Il Rapporto “Ecosistema scuola – XXV Rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici in Italia” è stato pubblicato da Legambiente e presenta un quadro critico sulla sicurezza e la sostenibilità degli edifici scolastici italiani, con particolare riferimento alle aree ad alto rischio sismico, dove i ritardi nell’adeguamento sono marcati. Dati del rapporto mostrano che una percentuale elevata di edifici scolastici non possiede tutte le certificazioni necessarie. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha risposto al rapporto avviando un piano straordinario di messa in sicurezza e evidenziando i dati sul tema. Diverse le criticità emerse. Il rapporto mette in rilievo i ritardi negli adeguamenti sismici, soprattutto nelle aree più a rischio, la diffusa carenza di certificazioni. Una parte significativa degli edifici scolastici italiani, infatti, non risulta in regola; il 36% delle scuole non è in possesso della relativa certificazione richiesta. La qualità degli edifici e dei servizi scolastici, inoltre, risulta preoccupante, evidenziando ritardi anche in termini di sostenibilità.
Non mancano le risposte Istituzionali. Il Prof. Giuseppe Valditara, Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha disposto l’avviamento di un piano straordinario di messa in sicurezza delle scuole per rispondere ai dati emersi. Tanto ha dichiarato Valditara in una nota: “Questo Governo ha avviato per la prima volta un piano straordinario di messa in sicurezza delle scuole che utilizza sia fondi PNRR, sia, per circa 1/3 del totale, fondi ministeriali (con specifico riguardo alla messa in sicurezza delle scuole) e che riguarda attualmente oltre 10.000 edifici scolastici, ovverosia il 25% del totale. Nell’ambito di questa attività, lo scorso anno sono stati finanziati interventi resisi necessari a seguito delle verifiche di vulnerabilità sismica, interventi di adeguamento degli edifici scolastici alla normativa antisismica e interventi di riqualificazione energetica. Per quanto attiene, nello specifico, il Certificato di agibilità, si rappresenta che la relativa competenza ricade in capo agli enti locali. Si rileva, tuttavia, che tali enti non sempre provvedono a inserirlo nell’Anagrafe, anche quando già rilasciato, non essendo peraltro previsto un obbligo di pubblicazione. Ne consegue che la mancata pubblicazione non può essere considerata, di per sé, indicativa dell’assenza del certificato dell’edificio scolastico. In relazione all’utilizzo e potenziamento dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, il Ministero ha già avviato un’analisi interna complessiva volta a rafforzare la raccolta e la qualità dei dati disponibili. Tale lavoro prevede il fondamentale coinvolgimento delle Regioni, delle Province e dei Comuni, cioè i “proprietari” degli immobili adibiti alle attività scolastiche nonché dei documenti degli immobili stessi, in maniera tale di individuare modalità condivise per l’aggiornamento puntuale e sistematico delle informazioni, in coerenza con le esigenze di programmazione nazionale e territoriale cercando di integrare il più possibile le banche dati esistenti al fine di ridurre gli inserimenti manuali da parte degli enti locali allo stretto indispensabile. L’attivazione della sezione dedicata all’edilizia all’interno dell’ANIST, prevista dal codice dell’amministrazione digitale, consentirà di integrare e consolidare il patrimonio informativo, garantendo maggiore trasparenza sullo stato degli interventi e sui relativi finanziamenti, e costituirà la base per una pianificazione più efficace delle azioni di manutenzione, riqualificazione e sicurezza del patrimonio scolastico”.
Ecco un quadro critico sulla sicurezza e la sostenibilità degli edifici scolastici italiani, con focus sui principali aspetti, criticità e possibili vie di miglioramento. Il nostro Paese possiede una normativa ampia su sicurezza e accessibilità (D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche, norme tecniche come CEI, UNI, etc.) e linee guida per la sostenibilità (Ecovillaggio, BREEAM Italia, Protocollo ITACA, ecc.). Le scuole spesso hanno età degli edifici eterogenee: edifici storici, nuove costruzioni, ristrutturazioni deboli o incomplete. Esistono fondi e bandi (Sisma Bonus, Ecobonus, PNRR) volti a migliorare sicurezza sismica, efficientamento energetico e sostenibilità, ma l’implementazione è complessa. In merito poi alla sicurezza strutturale e sismica si elencano diverse criticità comuni: la manutenzione insufficiente: monitoraggio insufficiente di crepe, deterioramenti strutturali, tenuta degli elementi portanti; aggiornamenti antisismici limitati: edifici storici o costruiti prima del 1980 spesso non adeguati alle norme moderne; emergenze e piano di evacuazione: procedure non sempre aggiornate, simulazioni rare, segnaletica e percorsi di fuga non sempre conformi; impianti e servizi essenziali: vulnerabilità in caso di calamità (energia, acqua, riscaldamento, illuminazione di emergenza); impatti: rischi per studenti, insegnanti e personale, difficoltà di evacuazione rapida, danni strutturali amplificati in eventi sismici o calamità. La criticità delle strutture interessa anche la sicurezza antincendio. Diversi sono i problemi: compartimentazione insufficiente, tempi di uscita non ottimali, segnaletica poco visibile, impianti di rilevazione e spegnimento non sempre funzionanti o periodicamente collaudati. In diversi casi si parla di carenze di manutenzione, con rifrimento agli estintori, ai sistemi di allarme, alle vie di fuga ostacolate da arredi o manutenzioni irregolari. Urgonopiani di emergenza aggiornati, esercitazioni periodiche, formazione del personale e simulazioni con studenti. Bisognerebbe, con modalità largamente diffusa, garantire la sicurezza e la salute degli occupanti, cn specifico riguardo alla ventilazione, alle infiltrazioni, alle muffe e ai problemi di umidità che possono influire su salute e rendimento. Andrebbe , a largo ragio, assicurata la luminosità e il comfort: illuminazione insufficiente o non uniforme, rumorosità, temperatura non controllata. Le scuole dovrebbero garantire accessibilità e sostenibilità energetica e ambientale. Tutte le Istituzioni scolastiche, in lungo e in largo, dovrebbero fornire esaustive risposte in termini di governance, pianificazione e gestione.
Il contenuto e principali punti di “Ecosistema scuola – XXV Rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici in Italia”, sono i seguenti: “Criticità strutturali”: il rapporto sottolinea le carenze strutturali degli edifici scolastici, con un numero insufficiente di scuole che soddisfano tutti i requisiti di sicurezza. “Adeguamenti sismici”: viene evidenziato un ritardo significativo negli adeguamenti sismici, una situazione particolarmente grave nelle aree ad alto rischio. “Sicurezza e sostenibilità”: Il quadro generale evidenzia problemi di sicurezza e sostenibilità degli edifici scolastici in tutto il Paese, con risultati preoccupanti anche in regioni specifiche come la Campania. “Carenza di certificazioni”: i dati indicano che una parte considerevole degli edifici scolastici è priva delle certificazioni necessarie, compromettendo la sicurezza degli studenti e del personale. Va detto che il rapporto si colloca in un contesto normativo che prevede obblighi precisi per la sicurezza e l’adeguamento sismico delle strutture scolastiche, come stabilito da precedenti decreti legge.
Le istituzioni scolastiche campane riportano un preoccupante profilo in termini di sicurezza, sostenibilità e servizi: una allarmante situazione a rischio sismico. Il dato sulla sicurezza sismica nella regione Campania, è il seguente: su 427 scuole situate in zone a rischio sismico 1 e 2, appena 71, ovvero il 16%, risultano progettate o adeguate alla normativa antisismica. Sebbene a Napoli il 95% degli edifici in zona sismica 2 sia adeguato, la percentuale regionale resta allarmante. Queste le proposte per una scuola pubblica equa, sicura e sostenibile, contenute nel Rapporto “Ecosistema scuola – XXV Rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici in Italia”: Potenziare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica con dati sempre aggiornati sullo stato degli interventi e sui relativi finanziamenti, rendendola uno strumento aperto, trasparente e accessibile. Le informazioni devono essere messe a disposizione di tutti i cittadini, per garantire il diritto alla conoscenza delle condizioni degli edifici scolastici, favorire la partecipazione attiva e il controllo civico.
Definire e finanziare nuovi Livelli Essenziali di Prestazione che garantiscano, in tutte le scuole, servizi fondamentali e standard qualitativi (trasporti, mense, palestre accessibili, spazi verdi, digitalizzazione, sostenibilità), per superare i divari territoriali e assicurare pari opportunità educative, soprattutto nei contesti più fragili. Valorizzare le scuole come presìdi civici e comunitari attraverso la rigenerazione degli spazi, l’apertura extrascolastica e l’integrazione tra fondi per l’edilizia e politiche di coesione, per sostenere Patti Educativi di Comunità orientati a scuole inclusive, sostenibili e in dialogo con i bisogni del territorio. Realizzare un piano strutturale e coordinato per la riqualificazione del patrimonio scolastico pubblico, con risorse certe, governance unitaria e criteri trasparenti, capace di superare la frammentazione dei fondi e ridurre le disuguaglianze territoriali. Un sistema che semplifichi l’accesso per gli enti locali e torni a garantire il funzionamento dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica come luogo di co-programmazione. Garantire, come priorità nazionale, il completamento delle indagini diagnostiche e la messa in sicurezza dei solai in tutte le scuole, insieme all’adeguamento sismico e alle verifiche di vulnerabilità strutturale, da realizzare con urgenza soprattutto negli edifici situati nelle aree a rischio sismico 1 e 2. Realizzare con urgenza un programma nazionale di riqualificazione energetica e comfort climatico per le scuole, superando interventi frammentati e puntuali, attraverso soluzioni strutturali integrate — rinnovabili, coibentazione, illuminazione naturale, gestione sostenibile — e promuovendo Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (C.E.R.S.) come strumento per ridurre i consumi e contrastare la povertà energetica.
Affrontare il tema del dimensionamento scolastico, reso urgente dalla riduzione della popolazione studentesca, attraverso una programmazione condivisa tra Ministero, Regioni e territori che superi l’approccio meramente quantitativo, garantendo il mantenimento di istituzioni scolastiche e personale e investendo in spazi di apprendimento di qualità, con classi meno affollate e una didattica laboratoriale, in risposta ai bisogni educativi di scuole e famiglie.
Sostenere piani di mobilità scolastica partecipata e co-progettata, con l’incremento del trasporto pubblico scolastico, l’attivazione di pratiche ecosostenibili come pedibus e bicibus, la realizzazione di strade scolastiche, piste ciclabili e percorsi protetti, istituendo e valorizzando in ogni scuola la figura del mobility manager, per coordinare e integrare le azioni a livello locale.
Scuola, i dati sulla sicurezza
Pubblicato da Legambiente il "XXV Rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici in Italia” . Soltanto il 45% degli edifici ha il collaudo statico, solai a rischio in 9 scuole su 10. Il Ministro Valditara: "Questo Governo ha avviato per la prima volta un piano straordinario di messa in sicurezza delle scuole che utilizza sia fondi PNRR, sia, per circa 1/3 del totale, fondi ministeriali (con specifico riguardo alla messa in sicurezza delle scuole) e che riguarda attualmente oltre 10.000 edifici scolastici, ovverosia il 25% del totale
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