Un paese, una valle, una memoria
Piaggine è un piccolo paese situato nell’alta Valle del Calore.
Fino agli anni ’50 del secolo scorso viveva esclusivamente di pastorizia e del taglio di legnami estratti nei boschi di faggi che ancora crescono sul versante nord del monte Cervati.

Per molti che vi hanno passato gli anni della giovinezza e poi se ne sono separati, può essere diventato un ricordo sbiadito; per altri che vi sono rimasti, può essere il luogo della vita vissuta; per altri ancora che, pur essendo andati a vivere appena fuori della Valle del Calore, sarà diventato un richiamo inconscio a cui “rispondere” a correnti alternate …

Per chi vi ha studiato frequentando l’Istituto Magistrale nei quasi 50 anni della sua esistenza in vita, il suo ricordo si sarà imboscato in qualche scantinato della memoria che, solo saltuariamente, torna a galla!
Il tempo della giovinezza e dei sogni

Fa sempre un certo effetto ripercorrere i fatti “salienti” della propria vita e imbattersi nei ricordi di quel tempo, che fu il tempo dell’immaginazione che andava al “potere” in un futuro indefinito che si parava davanti alle giovani generazioni … come la nostra.
Era la vita delle nuove generazioni, figlie della “pace” post bellica che più avanti le aspettava e, soprattutto, quella in cui i sogni “affettivi” e “professionali” si affollavano e si affastellavano nella mente.
L’apertura dell’Istituto Magistrale
Alla fine degli anni ’60 del 1900 ecco aprirsi il nuovo orizzonte … a Piaggine fu “aperto” l’Istituto Magistrale Statale.

Per chi, come tanti di noi, era destinato o era già avviato sul sentiero dello studio superiore (in collegio, in seminario, a pensione da amici e parenti in altri luoghi), avere l’occasione di tornare al paese per vivere e continuare a studiare vivendo a casa propria fu un insperato “sogno” che si concretizzava.
Per gli altri, ai quali il destino aveva riservato altri percorsi di crescita, il “miracolo” si concretizzò all’improvviso e, molti, furono subito in un altro “mondo” che si spalancava davanti alla vita.
Un cambiamento di destini
Nessuno è in grado di quantificare la percentuale delle ragazze e dei ragazzi destinati a trascorrere la giovinezza nei piccoli borghi delle valli del Calore, del Sammaro e del Fasanella che videro cambiare il loro destino grazie all’apertura del “Magistrale”; certamente sono stati una moltitudine …
Quell’evento aprì orizzonti nuovi e prospettive di vita insperate che si concretizzarono apportando cambiamenti profondi sia ai protagonisti sia agli interi nuclei familiari dai quali provenivano.

In ultima analisi, si trattò di una vera e propria rivoluzione culturale che ha dato “gambe” e “voce” a qualche migliaio di giovani che, poi, sono sciamati altrove a concretizzare un futuro fatto di studio, con l’accesso all’università o al magistero; o di un’occupazione diretta nella scuola elementare che “consentiva” il diploma magistrale che era “abilitante” di per sé all’insegnamento.
Un fenomeno da analizzare
Il fenomeno sociale provocato dall’istituzione dell’Istituto Magistrale merita di essere analizzato statisticamente, culturalmente e socialmente.
Ecco perché con Antonio De Rosa, Carmelo Pacente, Maria Grazia Petraglia e il sottoscritto, Bartolo Scandizzo, abbiamo pensato di invitare gli ex alunni del “Magistrale” ad incontrarsi per capire se ci sono le condizioni per dare vita ad un’associazione con lo scopo di raccogliere testimonianze di vita vissuta tra gli ex alunni dell’istituto al fine di riportare alla memoria il tempo del grande cambiamento.
In un secondo tempo, se ci saranno le condizioni e la volontà collaborativa di un numero adeguato all’obiettivo di ex studenti, si potrebbe avviare una ricerca su come la “semplice” apertura di una scuola ha potuto modificare i destini di intere generazioni nate in un’area interna geograficamente collocata nell’Appennino Meridionale.
Una sfida nonostante il tempo
Certo, il tempo passato e la definitiva chiusura dell’Istituto Magistrale non sono un buon viatico per il successo dell’iniziativa.
Ma se anche solo si riuscirà a creare un momento d’incontro tra chi vorrà discuterne apportando idee e proposte operative, ne sarà valsa la pena.
L’invito: raccontare la propria storia
Intanto e per iniziare, chiediamo ad ognuno che sarà raggiunto da questo articolo di “scrivere” la sua storia di vita vissuta vicino o lontano dalla Valle del Calore.
I testi saranno pubblicati in un libro che verrà stampato e distribuito in un incontro pubblico in una data da stabilire tra il 15 e il 22 agosto del 2026.
La testimonianza si può scrivere in modo libero oppure seguendo queste indicazioni:
- Breve presentazione del paese di provenienza
- Anni di frequenza dell’Istituto Magistrale a Piaggine
- Paesi di provenienza degli amici o amiche, compagni di classe e non
- Docenti con i quali si è entrati in sintonia o meno
- Atteggiamento dei genitori nei confronti dell’istituto
- Città e scuola dove si è lavorato come docente di scuola primaria e sviluppo della carriera
- Città di frequenza della facoltà universitaria e sviluppo lavorativo post universitario
- Rapporti mantenuti con Piaggine
- Rapporti mantenuti con il comune di origine
Contatti
Chi vorrà approfondire l’argomento, farsi parte attiva del progetto, chiedere ulteriori informazioni … non esiti a contattarmi:
📞 338 527 0117



