Riprendo un discorso a cui ho fatto ampio riferimento nel mio articolo precedente pubblicato su questo giornale, parlando del mito di Niobe e della simbologia del melograno. Continuo, pertanto, il mio viaggio nella sacralità nel territorio di Capaccio-Paestum…Mi convinco sempre più che sarebbe utile, oltre che bella ed interessante, una ricerca sulla letterarietà dei corsi d’acqua della pianura pestana non tanto e non solo sui fiumi più importanti e, in un certo senso, sacri alla memoria storica del territorio: il Sele ed il Solofrone. La pianura, infatti, era ed è ferita da altri fiumi, brevi di corso e di bacino,…
Autore: Giuseppe Liuccio
Era prevista una mia partecipazione attiva alla Borsa Archeologica del Turismo per domenica 29 per dare un contributo alla presentazione del bello ed interessante libro del prof Fernando La Greca “IL MELOGRANO DELL’ANTICA PAESTUM”. L’evento è organizzato dall’Associazione Dieta Mediterranea di Paestum, di cui è presidente il vulcanico e motivato idott. Gerardo Siano. Gli acciacchi dell’età avanzata ed i mali di stagione me lo impediscono. Ne chiedo scusa agli amici, Fernando e Gerardo. Sono stati entrambi miei alunni al Liceo Classico di Agropoli . Ma, come dicevano i latini “ad impossibilia nemo tenetur”. Affido, pertanto, a questo scritto le riflessioni…
Circa un anno fa fù varato “Il Patto del Fiume”. Il fiume in questione era il Solofrone, sul quale in quell’occasione scrissi un pezzo, che recupero rilanciando l’idea di creare “La Via Della liberta” lungo il suo corso, in nome di Spartaco, liberto eroe, morto nel Vallone di Tramonti, tra Capaccio, Trentinara e Giungano nella sua ultima battaglia contro Roma:. e che costituiva parte integrante di quel progetto. Mi piacerebbe se il tema diventasse materia di dibattito in una visione di sviluppo di respiro comprensoriale a cui sono molto interessati le migliaia e migliaia di cittadini che vivono nei paesi…
Forse non tutti sanno che il prestigioso Museo del Grand Tour di Capaccio ora si trova ad Agropoli e della cittadina considerata “porta del Cilento” ha preso anche il nome “ACROPOLIS – Arte e Paesaggi nel Cilento Antico”, appunto. La nuova location è situata, dal 7 giugno u.s., al pianterreno di un noto palazzo del Centro Storico del Borgo Antico, dove sono state scritte belle pagine di storia del Cilento. Di sicuro arricchisce ed arricchirà e qualificherà ancor di più per il futuro l’offerta turistica, nel segno della cultura, della città, come sottolineò con legittima soddisfazione il giorno della inaugurazione…
L’eredità come riconquista acquista valore di eticità come sostiene Goethe sottolineando, tra l’altro, che “l’eredità non è un atto passivo di ricevere un dono, bensì un atto soggettivo di ripresa del dono stesso”. Prende le mosse da qui Massimo Recalcati nel suo bel libro “IL COMPLESSO DI TELEMACO”, di cui mi sono già occupato e che ho ripreso fra le mani, profittando di un weekend uggioso per rileggerlo e trarne qualche spunto per analizzare la situazione politica nei miei territori di origine. L’erede è fuori dubbio il figlio che si appropria per legge del lascito del padre, ma anche una…
In una società contadina, che io ho conosciuto in tutta la sua prismatica attività negli anni lontani dell’infanzia, i lavori dei campi scandivano il ritmo della vita e delle stagioni: la semina, la mietitura, la vendemmia, la raccolta e l’essiccazione dei fichi, la raccolta delle castagne, delle olive erano e, in parte, sono ancora eventi che accendono l’immaginario collettivo e sbrigliano la fantasia e l’inventiva del poeta cantore. E gli eventi politici e sociali, le incursioni saracene, le rivolte, le imprese risorgimentali, le carestie, le siccità, l’emigrazione sono sottolineate con orgoglio e rabbia, con dolore e nostalgia dalla melopea popolare,…
Qualche settimana fa il Governatore della Campania, Vincenzo de Luca, ha partecipato alla festa dei 40 anni della Banca di Credito Cooperativo di Aquara, un Istituto di Credito che, in questo ultimo mezzo secolo, ha dato un contributo significativo a fare la storia della Valle del Calore e della Piana del Sele, ma non solo. L’occasione mi offre lo spunto per riprendere una mia riflessione, che feci su questo stesso giornale, circa due anni fa o giù di lì, in occasione di una conferenza stampa nella quale lo stesso Vincenzo De Luca entrò nel vivo dei problemi secolari che affliggevano…
Oltre l’Atlantico vive una numerosa comunità di Cilentani, forse addirittura superiore ai residenti in patria e che popolano rade di mare, creste di colline e cocuzzoli di montagna. Sono l’esercito delle migrazioni bibliche, che, a più riprese, nell’ultimo secolo ha abbandonato, con lancinante nostalgia, il paese sfiorando, a tenera carezza, con gli occhi tremuli di pianto la piazza, la chiesa, il campanile, il camposanto ed ha corso l’avventura verso l’ignoto. Hanno lavorato sodo nelle periferie malsane delle metropoli o nelle campagne delle fazende, ingoiando mortificazioni e soprusi, che ne ferivano nel profondo la dignità. Molti ce l’hanno fatta e si…
Continuo ad analizzare, anche se a volo di uccello, la storia di Capaccio Vecchio, passando in rassegna i libri sull’argomento, che ho (ri)letto di recente. Il quarto libro, in questione, che suggerisco ai miei lettori, è un classico della storia capeccese/pestana, come si evince chiaramente già dal titolo “Le Antichità Pestane”. Ne è autore Giuseppe Bamonte, che fu canonico della cattedrale dell’Antica Diocesi di Capaccio, che ebbe come sede vescovile Capaccio Veccio. L’episcopio era nei pressi della Chiesa Cattedrale del Granato. Pertanto il canonico è uno storico affidabile e documentato, fatta salva la tara di latente faziosità per il papa…
Con atto notarile del 13 gennaio del notaio Rossi dott. Giuseppe in Eboli è redatto un atto di vendita di un Terreno nel territorio di Capaccio in una zona denominata Amennola o Tempone dell’Imperatore. Nel ’700, Lucido Di Stefano (Della Valle del Fasanella) sostiene che dalla tempa è visibile sia il Castello che la Chiesa del Granato della Caputaquis. Ancora De Giorgi (Viaggio nel Cilento) nel 1882 dice che l’arenaria confina con la Tempa dell’Imperatore. Ora è da notare che, secondo la tradizione, su questa altura Federico II avrebbe fissato il suo quartiere generale, e molti ricordano che nel ‘900…
Cafasso è il borgo più antico della Piana. Ci sono stato di recente. Mi sono incantato, come sempre, alla chiesetta stilizzata nel nitore dei suoi colori tenui con l’agile ed arioso campanile nell’ardito tentativo di perforare il cielo con un filo di croce a rifrangenza dell’ultimo sole.Ho attraversato a passi lenti la piazzetta nell’assorto silenzio di paese a viaggio a ritroso di memoria. Ho cercato, invano, la sorgente del fiumarello, dove, bambino, calai a refrigerio di polla cristallina un’anguria che divorai a pastose mezzelune impiastricciandomi il viso di zuccherosi umori nel divertito riso a gara di sbafo con mia sorella.…
Viviamo in una società di disvalori. Oggi si privilegia più la vacuità e la vanità dell’apparire che la concretezza e la interiorità dell’essere. Il fenomeno latente e serpeggiante da tempo è esploso con prepotenza e con ostentazione disinvolta e, a volte, sguaiata nell’era del berlusconismo trionfante e del grillismo velleitario, poi. Ed è diventato ossessivo stile di vita. Da un anno a questa parte Renzi ci ha messo del suo. Ed ha rinverdito e riverniciato di sinistra apparente, molto apparente, il metodo, con il fisico del ragazzotto toscano spavaldo e con il mito dell’invincibilità, con il sorriso accattivante, spesso, e…