Presso la Società Operaia “Torquato Tasso” di Sala Consilina sabato 27 settembre 2025, alle ore 17, si è svolto un interessante incontro dedicato alla scrittura, alla poesia e all’analisi critica a cui hanno preso parte importanti nomi della cultura contemporanea.
Nel corso della serata sono stati presentati i libri “Trinitilla e il volo delle formiche”, di Rino Mele, e “Montagne pensose, dialogo sulla poesia”, firmato da Rino Mele e Dacia Maraini.
Hanno aperto il pomeriggio di studi il presidente della Società Operaia “Torquato Tasso”, Michele Calandriello, il segretario Antonio Wancolle e il sindaco di Sala Consilina Domenico Cartolano.
Il poeta e critico letterario Vincenzo Guarracino è entrato nel vivo dell’incontro indagando la struttura narrativa e i contenuti del romanzo breve e e dei ventinove racconti di “Trinitilla e il volo delle formiche” di Rino mele, ed. D’Amato 20224. Attraverso un’attenta analisi dell’ ultimo volume frutto della prolifica attività di Rino Mele, già docente universitario dell’ Università degli Studi di Salerno, il critico ha parlato di un testo che ha i tratti del realismo magico. Un testo che sorprende straordinariamente, che contiene molti racconti ma che soprattutto tratteggia il personaggio di Trinitilla: “una fanciulla indotta e ingenua, che vive in maniera straordinaria la sua proiezione verso il mistero ma al tempo stesso è contro le regole. Tertulla è una poetessa e una visionaria”. Guarracino si è soffermato sul significato del titolo, dove il richiamo al proliferante mondo delle formiche può evocare molte cose, sia in positivo che in negativo. Trinitilla, fanciulla considerata ai margini, che non vede per imitare una nonna giovane e, forse cieca, è una conversa che diventa monaca. “Quella di Rino Mele non è una scrittura lineare, è una scrittura da realismo magico”. Nella storia di Trinitilla. che inizia con un’agonia e finisce con una morte, non c’è niente di finto, è tutto verosimile ed è tutto inventato, evidenzia il critico, che parla di una storia in cui c’è “l’ ardore mistico, un’immersione mistica”, facendo riferimento ai versi di Trinitilla che richiamano Gaspara Stampa. “Rino Mele ha una capacità narrativa che lascia senza fiato, è pura poesia”.

E di poesia hanno poi dialogato in un collegamento da remoto Rino Mele e Dacia Maraini, discorrendo del libro che hanno scritto insieme: “Montagne pensose, dialogo sulla poesia”, una conversazione epistolare composta da 42 lettere, un volume frutto di profonda riflessione sul senso della poesia, in cui Dacia Maraini e Rino Mele si interrogano sulla funzione e sul significato della poesia in un carteggio che attraversa il panorama poetico, alternando evocazioni, citazioni e ricordi personali. Dacia Maraini ha evidenziato: “La poesia ha il potere miracoloso di suscitare in noi una visionarietà che non resta sepolta. la poesia è musica, ha la forza e l’intensità della musica”. Il legame fra poesia e musica è forte, e importante è il ruolo che assume la vocalità. Ha parlato della forza e della musicalità della parola che il poeta sa utilizzare, e ha fatto un emozionante riferimento alle traduzioni poetiche di Pier Paolo Pasolini. In un dialogo intenso, anche Rino Mele si è molto soffermato sulla musicalità e sul senso originario della poesia, che è un “tentativo di risalire alla parola originaria, quella che crescendo non conosciamo più”; “la poesia è sottrarsi al potere della parola di scambio e tornare all’origine del suono della parola”, evidenziando come, in maniera suggestiva, il poeta non traduce, ma continua l’immersione, il cammino, la meraviglia. La poesia, difficile da definire, è una categoria misteriosa, una scrittura senza peso con la capacità di assumere un significato che va al di là della parola stessa.





1 commento
È un reportage essenziale ed “”empatico” che, carico di suggestione, è capace di cogliere i nodi essenziali dell’evento. Grazie.