Innocenzo Bortone. Ferdinando De Luca, Luigi Leuzzi, Pasquale Martucci, Ezio Martuscelli e Michael Shano sono gli autori di una recente pubblicazione, curata da Ezio Martuscelli ed edita a febbraio 2025 dall’ Associazione “Progetto Centola” e dal Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura”, che ha preso in esame siti e beni culturali diversi per tipologia, collocazione geografica e stato di conservazione e origine che insistono in una regione del basso Cilento di grande rilevanza dal punto di vista paesaggistico – naturalistico e storico – culturale: l’area del massiccio del Monte Bulgheria, il promontorio di Capo Palinuro, la collina di Molpa, le valli dei fiumi Mingardo e Lambro e le aree circostanti. Negli antichi e numerosi centri abitati della regione è presente un rilevante Patrimonio costituito da Beni Materiali (mobili e immobili) e Beni Immateriali (antiche tradizioni, feste religiose, fiere…).
Il volume “Storia, Conservazione e Promozione del Patrimonio Culturale, Materiale e Immateriale, del basso Cilento”, attraverso dei ‘case study’, punta ad attirare l’attenzione delle istituzioni locali e delle autoritĂ preposte sulla necessitĂ di tutelare e valorizzare tale Patrimonio storico.
Innocenzo Bortone è autore del primo capitolo “Il Santuario Diocesano Maria Santissima Annunziata di Licusati”. Architetto, laureato alla Seconda UniversitĂ degli Studi di Napoli “Luigi Vanvitelli” con tesi in Restauro dei Monumenti dal titolo “Le case a pseudo-schiera nel Centro Storico di Camerota: il Chivo analisi e restauro”, Innocenzo Bortone ha conseguito un Master di II Livello presso l’UniversitĂ “Federico II” di Napoli con tesi in “Progettazione e Recupero Architettonico Urbano ed Ambientale con tecnologie innovative”. Vincitore di concorsi di architettura, è autore di brani di musica liturgica. Il suo scritto tratta uno dei beni architettonici piĂą importanti del territorio di Licusati, il Santuario dedicato a Maria Santissima Annunziata, di cui ha ricostruito l’evoluzione storica e le possibili fasi. Il lavoro, che affronta la storia dell’edificio religioso, offre un’analisi visiva della struttura architettonica, conduce un’analisi dell’oggettistica sacra, tra documenti e memoria, pone particolare attenzione alla Statua lignea raffigurante l’Annunziata e l’angelo Gabriele e al ‘Reliquiario della Madonna’, si pone come punto di partenza per ulteriori analisi, anche di natura multidisciplinare.
Ferdinando De Luca scrive “L’antica chiesa parrocchiale nel vecchio centro abitato di San Nicola di Centola”. Laureato in Lettere Moderne e professore presso la Scuola Media di San Mauro la Bruca, dopo aver vinto il concorso ordinario è stato preside nelle scuole medie e ha svolto attivitĂ di capo d’istituto fino al collocamento a riposo. Appassionato di storia locale e di teatro, ha promosso eventi di vario tipo (convegni, manifestazioni, spettacoli musicali) e ha preso parte a vario titolo (autore, regista, organizzatore) all’allestimento di spettacoli teatrali. Ha pubblicato una raccolta di copioni teatrali e la monografia storica su San Nicola. Nel suo lavoro Ferdinando De Luca delinea l’antica storia e le origini dell’ abitato e della vecchia chiesa parrocchiale di San Nicola, raccontandone le alterne vicende fino alla frana del 1963, che l’ha resa inagibile. “Un pezzo di storia del paese che, senza un urgente intervento manutentivo, rischia di scomparire del tutto”, scrive Ferdinando De Luca, che avverte della necessitĂ di “salvaguardare un reperto di architettura sacra rurale che nella sua semplicitĂ ha una dignitĂ artistico-culturale e fa parte del patrimonio religioso che comprende le tante vecchie chiese parrocchiali che si trovano nei centri storici dei piccoli borghi dell’Italia intera”.
Luigi Leuzzi scrive il capitolo “Roccagloriosa: un insediamento esemplare per comprendere le dinamiche di formazione dell’ Ethnos Lucano”. Psichiatra di orientamento antropofenomenologico e cultore di antropologia culturale, è autore di sette volumi in tema di antropologia concettuale e corrispondenze simboliche ed archetipiche del Cilento e della Lucania Occidentale. Ha ricevuto il premio nazionale “Cilento poesia” per i suoi contributi mitoarcheologici. Prestigiose sono le sue collaborazioni dal respiro nazionale ed è autore di numerosi saggi. Nel suo capitolo, dedicato alle origini dell’insediamento di Roccadaspide, illustra le trasformazioni che hanno portato alla transizione dalla civiltĂ enotria a quella lucana ed evidenzia affinitĂ e differenze tra i Lucani stessi, approfondendo l’importanza di Roccadaspide nelle dinamiche di formazione dell’ Ethnos Lucano. ” L’insediamento di Roccagloriosa è di estrema importanza per comprendere le dinamiche di trasformazione etno-culturale che hanno portato alla transizione dalla civiltĂ enotria a quella lucana a partire dalla fine del V sec a. C. sino al IV sec a. C. Solo l’espansione della potenza militare di Roma ha posto fine ad una nazione italica in fieri che aveva notevoli potenzialitĂ imprenditoriali ed organizzative e che nel confronto con gli etruschi ed i greci aveva fatto tesoro di lineamenti di fondazione istituzionale e sociale”.
Pasquale Martucci è autore del capitolo “Il bene culturale come processo sociale I carruzzĂąni di Roccagloriosa”. Sociologo iscritto all’ ANS (Associazione Nazionale Sociologi) e ricercatore con perfezionamento in metodologia della ricerca qualitativa, Pasquale Martucci svolge da oltre trent’anni ricerche nel territorio del Parco Nazionale del Cilento con studi su identitĂ , comunitĂ , vita quotidiana, feste, manifestazioni, forme rituali, tradizioni, religiositĂ , cultura popolare, territorio, forme di sviluppo, epistemologia dei sistemi e della complessitĂ . Numerose sono le sue pubblicazioni. Nel saggio dedicato a Roccagloriosa, affronta le problematicitĂ delle risorse culturali territoriali, processo socioculturale determinato dall’intervento dell’uomo. “I beni che entrano a far parte del Patrimonio Culturale rispondono a criteri formali, estetici e simbolici; è necessario pertanto conoscerli, censirli, catalogarli, attraverao un insieme di operazioni accompagnate da un’analisi storico-estetica, che include beni/siti appartenenti a tutti i popoli del mondo”. Trattando la cultura del territorio, scrive che “Nella provincia dei beni culturali trova rilevanza il rituale dei CarruzzĂąni del Sabato Santo, una forma espressiva che rientra nell’ IPIC”: un “rituale unico nel suo genere”, di cui Martucci traccia le caratteristiche attraverso una serie di indicatori.
Ezio Martuscelli scrive il capitolo “La Contrada di San Basilio in grancella Il ‘Genius Loci’ di Centola”. Chimico, giĂ Direttore di Istituto di Ricerca del CNR, docente presso le UniversitĂ “Federico II” e “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Presidente dell’Associazione storico-culturale “Progetto Centola” e Coordinatore del Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura”, è autore di numerose pubblicazioni e libri sia nel campo tecnico-scientifico sia in quello della storia del Cilento. Negli ultimi anni si è molto dedicato allo studio dell’Emigrazione, pubblicando numerosi volumi. Il suo capitolo dedicato alla descrizione dell’evoluzione nei secoli della piĂą antica delle contrade di Centola: la Contrada di San Basilio in grancella, che include la localitĂ da cui ebbe origine Centola: l’area del Vallone. Martuscelli traccia la nascita e lo sviluppo di Centola, in etĂ Medievale e Moderna. Parla delle sue contrade, a partire da quel primo nucleo, nell’area del Vallone. Sostenuto dalla documentazione e da una robusta raccolta iconografica che mettono in risalto le specificitĂ , chiarisce che “Per la sua storia e origine è in questa Contrada, un vero e proprio Borgo, che deve essere ricercato il ‘Genius Loci’ di Centola”. La denominazione della contrada “ricorda la presenza dei monaci di rito greco-bizantino, che imposero il nome anche al monte alle cui pendici nacque Centola”. Martuscelli dedica interessanti paragrafi alla chiesa di San Basilio e al suo campanile, alle principali vie, agli edifici, e alle famiglie storiche. E si interroga su quale sia, oggi, “Questa IdentitĂ che si è andata consolidando nei secoli”, consegnandoci le sue riflessioni: “è in questa nuova realtĂ sociale e ambientale, caratterizzata da spopolamento, invecchiamento dei residenti, diaspora dei giovani e degrado architettonico che va ricercata e ricorstituita la ‘nuova IdentitĂ ’ della Contrada di San Basilio che tenga conto della storia, cultura, paesaggio, tradizioni e testimonianze che nel tempo l’hanno portata a essere considerata il ‘Genius Loci’ del Paese'”.

Michael Shano firma il sesto capitolo del volume: ” Gli affreschi della cappella di S. Maria ad Martyres di Lentiscosa nel loro contesto storico e religioso”. Nato negli USA nella terza generazione di immigrati italo-americani meridionali, Shano giunse a Napoli giĂ laureato nella scienza politica e filosofia, per studi post-laurea e per recuperare le sue radici siciliane e meridionali. Nei Paesi Bassi, a Utrecht, ha concluso il il dottorato di ricerca in storia medievale e teologia. Ha lavorato nei Paesi Bassi come ricercatore universitario. Essendo in pensione, ha ripreso il suo lavoro di storico dedicandosi allo studio e alla divulgazione della storia medievale e del periodo della riforma religiosa nel territorio attorno alle falde del Monte Bulgheria. Nel volume ha trattato gli affreschi medievali della cappella di S. Maria ad Martyres di Lentiscosa, frazione di Camerota, che guarda a Roma e non all’Oriente, e analizzando la datazione dell’arte sacra degli affreschi formula riflessioni sul loro rapporto con i contemporanei movimenti di riforma religiosa e l’affermazione dell’umanesimo di quell’epoca storica. Se da un lato rileva come “la tutela materiale di questo monumento sia stata gestita con cura”, dall’altro denuncia la scarsa attenzione alla valorizzazione e alla promozione di un’opera a lungo erroneamente considerata “arte figurativa di epoca bizantina di quasi mille anni fa e non, come sappiamo ora, un esempio di arte italiano tardogotico campano-lucano”.

Con questo volume dedicato al Patrimonio Culturale, materiale e immateriale, del basso Cilento, gli Autori, come si legge nella prefazione, intendono “spingere le AutoritĂ e gli Enti, sia a livello locale che nazionale, a implementare azioni per una piĂą attenta tutela, valorizzazione e promozione dei Beni Storico che insistono nell’area del basso Cilento”, perchĂ© incrementi una nuova forma di “Turismo Culturale”.




1 commento
Contributi tutti variamente interessanti, tali da generare una viva curiositĂ di conoscerli e approfondirli…In particolare, quellidi Leuzzi e Martuscelli. Complimenti all’articolista…