli animi delle sonnacchiose e democristiane comunità dell’alta Valle del Calore. Io, essendo figlio di un democristiano a tutto tondo, osservavo con scetticismo le scorrerie di Franco Lillo e Antonio Nigro di Piaggine.
Erano gli anni Settanta, e presi altre vie per scrollarmi di dosso le incrostazioni di un territorio che, nonostante Franco e Antonio, faceva fatica a scrostare.
Ritrovai quel giovane visionario al mio rientro nella terra dei padri: era un attivo e propositivo segretario della CGIL Scuola, che riconobbi al primo approccio durante un’assemblea sindacale.
Per qualche anno lo frequentai nell’ambito sindacale e ne apprezzai la verve oratoria e la passione che la animava.
Ruppe poi con la CGIL e si avventurò nella fondazione di un sindacato autonomo, che penso sia esistito fino a che lui è rimasto attivo.
Oggi lascia il mondo in cui ha vissuto e agito, con i segni evidenti del suo passaggio in un territorio che fa fatica a riconoscerli ancora oggi — figuriamoci negli anni Sessanta del secolo scorso.
In ogni caso, ha vissuto la sua vita come ha voluto, sperando convintamente di poterlo cambiare in meglio, per sé e per le generazioni arrivate dopo di lui.



