Per ricordare il magistrato salernitano

Teggiano, consegnato il Premio Giacumbi

Franco Roberti: “Un uomo dal forte senso del dovere, un ponte con Aldo Moro” “La sovranità delle scelte politiche è stata condizionata da poteri forti con il concorso di soggetti esterni”

Cultura
Cilento giovedì 24 maggio 2018
di Antonella Citro
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Premio Giacumbi © n. c.

Annarita Corvino è la studentessa dell’Istituto d’Istruzione Pomponio Leto di Teggiano che quest’anno ha vinto il Premio Nicola Giacumbi, istituito nel 1980 dal Club Rotary Sala Consilina - Vallo di Diano per ricordare il magistrato salernitano, caduto per mano dei brigatisti il 16 marzo 1980. Sabato 12 maggio, ai lavori coordinati dal Past President Geppino D’Amico, sono intervenuti il Presidente del Club Rotary Antonio Gnazzo: «La consegna del Premio quest’anno coincide con il 40ennale della scomparsa di Aldo Moro – ha detto - Giacumbi fu Sostituto Procuratore presso il tribunale di Sala Consilina e poi fu trasferito a Salerno. Premiamo una ragazza meritevole figlia di un carabiniere della Compagnia di Sala Consilina». Orgoglioso anche Rocco Colombo alla dirigenza della scuola superiore teggianese che è anche presidio di Libera. Il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina Davide Acquaviva ha introdotto i temi della legalità che hanno stimolato i giovani a saperne di più. «Dobbiamo trasmettere il senso della memoria. Racconto la mia esperienza da magistrato e di quelli che erano stati gli anni ’70, gli anni di piombo e gli anni ’80 dove si è giocato a fare i rivoluzionari sulla pelle di persone innocenti - riferisce Carmine Olivieri della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Potenza – solo perchè rappresentavano lo Stato, pezzi della società civile.

Non dobbiamo cadere più in quella brutta parentesi della nostra storia repubblicana». Olivieri parla dell’articolo 11 della Costituzione e del diritto di autodeterminazione dei popoli, fa riferimento all’attacco alle Torri Gemelle e al terrorismo contro il mondo occidentale che strumentalizza l’uomo per un astratto ideale politico. «Ho sempre pensato che colpire Giacumbi fosse una scelta precisa delle Br perché quel magistrato aveva dimostrato forte attaccamento al dovere e aveva un’alta coscienza della responsabilità – dice Franco Roberti, Consigliere ministeriale in materia di terrorismo e criminalità organizzata già Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – un ponte con Aldo Moro che promuoveva il senso del dovere. La sovranità delle scelte politiche è stata condizionata da poteri forti con il concorso di soggetti esterni. Dobbiamo rivendicare la nostra sovranità, solo attraverso la circolazione delle informazioni si può intervenire e bloccare i potenziali attentatori». L’esempio tramandato e la conservazione della memoria nel saluto dell’ingegnere Giuseppe Giacumbi, figlio del magistrato scomparso.

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