Oggi, prima domenica di ottobre, la Chiesa si raccoglie attorno alla Supplica alla Vergine del Rosario, scritta da Bartolo Longo nel 1883. È una preghiera sorprendentemente attuale, che dà voce agli affanni e ai travagli dell’umanità, ai pericoli dell’anima e del corpo cui siamo esposti. È una preghiera intrisa di fede.
Ed è proprio la fede il cuore della Parola di questa domenica.
Nel Vangelo gli apostoli chiedono a Gesù di aiutarli a diventare discepoli autentici: con le loro sole forze riconoscono di non farcela. Gesù risponde con l’immagine del granello di senape: una fede anche piccola, se autentica, è capace di produrre frutti sorprendenti. Non è una questione di quantità, ma di qualità.

La fede non è un insieme di precetti, né una semplice accettazione di alcune verità, ma un dono di Dio che cresce nella misura in cui cresce la nostra relazione con Lui. È presenza che trasforma, anche se nascosta nell’apparente assenza. Così come il seme di senape ha in sé la forza di diventare un grande albero, e come il gelso resta saldo grazie alle sue radici profonde, così una fede minima, ma vera, ci rende capaci di resistere alle tempeste della vita.
Dalla fede nasce il servizio. È il secondo insegnamento del Vangelo di oggi: credere significa desiderare che la fede cresca, e perché cresca è necessario servire. Non in cerca di gloria, riconoscimenti o applausi, ma con disponibilità e umiltà, sull’esempio stesso di Gesù. Il servizio non è un’azione straordinaria, ma la condizione stessa del cristiano.
L’umiltà nutre la fede e la carità; al contrario, orgoglio e presunzione soffocano il cammino. Dio non ci chiede imprese grandiose: basta quel piccolo seme di fede che, sostenuto dal servizio, può compiere cose straordinarie.
Il cammino della fede, però, non è facile: spesso vacilla di fronte alle sfide, come in Tommaso che desiderava “toccare per credere”. Oggi più che mai, l’indifferenza e l’abbandono della pratica religiosa rendono evidente la crisi di fede del nostro tempo. Eppure, la vera fede si concretizza nei gesti quotidiani, nelle scelte semplici e vere, nella vita di ogni giorno.
Tra la grandezza di Dio e la nostra piccolezza, segnata da incoerenze e fragilità, c’è uno spazio che solo la grazia può colmare. È lì che invochiamo il Signore: “Accresci la nostra fede!”.
Che questa domenica sia occasione di preghiera, di fiducia e di servizio.
Santa domenica in famiglia.



