Alcuni dei protagonisti della serata del 7 maggio 2025 nella piazza di Gromola, li ho ritrovati nella foto che li ritraevano nel 2017 al fianco di Franco Palumbo, il primo a rompere gli schemi consolidati delle vicende politico-amministrative di Capaccio Paestum.
Fu l’ex sindaco di Giungano a spostarsi sulla sponda destra del Solofrone e violare l’impenetrabilità delle vicende politiche della Città dei Templi. Quando Franco Alfieri, decise di tentare il secondo blitz, gli gioco facile seguire uno schema già consolidato infilandosi nella spaccatura tra i due “gemelli” medici prestati alla politica; Vincenzo Sica e Italo Voza …

Arrivo a Gromola in tarda serata per dare conto a chi ci legge di come si è approcciata la campagna elettorale Carmine Caramante, il terzo candidato alla carica di sindaco nel comune di Capaccio Paestum.
Davanti alla chiesa intitolata a Santa Maria Goretti è predisposto l’impianto di amplificazione da dove gli oratori intratterranno gli astanti. Caramante è l’unico dei tre candidati a scegliere un altro schema di “gioco” … niente adunate generali, ma contenute incursioni nelle innumerevoli contrade che compongono il mosaico del comune per il quale si candida alla carica di sindaco.
La serata non è calda e questo, probabilmente, è la causa del contenuto numero di spettatori e candidati arrivati per ascoltarlo. Il nucleo portante del suo tentativo di capitalizzare politicamente la sua lunga e ostinata battaglia contro Franco Alfieri, è il partito che governa a livello nazionale, Fratelli d’Italia. Con Claudio Pignataro, commissario di Faratelli d’Italia a Capaccio Paestum), accompagnato da un nutrito gruppo di storici militanti del partito che in provincia di Salerno e in Campania ha, da sempre, come leader Edmondo Cirielli, già presidente della provincia ed oggi vice ministro degli esteri.

Apre la serata Gerardo Stabile che sarà anche lo speaker dell’evento…
Stabile rivendica la scelta di partire dal basso e cioè dal territorio e ribadisce che “Noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo!” Conclude la sua introduzione citando il manifesto di Trieste: “abbiamo idee, gambe e buona volontà”, inoltre possiamo contare sull’appoggio della filiera istituzionale che arriva fino al Governo …
Sale sul palco un’antica conoscenza della politica capaccese, Nino Pagano … un protagonista che ha inciso come pochi altri sia nell’entrare sia nell’uscire dalle alleanze politiche che si sono contese il governo della città: “sarebbe stato meglio non votare immediatamente e consentire al commissario di governo di svolgere il lavoro di risanamento”. Poi, rivendica il fatto che, come Caramante, ci ha “sempre messo la faccia e affrontato le situazioni a viso aperto!”

Anche Claudio D’Angelo, stretto collaboratore di Franco Palumbo, rivendica la “correttezza e la dedizione con la quale ha assolto i compiti assegnatigli!” riconosce a Caramante la “correttezza e la dedizione all’obiettivo che si è assegnato: governare con altri metodi Capaccio Paestum.”
Poi è il turno di Fernando Mucciolo, già consigliere con Palumbo e con Alfieri, dai quali prese le distanze lasciando i banchi della maggioranza. Mucciolo indica Gromola come lo specchio dell’intero territorio comunale segnalando due interventi dell’amministrazione Alfieri: “Sfere geodetiche e bufalara, si tratta di due interventi arenatosi e che oggi sono l’esempio dell’incapacità di amministrare.”
Poi attacca i suoi ex colleghi consiglieri additandoli come “incompetenti capaci di alzare solo la mano e approvare senza disturbare …” Infine, lancia l’idea per rendere “grande” Capaccio Paestum: “bisogna approvare il PUC e consentire di poter costruire, ristrutturare, ampliare case, allargare capannoni … con gli oneri di urbanizzazione il comune potrebbe incassare oltre 250 milioni di Euro e risanare il bilancio e rilanciare l’economia!”
Infine, ecco Donatina De Rinaldis, residente a Gromola, che assicura il pieno sostegno a Caramante perché, con lui sindaco, “Gromola potrà rinascere a nuova vita con gli interventi rigenerativi che sono stati messi nel programma”.
Carmine Caramante, che ha ascoltato dalla platea gli interventi, si avvicina al microfono accompagnato dall’applauso dei presenti …
Dopo aver riconosciuto il merito principale dei candidati inseriti nelle quattro liste che lo sostengono affermando che “nessuno di loro è compromesso con la precedente amministrazione e, quindi, corresponsabile della situazione attuale”, rivendica lo spirito di collegialità che contraddistingue i componenti dello suo staff e dei candidati”.
“L’abbiamo detto fin da subito che l’innesto non avrebbe funzionato! E, purtroppo, abbiamo avuto ragione. Ne prendiamo atto e chiediamo il voto per poter porre rimedio al disastro che ci verrà lasciato in eredità.”
Caramante lancia il guanto di sfida “all’avv. donna e all’avv. maschio” invitandoli ad un pubblico confronto per discutere di ogni problema che Capaccio Paestum dovrà affrontare da giugno in avanti.
Avverte poi gli elettori a “non votate i soliti sospetti e da dare un taglio netto con il passato!”
Garantisce che nelle sue liste non ci sono “riciclati” e “solo chi ha fatto battaglie a viso aperto contro l’amministrazione precedente è stato inserito nelle liste …”abbiamo detto no a molti!”
Il candidato sindaco chiede ai suoi di non accettare provocazioni e agli elettori “deboli”, quelli che non possono permettersi di “uscire allo scoperto” perché il lavoro a “singhiozzo” che hanno e che garantisce loro poco meno del minimo per vivere, non possono permettersi di perderlo!
“Ci penseremo noi a darvi dignità lavorativa e umana assicurando a tutti un lavoro a tempo indeterminato. Intento, voi non cadete nella trappola della clientela elettorale”.
I toni si alzano e il candidato sindaco indica, senza nominarli, come “fotocopie, dell’altro avvocato (Franco Alfieri il sindaco dittatore), gli altri due avvocati: uno di sesso maschile e l’altra di sesso femminile (Corradino e Paolino). Anzi, li invita a ritirarsi dalla “campagna elettorale”.
Infine, avverte gli elettori che “pagheranno le conseguenze in termini economici poichè il disastro continuerà con loro e tasse e tributi continueranno a salire”.
In un crescendo si dice certo che Capaccio Paestum “Tornerà grande! Il buio del Medio Evo lascerà spazio alla luce della speranza. Il rinascimento farà scomparire la cappa che impedisce al sole di scaldarci …”
Con “Vinceremo al primo turno!”, saluta gli astanti che applaudono convinti il loro leader …