A gennaio del 2025 è stato eletto il nuovo presidente della Comunità del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: Stefano Sansone!
Ad accompagnarlo nell’impegno di dare voce ai sindaci dei comuni compresi nel perimetro dell’area protetta è stato nominato Giuseppe Orlotti, sindaco di Giungano.
I diretti interlocutori di Sansone e Orlotti, che siedono nel Consiglio direttivo perché eletti dai componenti delle Comunità del Parco, sono:
- Sig. Francesco Bellomo
- Dott. Domenico D’Amato
- Dott. Carmelo Stanziola (Vicepresidente)
- Sig. Rosario Carione
A suo tempo, a Sansone e Orlotti demmo dei consigli, non richiesti… un promemoria per rimettere la “palla al centro” e “fischiare” l’inizio di un nuovo “gioco”:

📌 Promemoria operativo
- Esercitare in pieno il diritto di convocare l’assemblea della Comunità del Parco sottoponendole un programma “politico” di rilancio dell’area protetta, sottraendola al “linciaggio” cui è sottoposta.
- Creare un gruppo di lavoro per individuare le problematiche che attanagliano i comuni delle aree interne sotto i 1.000 abitanti.
- Fare il punto sull’avanzamento dei progetti SNAI (Cilento Interno e Vallo di Diano) finanziati per circa 16 milioni di euro.
- Verificare l’implementazione del progetto “Piccoli Borghi” (capofila Sanza, 20 milioni, altri 5 comuni con circa 800.000 € ciascuno).
- Censire i comuni associati per presentare progetti alla Regione (solo spese di progettazione: 50.000 € ogni 5 comuni).
- Attivare una commissione per la ricognizione degli investimenti fatti dall’Ente sul territorio, in particolare nei comuni soggetti passivi.
- Creare un coordinamento dei presidenti delle Comunità Montane comprese nell’area protetta.
- Monitorare l’accesso dei turisti alle due Aree Marine Protette nel periodo estivo.
- Verificare l’effettiva fruibilità della rete dei sentieri finanziati dall’Ente Parco e affidati ai comuni.
- Affrontare il decadimento strutturale dei borghi, conseguenza del decremento demografico.
- Creare un coordinamento della rete museale del Parco per valorizzare gli investimenti dell’Ente.
- Organizzare un coordinamento delle Pro Loco ancora attive, per sostenere la loro azione sul territorio.
- Censire i beni del Parco presenti nei comuni, mai messi a reddito (es. Centro biodiversità di Montisani, Vallo della Lucania).
Non è dato sapere se Sansone e Orlotti abbiano preso in considerazione l’invito. Non si hanno notizie di iniziative intraprese in merito e, se ve ne sono state, non sono state divulgate, ignorando così gli attori istituzionali e sociali che hanno voce in capitolo!
L’importanza di ricoprire una carica, cercata o assegnata d’imperio, è farla valere per modificare in meglio lo status quo!
Se non è utile a smuovere la situazione, è del tutto inutile ottenerla.
Se il presidente della Comunità del Parco e l’assemblea che ha eletto i rappresentanti non costruiscono un ponte tra chi ha dato il mandato e chi l’ha ricevuto, si vanifica il processo democratico.
Lo scollamento tra l’Ente Parco e le comunità locali è talmente evidente da aver ammutolito chiunque voglia chiedere conto di ciò che si fa, o che non si fa.
🧱 Una struttura vuota?
Il “Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni” è diventato un orpello, utile solo a identificare geograficamente un’area, ma vacante nel ruolo di presidio ambientale.
È servito a sostenere l’estensione del nome dell’aeroporto “Salerno, Costa d’Amalfi e Cilento”, ma è illusorio aspettarsi un ritorno di attenzione alle vere tematiche ambientali.
Per la maggioranza dei sindaci, il Parco è una zavorra che ostacola lo sviluppo economico e produttivo.

🎭 Una rappresentazione stanca
Essere “Parco naturalistico” è utile a richiamare pubblico nel teatro della natura, ma quando lo spettacolo va in scena, dalla platea si levano grida manzoniane e parte il tiro della polemica sterile, come “ortofrutta” lanciata su attori e regista.
💸 Finanziamenti (in)utili
Nonostante centinaia di milioni di euro stanziati da Stato e Unione Europea, i risultati sono insoddisfacenti:
- Infruttuosi sotto il profilo economico
- Sterili sotto quello sociale
❓ La provocazione: un referendum simbolico
Sarebbe interessante vedere la reazione se Sansone e Orlotti indicessero una consultazione popolare nei comuni dell’area protetta, ponendo una semplice domanda:
“Volete confermare l’inserimento del vostro comune nel perimetro del Parco?”
Ma non ci speriamo.
🪙 La gallina dalle uova d’oro
Il Parco continuerà a immettere finanziamenti imponenti nel paniere dell’Ente, per un territorio che si protegge da sé, mentre i progetti pubblici alimentano la filiera degli appalti, perdendosi poi nell’oblio appena chiusi i cantieri.