Autore: Giuseppe Liuccio

Ci sono delle località che fecondano di desideri l’immaginario collettivo e ne scatenano emozioni.Paestum è una di queste. Lo è, di sicuro, per lo stupore dei templi dorici, che, a distanza di millenni, accendono ancora bagliori all’ocra delle colonne scanalate, per l’aria di sacralità che si respira nel Museo che espone lastre sepolcrali dipinte, vasellame policromo, metope a memoria di eroi e dei, per la “curiositas” di ricerca che stuzzicano foro, teatro, termae e tabernae a fuga/arredo di cardo e decumano, per le mura ciclopiche a cintura della città dissepolta, per le porte che si aprono a trasmigrazione di pianura…

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Durante le feste di Natale ho ripreso fra le mani “Le città invisibili” di Italo Calvino, un autore che ha scandito i ritmi di lettura della mia vita negli ultimi 70/80 anni. Mi hanno colpito molto, rileggendole, alcune sue riflessioni che, forse inconsapevolmente, ho assunto a modello di esistenza e a sottofondo della mia evoluzione culturale autobiografica “ogni vita è una enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato riordinato in tutti i modi possibili”. Calvino individua, cioè, una affascinante metafora della conoscenza nella spinta della immaginazione a superare ogni limite,…

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Oggi mi occupo dei Cammini, che sarebbe (il condizionale è d’obbligo) possibile ipotizzare,tracciare e, possibilmente, attrezzare per scoprire al meglio storia e tradizioni nella cornice straordinaria di Capaccio Capoluogo. Ne ho individuato, per il momento, due: 1)Il primo esplora l’abitato di Monticello per approdare alla Bella Fontana dei Delfini e di lì attraversare a piedi tutto il centro storico, scoprendone e godendone angoli carichi di storia non sempre apprezzata o, addirittura. dimenticata. E Monticello scopre con ospitale disinvoltura le sue origini a chi sappia leggere sull’acciottolato sconnesso di strade e vicoli, sui portali di pietra di palazzi gentilizi (qualcuno vanta…

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Qualche settimana fa ho parlato dei cammini comunali che potrebbero essere creati ed attrezzati nel territorio comunale di Ascea/Velia, per rispondere positivamente alle sollecitazioni del Ministro dei Beni Culturali, On. Dario Franceschini in vista dell’Anno dei Cammini. E li ho giustificati con una premessa necessaria ed utile: i cammini attivano tutti i CINQUE SENSI: la vista non per vedere ma per GUARDARE, l’udito non per sentire ma ASCOLTARE, il tatto non per toccare, ma CAREZZARE, il gusto non per mangiare ma ASSAPORARE, l’olfatto, non per fiutare ma ODORARE; in cui vedere, sentire, toccare, mangiare e fiutare indicano solo un atto…

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L’amico Batolo Scandizzo ha deciso di dedicare un numero monotematico di questo settimanale, di cui è direttore, ai centri più popolosi e storicamente più significativi del vasto territorio del Parco del Cilento, del Vallo del Diano e degli Alburni e mi ha fatto affettuose pressioni perché scrivessi una mia riflessione su Capaccio Paestum. Non nascondo che ho opposto notevole, anche se garbata, resistenza per due ordini di motivi: 1) perché ne ho scritto così tante volte da rischiare di ripetermi, 2) perché incomincio a pensare seriamente di tirare i remi in barca e a non tediare più me stesso ed…

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Punta del Telegrafo è strategica per godersi lo spettacolo di bellezza e di armonia, che dal mare s’inarca verso colline e montagne.A sinistra Pisciotta e Palinuro con il carico prezioso di storia e miti. A destra la conca di Velia, violentata da urbanizzazione da rapina lungo la costa, luminosa sulla collina con quel castello/sentinella all’area archeologica. Più giù l’Alento ammara lento e rievoca traffici e commerci ai Porti Velini. La montagna della Stella caracolla a sbalzi accidentati e abbranca la Piana di Casalvelino con la Punta dolcemente dirupante.Alle spalle uliveti bigio/argento ad invasione di borghi lustri di sole. Sotto, le…

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Questo settimanale accende i riflettori dell’interesse sul Parco del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni per riscoprirne ed esaltarne tutta la sua bellezza, visitandolo a piedi attraverso i “sentieri/ cammini” già tracciati ed attrezzati e/o i nuovi che la “governance” dell’Area Protetta, i comuni più attivi e le associazioni ambientaliste tracceranno ed attrezzeranno in vista dell’Anno dei Cammini, di cui ha parlato di recente il Ministro Dario Franceschini.La visita, rigorosamente a piedi, attiva tutti i sensi e dà voce al silenzio e libera l’anima più profonda della natura e ne scatena la ricchezza e la varietà delle emozioni…

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Viviamo nella società della comunicazione, ma soffriamo di solitudine. Navighiamo sul web, ma non abbiamo amici nel senso pieno e profondo del termine. Ci vantiamo delle nostre migliaia di contatti in fb, ma i nostri rapporti sono formali e superficiali e raramente affrontano problemi di serietà esistenziale nei dialoghi frettolosi, anche se inframmezzati di “ciao” e “baci”, che banalizzano le nostre relazioni interpersonali, che, spesso, accendono anche fantasie trasgressive, negli esponenti di entrambi i sessi, e che si materializzano in foto datate per fecondare la immaginazione malata degli allocchi. C’è comunicazione, e fin troppa, ma è priva di calore umano.E…

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A volte il calendario sbriglia la fantasia. È il caso della ricorrenza della festa di San Martino, santo molto venerato nei paesi del mio Cilento, come, d’altronde, in tutti quelli della civiltà contadina. Chi come me ama le tradizioni non può fare a meno di rievocarle, soprattutto se, come nel caso specifico, recuperano la enogastronomia, che fu ed è alla base della Dieta Mediterranea, sulla quale pontificano in ripetitivi e stantii bla bla bla esperti improvvisati e un po’ cialtroni, a caccia di facile visibilità. Ma non dicono quasi mai che l’anima della dieta nata nel Cilento e sistematizzata con…

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Il territorio cilentano è stato teatro di guerre e di dominazioni, che hanno avuto come protagonisti Greci, lucani, latini, goti, bizantini, svevi, normanni, longobardi, angioini, aragonesi… ed ognuno di questi popoli ha lasciato tracce del proprio passaggio. A saper leggere nelle zone archeologiche, come nelle torri di avvistamento e di difesa delle coste, nelle chiese e nei conventi dei centri dell’interno, nei castelli e nelle rocche, nei palazzi gentilizi, viene fuori l’evolversi della storia del territorio. Itinerari mirati alla scoperta e valorizzazione di questa “arte minore” possono dar vita ad un filone di turismo culturale capace di fare una iniezione…

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Su sollecitazione dell’amico direttore di questo giornale, Bartolo SCANDIZZO, mi accingo a fare una riflessione sulle montagne più significative del vasto territorio della nostra area protetta. D’altra parte la stessa legge istitutiva del Parco fa esplicito riferimento alle catene orografiche che ne contraddistinguono il territorio: Cervati, Gelbison, Alburni, Monte Stella e Monte Bulgheria sono i più emblematici, anche se non sono i soli. Una riflessione sul Parco, quindi, deve necessariamente fare riferimento a questi monti, la cui storia, d’altronde, è la storia stessa del Cilento. E, forse, proprio per questo, è opportuno partire dalla toponomastica, a cominciare dal termine “Cilento”.…

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Prima e durante l’ultima campagna elettorale per le Amministrative a Capaccio Paestum ho pubblicato una serie di riflessioni in una sorta di viaggio attraverso le contrade della pianura e delle colline della kora. Sarei tentato di rifare quel viaggio in cui ho messo cuore anima e pensieri ed entusiasmo di creatività. Ma ci rinunzio per non essere ripetitivo ed annoiare i lettori. Una tappa però la rifaccio ripetendone le stesse riflessioni. Quella da Ponte Barizzo a Gromola, anche perché mi consente di accendere i riflettori dell’interesse su un monumento straordinario: l’Heraion di Foce Sele, al quale non mi risulta che…

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