Basket Agropoli celebra l'anno d'oro

Attualità
Cilento martedì 31 maggio 2016
di Veronica Gatta
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Basket Agropoli celebra l'anno d'oro © n.c.
di Adriana Coralluzzo Mercoledì 11 maggio al palazzetto palcoscenico di molte battaglie si è celebrato un campionato da record. Il caloroso saluto ai tifosi è stato preceduto dalla conferenza stampa nella quale il coach Antonio Paternoster è stato premiato miglior allenatore di Aprile girone Ovest di A2 Citroën. Al bottino del mese play-off si aggiunge quello di miglior giocatore ottenuto da Marc Trasolini. Ad aprire la conferenza il presidente Giulio Russo: “siamo giunti al traguardo, come società siamo estremamente contenti, è stata un’annata a dir poco meravigliosa. Non ci sono dubbi su quello che il Basket Agropoli ha dimostrato, si è parlato di noi in tutta Italia. Siamo partiti molto tardi, è stata fatta una squadra in fretta, si è riusciti tramite la bravura del direttore sportivo e del coach a creare un organico che alla fine ha dato i suoi risultati.” Il presidente, inoltre, ha concluso con i doverosi ringraziamenti agli sponsor e all’amministrazione comunale che ha provveduto a programmare la nuova struttura che andrà a sostituire il pala Di Concilio per aumentare la capienza a 2500 posti a sedere. Il direttore sportivo Franco Di Sergio ha proseguito con un’analisi tecnica dei risultati storici ottenuti dalla squadra durante la stagione appena conclusasi: “siamo stati ventuno giornate tra i primi tre in classifica, otto volte al primo posto di cui una in solitaria; cinque volte su sette abbiamo vinto il premio come miglior giocatore, due volte su sette nel nostro girone il coach è risultato essere l’allenatore del mese. Possiamo dire che è un bilancio estremamente positivo, qualche rammarico alla fine ci può essere soltanto per il fatto di non aver potuto giocare in casa i play-off e soprattutto per gli infortuni di Tavernari e Carenza che non ci hanno permesso di giocare al completo.” Il d.s. ha fatto anche un escursus dei risultati ottenuto con il settore giovanile. Un plauso va fatto a questa società che ha creduto nei giovani e ha inserito in un progetto, come quello di una serie A2, degli under dandogli la possibilità di crescere confrontandosi con una realtà importante. Dulcis in fundo il coach Antonio Paternoster fa il suo bilancio: “abbiamo fatto una grandissima stagione, conclusasi con questo play-off, come dice Franco abbiamo valorizzato tantissimi giovani alla loro prima esperienza in questo campionato difficile, siamo riusciti ad ottenere un meritatissimo quinto posto nell’utilizzo dei giovani, questo sia personalmente che per la società è un punto importante da cui ripartire. Il mio rammarico è quello che in tutto il campionato abbiamo giocato soltanto le prime quattro giornate con tutti gli effettivi, dopo per infortuni banali come la scivolata a fine allenamento di Roderick non abbiamo mai avuto la possibilità di giocare al completo. Detto questo siamo stati il secondo miglior attacco, abbiamo vinto 7 partite fuori casa, abbiamo vinto 21 partite e perse 15 quindi tutto ciò ci riempie di gioia, è molto bello quello che abbiamo fatto.” Sulla sfida con Bologna il coach sottolinea che con le due assenze forse sarebbe stato un altro play-off. Per quanto riguarda la sua riconferma nella stagione 2016/2017 in quel di Agropoli, poche e decise parole per ringraziare la città e confermare la bellissima esperienza fatta fino ad ora, per il futuro rimanda tutto ad agosto, mese caldo per il mercato: “ci godiamo questo meritato riposo e poi tra qualche settimana con il direttore sportivo e il presidente ci siederemo e parleremo di tutto.” Una matricola come Agropoli arrivata fino alla serie A2, in una scalata fatta di cuore (quello dei tifosi) e di talento (quello del coach e dei dieci delfini in campo), incontra ostacoli di tipo economico e strutturale. Come tutte le società in crescita attende un campo degno dei risultati e prova, attraverso la lungimiranza del buon presidente e gli sponsor del territorio sensibili a questo sogno, ad affrontare le spese di un campionato nazionale. La domanda è: la Federazione italiana pallacanestro come aiuta queste splendide realtà?
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