L’anno scolastico 2025-2026 rappresenta un momento importante per il sistema educativo italiano, con numerosi cambiamenti e aggiornamenti rispetto agli anni precedenti. Ecco i dati principali relativi alle scuole in Italia, includendo aspetti come il numero di istituti, la distribuzione territoriale, le tipologie di scuole e le iscrizioni. Il Paese conta circa 40.000 istituti scolastici: circa 12.000 scuole dell’infanzia, 18.000 scuole primarie, 8.000 scuole secondarie di primo grado, 12.000 scuole secondarie di secondo grado. Le istituzioni scolastiche sono così distribuite sul territorio nazionale: Nord Italia: circa il 45% delle scuole; Centro Italia: circa il 25%; Sud e Isole: circa il 30%. Le scuole statali si contano in misura dell’85% del totale; Paritarie: circa il 10%; Private: circa il 5%. Frequentano 8 milioni di studenti. Questa la distribuzione per livello: Infanzia: circa 1,5 milioni; Primaria: circa 3 milioni; Secondaria di primo grado: circa 1,8 milioni; Secondaria di secondo grado: circa 2,7 milioni. Quest’anno scolastico in merito alla innovazione e all’aggiornamento, è aumentato l’uso di strumenti digitali e piattaforme online. Si registra una crescita in termini di digitalizzazione. Con riferimento all’insegnamento STEM, è dato rilevare un incremento delle attività legate a scienze, tecnologia, ingegneria e matematica Con riferimento all’inclusione, si attesta una maggior attenzione alle esigenze di studenti con disabilità e bisogni educativi speciali. E’ aumentato il numero dei docenti assunti, sono stati confermati quasi 58mila insegnanti precari di sostegno. Si è registrato un importante avanzamento sul fronte delle assunzioni del personale docente, concluse con tre settimane di anticipo rispetto allo scorso anno scolastico, e la riduzione delle reggenze nelle istituzioni scolastiche. Il MIM assicura che: “Entro settembre di quest’anno, 41.901 nuovi docenti entreranno in ruolo, pari al 76,8% dei posti disponibili a livello nazionale, il 30% in più rispetto allo scorso anno (erano il 47,6%). Dopo le immissioni in ruolo su posto comune la copertura dell’organico è pari al 97,3%, rispetto al 94% dell’a.s. 2024/2025. Un’attenzione particolare è riservata al sostegno: i docenti assunti sono 7.820, per un totale di circa 121.879 insegnanti di ruolo e una copertura di organico al 95,2% (erano l’89% prima di queste nuove assunzioni)”. Fra l’altro verranno confermati i supplenti annuali o con nomina fino al 30 giugno per i quali le famiglie hanno fatto richiesta di continuità. Si tratta di quasi 58.000 insegnanti su un totale di circa 120.000 posti. In tal modo sarà possibile raggiungere l’obiettivo garantire la continuità didattica agli studenti con disabilità. “Sul fronte della dirigenza scolastica, aggiunge la nota del Ministero dell’istruzione e del merito, le 326 immissioni in ruolo hanno permesso di ridurre il numero di scuole in reggenza, che passano così da 468 a 403, con una diminuzione di quasi il 14%. Le supplenze sui posti in deroga di sostegno saranno circa 120.000. Infine, dall’1 settembre saranno operativi nelle scuole primarie e secondarie 1.000 docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano agli stranieri, come misura per potenziare l’insegnamento della nostra lingua e contrastare la dispersione scolastica degli studenti stranieri con scarsa conoscenza della lingua italiana”. Il Ministro Valditara si dice soddisfatto dei risultati e a prova dell’azione finalizzata al beneficio della scuola dichiara: “L’anticipo delle procedure di nomina, l’incremento delle assunzioni realizzate, la continuità didattica per gli studenti con disabilità e la riduzione delle reggenze sono la prova del nostro impegno per dare risposte concrete al mondo della scuola. Un ulteriore passo avanti verso un sistema che garantisca maggiore stabilità ai docenti e sia più efficiente per mettere realmente al centro la persona dello studente”. Fra i fondamentali obiettivi della politica scolastica per l’anno scolastico 2025-2026, articolati su base delle linee strategiche nazionali (PNRR, Piano Nazionale Scuola Digitale, Agenda 2030, Piano triennale per l’educazione 2022-2027), ricordiamo la riduzione della dispersione scolastica e il successo formativo, il bisogno di rafforzare servizi di tutoraggio e supporto individuale, la promozione dei percorsi di recupero e potenziamento delle competenze di base, il monitorare in modo sistematico il fenomeno dell’abbandono. Altri obiettivi interessano l’inclusione e la parità di opportunità, le competenze di base e life skills (Consolidare italiano, matematica, scienze e lingue straniere in tutti i gradi di istruzione; Introdurre in modo trasversale pensiero critico, problem-solving e competenze emotive; Valorizzare metodologie laboratoriali e apprendimento basato su progetti (PBL). L’azione politica di Valditara si muove, inoltre, col fine di garantire la trasformazione digitale e innovativa della didattica, per il perseguimento dell’ educazione alla sostenibilità e cittadinanza globale, a sostegno della formazione e della valorizzazione del personale scolastico. La politica scolastica è, inoltre, orientata a consolidare l’autovalutazione d’istituto (RAV e PTOF aggiornati), a sostenere l’Invalsi come strumento di miglioramento, non solo di misurazione a favorire reti di scuole per il miglioramento continuo. Dire scuola oggi vuol dire attenzionare necessariamente all’orientamento e al raccordo col mondo del lavoro, implementare percorsi di alternanza scuola-lavoro/dual learning in tutti i licei e Istituti Tecnici/Professionale, rafforzare la collaborazione con imprese, università, ITS e centri di ricerca, sviluppare competenze imprenditoriali e digital-soft skills. Altri obiettivi non trascurabili del Governo Scuola interessano benessere e sicurezza a scuola e autonomia, partecipazione e governance territoriale. Di certo questi obiettivi, se declinati nei Piani triennali dell’offerta formativa (PTOF) e nei Piani di miglioramento, contribuiranno a dare continuità alle riforme in corso e a preparare gli studenti alle sfide culturali, sociali ed economiche del prossimo decennio.
Scuola, cifre e obiettivi
I dati principali relativi alle scuole in Italia, includendo aspetti come il numero di istituti, la distribuzione territoriale, le tipologie di scuole e le iscrizioni. Tanti gli obiettivi della politica scolastica che, se declinati nei Piani triennali dell’offerta formativa (PTOF) e nei Piani di miglioramento, contribuiranno a dare continuità alle riforme in corso e a preparare gli studenti alle sfide culturali, sociali ed economiche del prossimo decennio. “L’anticipo delle procedure di nomina, afferma il Ministro Valditara, l'incremento delle assunzioni realizzate, la continuità didattica per gli studenti con disabilità e la riduzione delle reggenze sono la prova del nostro impegno per dare risposte concrete al mondo della scuola. Un ulteriore passo avanti verso un sistema che garantisca maggiore stabilità ai docenti e sia più efficiente per mettere realmente al centro la persona dello studente”.
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