Viviamo in una società di disvalori. Oggi si privilegia più la vacuità e la vanità dell’apparire che la concretezza e la interiorità dell’essere.Il fenomeno latente e serpeggiante da tempo è esploso con prepotenza e con ostentazione disinvolta e, a volte, sguaiata nell’era del berlusconismo trionfante e del grillismo velleitario, poi. Ed è diventato ossessivo stile di vita. Da un anno a questa parte Renzi ci ha messo del suo. Ed ha rinverdito e riverniciato di sinistra apparente, molto apparente, il metodo, con il fisico del ragazzotto toscano spavaldo e con il mito dell’invincibilità, con il sorriso accattivante, spesso, e la…
Autore: LIUCCIO GIUSEPPINO
Nei lontani anni della mia infanzia, tra l’ultima decade di agosto e la prima quindicina di settembre per le campagne del Cilento era una festa. In tanti abbandonavano le case del paese e si trasferivano, armi e bagagli, nelle piccole luminose dimore nei piccoli poderi tra uliveti, vigneti e ficheti. Era la stagione della raccolta e della essiccatura dei fichi. Erano, e in parte sono ancora, tutte uguali le case di campagna, costruite con materiali poveri secondo una tipologia funzionale ai lavori agricoli: un enorme stanzone al piano terra adibito a riparo degli attrezzi agricoli e del raccolto, un’agile, solare…
In un’ansa raccolta l’onda dilava le antiche case dei pescatori di Conca dei Marini e narra di maremoti che sigillarono negli abissi uomini ed abitazioni, fasti e ricchezze dell’antica “Cossa” dei Tirreni. Più in là sul Capo, che pigro si insinua a carezza di mare, la Torre evoca truci assalti di pirati saraceni ed eroiche difese di indigeni disperati; e dagli oblò, aperti a squarci azzurri di infinito, volano lievi, a palpito di sole, le ombre in libera uscita dal vecchio Cimitero. Nell’aria rarefatta ed assorta del tramonto si respirano attimi di sospensione tra vita e morte, nell’incantesimo da anticipo…
La “meveza” è un rito e, come tutti i riti, ha qualcosa di sacrale ed ha le sue leggi da rispettare con scrupolo. Lo sanno bene le ragazze che si addestrano, alla scuola, tanto sapiente quanto rigorosa, di nonne e mamme
Qui luce e sole hanno gusto tattile e carnalità di sapori. Uno snodo importante per le comunicazioni, i traffici ed i commerci nel Cilento antico e moderno
Durante l’estate sono emersi in tutta la loro gravità i problemi e le emergenze della Costa di Amalfi: il traffico, che ha bloccato per ore la strada 163 e le piazze dei centri abitati, il mare inquinato e le spiagge superaffollate, gli incendi che hanno devastato le terrazze dei limoneti e i boschi delle colline e delle montagne , dove, tra l’altro, le Forze dell’Ordine hanno scoperto coltivazioni di marijuana… Insomma lungo la costa e nei centri della “montiera” è cresciuto, purtroppo, il regno del degrado. E bene ha fatto la stampa locale, regionale e nazionale a segnalare, degrado e…
“La cilentana” corre comoda a ferita di monti nel cuore verde del Parco del Cilento. S’apre ad improvvisi squarci di luce verso la vallata accidentata fin laggiù al mare greco di Velia, a memoria di Pensiero Antico. Il Monte Stella, alla distanza, è sentinella sull’ansa di Licosa, che rievoca la storia dolente di amore e morte della sirena gabbata da Ulisse. Dopo un breve tunnel è visione d’infinito la valle che caracolla verso la costa dei miti e della storia di Palinuro. Di fronte il massiccio del Bulgheria a veglia del corso del Mingardo, da un lato, dell’arco lunato del…
In ogni territorio ci sono segni lasciati dalla natura e dall’uomo che ne caratterizzano l’identità e che in una ipotesi di promozione e qualificazione turistica vanno opportunamente trasformati in messaggi accattivanti e coinvolgenti.Sono quelli che gli studiosi di scienze sociali chiamano “marcatori di identità”, indispensabili a caratterizzare in termini paesaggistici, culturali e, soprattutto, umani una località nel quid unicum che la rende esclusiva o quasi. Ora non c’è dubbio alcuno che Il mare per ’Agropoli è un forte ed insostituibile marcatore di identità. Lo è certamente per quella magica “reciproca metamorfosi tra terra ed acqua” che fa del grappolo di…
Fino a qualche decennio fa i paesi erano “un problema”. Oggi, invece, sono “una risorsa”. A metà del secolo scorso, e per alcuni decenni, vivemmo la stagione dell’abbandono e dello sradicamento. Da un po’ di anni a questa parte c’è una inversione di tendenza. Tornano gli eredi di prima e seconda generazione. Le campagne rifioriscono con la ripresa delle coltivazioni e verdeggiano gli ulivi, i vigneti rigermogliano e si gonfiano di umori alla stagione giusta, i rovi cedono il campo alle biade fiorenti e agli orti irrigati dalle acque dei fiumi/torrenti e dei pozzi Si riscopre l’agricoltura con il suo…
La rivolta covava da tempo. Era stata preparata a Napoli, in casa di Carlo Poerio, dove si davano convegno ardimentosi liberali.
I politologi ed i cultori delle Scienze Sociali parlano di “Green Economy”, riferendosi alle enormi possibilità di sviluppo, legate alla risorsa ambiente, se valorizzata appieno nella prismaticità del suo impiego e se immessa con intelligente creatività nei circuiti dei mercati. La nostra costiera dispone di uno straordinario patrimonio ambientale, purtroppo sottovalutato e sottoutilizzato e qualche volta, addirittura, violentato e sfregiato nella sua incomparabile bellezza. Ci sono località di montagna, come Tramonti, Ravello e Scala, che vantano scrigni di tesori di un patrimonio rurale con vigneti, limoneti, castagneti e con villaggi e case sparse in cui vivono comunità laboriose che hanno…
Pubblico qui di seguito la mia lettera postuma al liberto Spartaco tratta dal mio libro “TERRE D’AMORE: CILENTO E COSTA D’AMALFI” edito dalla Casa Editrice Delta3 (premio Francesco De Sanctis), riallacciandomi all’articolo di qualche giorno fa in cui suggerivo una serie di eventi da realizzare nel territorio dove, secondo una consolidata leggenda e qualche testimonianza storica di dubbia autenticità, il liberto eroe fu sconfitto da Licinio Crasso. Spartaco, gladiatore trace, nel 73 a.c. capeggiò la seconda guerra servile. Vinto da Marco Licinio Crasso, nella battaglia decisiva nella gola di Tremonti tra Capaccio, Trentinara e Giungano, morì nel 71 a.C. Caro…