Ecco la composizione del nuovo consiglio comunqale: Sindaco: Gaetano Paolino
Consiglieri di maggioranza: Angelo Quaglia 787 voti, Antonio Mastrandrea 536, Maria Rosaria Giuliano 421 (Nuovi Orizzonti); Luca Sabatella 381, Antonio Agresti 377, Pamela Volpe 307 (Paolino Sindaco); Gianmarco Scairati 600, Adele Renna 411 (Sostenibile e Solidale); Igor Ciliberti 409 e Eustachio Voza 260 (Nel Cuore).
Consiglieri di minoranza: Simona Corradino; Luigi Delli Priscoli 192 (Simona Sindaco); Domenico De Riso 350 (Forza Capaccio Paestum); Marianna Ruggiero 331 (Popolo di Capaccio Paestum); Carmine Caramante; Fernando Maria Mucciolo 220 (Fdi).
La campagna elettorale che ha preceduto l’elezione di Gaetano Paolino a sindaco di Capaccio Paestum si è conclusa dopo poco più di un’ora dalla chiusura dei seggi e l’apertura delle urne.
Fin da subito Paolino fa uno “scatto” in avanti nello spoglio delle schede che si manterrà pressoché costante per tutta la durata dello scrutinio con piccole variazioni sui grafici che indicano le traiettorie dei tre candidati: Gaetano Paolino davanti; ad una distanza di circa 20 punti percentuali insegue Simona Corradino; con circa l’11% insegue, attardato, Carmine Caramante.

L’euforia che si respira nella sede del comitato elettorale di Paolino tracima, prima sotto il portico, e poi su ogni spazio utile fino ad occupare l’intero marciapiedi.
Il traffico è rallentato dai curiosi che indugiano qualche attimo per inquadrare la situazione e poi via a cercare un parcheggio nelle strade adiacenti.
Un applauso liberatorio saluta il raggiungimento del quorum che assegna matematicamente la vittoria a Gaetano Paolino che andrà a sedersi sulla poltrona che fu del fratello Paolo e del padre Salvatore.
Intanto eccolo entrare nello studio allestito presso la sede di Stile TV … Rosario Pingaro e Mario Miano gli fanno posto non prima di averlo abbracciato e baciato per complimentarsi per l’elezione.
Le prime parole del Sindaco di Capaccio Paestum sono “liberatorie” della tensione accumulata da quando ha accettato di concorrere per andare ad occupare la sedia che “scotta” dove, per ben tre volte, si sono accomodati “papi” stranieri: Franco Palumbo e Franco Alfieri (1 e 2).

Ringrazia i cittadini che hanno fatto “la cosa giusta” affidandogli le sorti della Città dei templi, e poi chiama in causa i diretti avversari indicando loro il luogo dove continuerà il confronto politico amministrativo per concorrere insieme a disegnare il futuro di Capaccio Paestum: “sarà in consiglio comunale il luogo dove le idee messe in campo, indicate nei programmi elettorali e, in molti casi, necessarie alla ripartenza della vita amministrativa di Capaccio Paestum”.
Non manca di lanciare “frecciate” a chi siederà tra i banchi delle minoranze a dimostrare con i fatti e con le idee che vorranno contribuire all’amministrazione del comune: “se modificheranno il loro atteggiamento, che per l’intera durata della campagna elettorale, è stato solo denigratorio, saremo aperti al costruttivo confronto; altrimenti, procederemo da soli con la forza della maggioranza che il corpo elettorale ci ha tributato”.

In ogni caso, non sarà semplice per Paolino dare seguito alla realizzazione del programma di risanamento e rilancio dell’azione amministrativa … ma è per fare questo che si è candidato ed ha convinto la maggioranza degli elettori di dargli fiducia (oltre il 57% dei voti validi).
Non è dato sapere chi è (o sono) stato a individuare e a convincere il nuovo sindaco che viveva la sua vita di avvocato di successo a Salerno, con qualche puntata nella sua città natale; ma certamente ha saputo essere chiaroveggente nel capire che solo la forza tranquilla di un uomo affermato professionalmente poteva competere attraversando le “procellose acque” del mare magnum della politica capaccese.
Paolino ha accettato l’eredità che la compagine della vecchia amministrazione guidata da Maria Antonietta Di Filippo, perché orfana di Franco Alfieri, gli ha consegnato; l’ha depurata di ogni scoria troppo evidente, tenendosi stretto il “riequilibrio” di bilancio approvato il giorno prima della consegna delle dimissioni nelle mani del segretario comunale; ed ha lanciato il cuore oltre la siepe immergendosi senza riserve nella battaglia della vita.
Coraggio ne hanno avuto anche molti consiglieri comunali additati come “marionette” manovrate da mani “oscure” … dopo aver approvato il riequilibrio di bilancio, si sono impegnate compattamente a fianco del nuovo leader.

Quando arrivo davanti alla sede del comitato elettorale, molti di loro sono arroccati a mostrare l’orgoglio di aver combattuto la battaglia della vita per difendere il loro onore.
Baci e abbracci non si contano nel momento della “catarsi” collettiva che rende travolgente l’arrivo del neo sindaco che fa fatica a “fendere” la folla che straripa sulla carreggiata della via Magna Graecia. Impiega un’eternità a salire i tre gradini che lo immettono sotto il portico; ci vorrà ancora tempo per i cinque passi che lo separano dall’ingresso nella sede dove il suo staff è appollaiato.
Il bagno di folla è completo, i microfoni che i giornalisti gli “sventolano” sotto gli occhi lo costringono a “rifugiarsi” tra i più stretti collaboratori … ma anche loro vogliono toccarlo, abbracciarlo, baciarlo; il fondo, l’aver sfondato il muro dell’incertezza al primo turno di votazioni è stata una sorpresa anche per loro …
Ma perché è successo? Era prevedibile che accadesse? Gli altri due candidati, cosa hanno sottovalutato?
A mio modesto parere, il motivo è da ricercarsi nel richiamo alla “realtà” delle cose fatte da Franco Alfieri nel suo primo mandato e lo avevano spinto in alto (forse troppo in alto) nelle elezioni per il secondo mandato.
Le “opere” realizzate, progettate, finanziate hanno saputo “parlare” alle menti delle genti molto di più di tante parole che le hanno “demonizzate”.
Sono circa 3 decenni che nei programmi elettorali venivano bellamente enunciate le “imperative” esigenze di una città che voleva imboccare la strada per immettersi credibilmente nei circuiti turistici nazionali e internazionali: un lungomare degno di questo nome, la creazione di parcheggi a monte della pineta, la realizzazione di un cine-teatro sul sito dell’ex cinema Miryam, il rifacimento di piazza Santini, l’acquisizione dell’ex tabacchificio e la trasformazione in un centro fieristico, il rifacimento del centro storico di Capaccio paese, lo sblocco della zona PIP, illuminazione e sistemazione delle strade, l’ammodernamento degli edifici scolastici, l’avvio della valorizzazione della pineta, il sottopasso ferroviario di Paestum …
Certamente, sono stati commessi errori, ma la sostanza di aver cominciato a rendere concrete le tante promesse inevase per molto tempo ha convinto gli elettori molto di più di tantissimi, forse troppi, richiami alla “legalità negata”.
Infine, c’è un altro aspetto che ha inciso in modo decisivo … gli elettori hanno “creduto”, eleggendo Paolino, di chiudere la parentesi che, per ben due volte, li ha indotti a chiamare un “Cincinnato (https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio Quinzio Cincinnato)” per mancanza di “generali” credibili fatti in casa!
Con Gina, decidiamo che può bastare il tempo dedicato alla festa per la “vittoria” e ci allontaniamo dalla sede elettorale del “vincitore” … Attraversiamo la strada e scorgiamo che nella sede elettorale di Simona Corradino è illuminata e all’interno i suoi collaboratori la stanno intorno … entriamo per un saluto e per farle gli auguri di potere esercitare al meglio il ruolo che l’elettorato le ha assegnato. Fuori, qualcuno dei candidati rispondono al saluto a denti stretti …
Procediamo fino al bar Galardi; seduti ad un tavolino ci sono Claudio Pignataro e Giuseppe Coccorullo che commentano l’insuccesso di una scelta coraggiosa di essere stato l’unico partito (Fratelli d’Italia) a metterci la “faccia” con il simbolo in lista.
Ritorniamo sui nostri passi e imbocchiamo la via Italia ’61. Ci avviciniamo alla sede elettorale di Carmine Caramante … le luci sono spente e la sede, ancora “fasciata” di manifesti, è desolatamente.

È ora di rientrare a casa … i tre lati del triangolo, lunghi poco più di cento passi e che idealmente collegano le tre sedi, sono lontane chilometri lastricati di attacchi “feroci” che hanno scavato fossati!
Sarà compito di chi ha vinto ricercare modi e trovare il tempo di riportare il confronto politico alla dimensione fisiologica basata sul confronto democratico delle posizioni di chi ha idee diverse espresse in campagna elettorale.
Ecco i consiglieri eletti:
L’affluenza è stata del 67,93%
Gaetano Paolino è eletto sindaco al primo turno con il 57,63% (6.988 voti) e amministrerà con una maggioranza di 10 seggi.
Simona Corradino è stata votata dal 31,29 % con 3.794 voti e farà opposizione con altri 3 consiglieri;
Carmine Caramante è stato votato dall’11,08% con 1.344 preferenze e farà opposizione con un altro consigliere;
LE LISTE COLLEGATE a
- Gaetano Paolino
Nuovi Orizzonti 2.102 voti; Paolino sindaco: 1.970 voti, Sostenibile e Solidale voti 1.679; Capaccio Paestum nel Cuore voti 1.398.
- Simona Corradino
Simona Sindaco, voti 946; Forza Capaccio Paestum, voti 917; Popolo di Capaccio Paestum, voti 826; Tutti! Voti 539.
- Carmine Caramante
FDI voti 843; Primavera 264; Libertà è Partecipazione voti154; Niente Paura voti 60.
Pertanto il Consiglio comunale sarà così composto:
Sindaco: Gaetano Paolino
Consiglieri di maggioranza: Angelo Quaglia 787 voti, Antonio Mastrandrea 536, Maria Rosaria Giuliano 421 (Nuovi Orizzonti); Luca Sabatella 381, Antonio Agresti 377, Pamela Volpe 307 (Paolino Sindaco); Gianmarco Scairati 600, Adele Renna 411 (Sostenibile e Solidale); Igor Ciliberti 409 e Eustachio Voza 260 (Nel Cuore).
Consiglieri di minoranza: Simona Corradino; Luigi Delli Priscoli 192 (Simona Sindaco); Domenico De Riso 350 (Forza Capaccio Paestum); Marianna Ruggiero 331 (Popolo di Capaccio Paestum); Carmine Caramante; Fernando Maria Mucciolo 220 (Fdi).



