Ora è tempo di fare i conti con i problemi reali che, durante la campagna elettorale, sono rimasti sullo sfondo, sopraffatti da giaculatorie buone per ogni occasione, utili solo a incantare e trascinare gli aventi diritto al voto verso le urne.
Il dato più eclatante è, nonostante tutto, l’ulteriore calo degli elettori, che sta a significare una cosa chiara: la “gente” è stanca di un rito democratico che seleziona una classe dirigente alla quale affidare le sorti amministrative della Regione Campania senza che cambi realmente nulla.

In provincia di Salerno sono stati eletti consiglieri così ripartiti:
🔴 Centro-sinistra (5 seggi)
- Corrado Matera – Partito Democratico (PD)
- Francesco Picarone – Partito Democratico (PD)
- Luca Cascone – lista “A Testa Alta”
- Andrea Volpe – lista “Avanti Campania – PSI”
- Giovanni Maria Cuofano – lista “Roberto Fico Presidente”
🔵 Centrodestra (4 seggi)
- Giuseppe “Peppe” Fabbricatore – Fratelli d’Italia (FdI)
- Roberto Celano – Forza Italia (FI)
- Mimmo Minella – Lega
- Sebastiano Odierna – lista “Cirielli Presidente / Moderati e Riformisti”

È eclatante la mancata elezione di Tommaso Pellegrino, candidato nella lista “Casa Riformista”, pur avendo ottenuto oltre 15.000 preferenze.
Altrettanto sorprendente è l’esclusione dall’assegnazione dei seggi di Michele Cammarano, capolista del Movimento 5 Stelle.
A rappresentare l’area compresa nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni saranno Corrado Matera e Mimmo Minella.
È difficile prevedere come si evolverà la gestione del potere in Campania sotto la guida di Roberto Fico e su quali basi si costruirà la convivenza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico.
Chi sta ai vertici regionali dovrà mediare tra le eredità dell’ex presidente e gli impulsi “populisti” incarnati dal movimento fondato da Beppe Grillo.
Per la cosiddetta “regione verde” compresa nel Parco, dove “stiracchiano” la vita oltre 80 comuni, la scelta è chiara: o un vero rinascimento ecologista o si continuerà a vivacchiare “aspettando Godot” – Vladimiro ed Estragone che parlano, si illudono, ma Godot non arriva mai.
Con Tommaso Pellegrino la decadenza è stata lenta; con l’avvento di Giuseppe Coccorullo e dell’attuale Consiglio direttivo, l’Ente Parco è scivolato nell’indifferenza locale e nazionale.
Michele Cammarano, anche senza seggio, potrà ancora giocare un ruolo attraverso le aree interne, se chiamato a responsabilità esecutive.
Corrado Matera, primo eletto del PD, potrà assumere il ruolo di garante di un partenariato stretto tra Regione ed Ente Parco.

Matera e Cammarano hanno una responsabilità storica verso il territorio. Se sapranno interpretarla davvero, sarà un bene per il futuro dell’Ente Parco e per le comunità che vi vivono.
I partiti del Centro Destra, che hanno il pieno “controllo” dell’Ente Parco, potranno “salire sullo stesso treno” per tentare di dare un contributo sostanziale al rilancio dell’area protetta. ma questa è tutta un’altra storia … che non smettermo di raccontare!



