Ci sono mattine, nelle aree interne del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, in cui la luce accarezza i tetti dei borghi come se tutto fosse immutato. Ma chi abita questi luoghi sa che non è così: il silenzio non è più semplice quiete, è un vuoto che parla. È un silenzio che racconta partenze, attese, case chiuse e strade attraversate più spesso dalle valigie che dai sogni. L’emigrazione giovanile non è un’onda improvvisa, ma un lento sgretolamento che sottrae energia, futuro e identità. I giovani non se ne vanno perché non amano la loro terra. Se ne…
Autore: Vito Gerardo Roberto
Ci sono luoghi in cui l’inverno domina per mesi e la luce del giorno sembra esitare tra le montagne innevate. In quei villaggi remoti della Norvegia, dove il clima è duro e le distanze sono grandi, si osserva qualcosa che colpisce chi vive nelle nostre aree interne italiane: alcune comunità riescono ancora a mantenere vitalità, molte famiglie scelgono di rimanere, e non pochi giovani continuano a investire nella propria terra. Non accade ovunque, e non sempre con successo, ma è il risultato di politiche pubbliche che da anni cercano di ridurre gli squilibri territoriali. In Italia, invece, le aree interne…
Sta accadendo qualcosa di profondo nel mondo del turismo. Una trasformazione silenziosa, ma destinata a cambiare tutto. Può non solo nascere nelle metropoli globali, ma soprattutto prendere vita nei territori apparentemente ai margini: nei borghi dimenticati, nei sentieri millenari, nelle colline che custodiscono storia e nei paesi dell’entroterra che conservano memorie di civiltà antiche. È lì che questo nuovo modo di fare turismo può crescere e fiorire, basta crederci e investire. Questi luoghi, troppo spesso esclusi dalle rotte turistiche tradizionali, possono finalmente diventare protagonisti grazie all’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale non è un semplice strumento digitale: rappresenta un modo del tutto…
Quando si parla di filiere, si rischia di immaginare qualcosa di tecnico, magari freddo e lontano dalla realtà quotidiana delle nostre zone interne. In realtà, una filiera è una delle cose più semplici da capire e più straordinarie da mettere in pratica. È un lavorare insieme, un passaggio di testimone e un intreccio di mani diverse che si tendono l’una verso l’altra. È un territorio che smette di agire come una somma di individui e comincia a funzionare come un unico grande organismo. Per capirlo davvero, immaginiamo la vita di un prodotto. Prendiamo il grano dei nostri nonni: nasce nel…
Nel cuore della Campania, tra mare, montagne e borghi di pietra, si estende un territorio che custodisce l’essenza dell’Italia autentica: il Cilento, il Vallo di Diano e gli Alburni. Ma nel mondo digitale di oggi, la bellezza da sola non basta più. Senza dati, senza informazioni aggiornate, senza una presenza online strutturata, anche i paesaggi più affascinanti rischiano di scomparire nell’indifferenza degli algoritmi. La nuova frontiera si chiama AI Tourism, il turismo dell’intelligenza artificiale: una rivoluzione silenziosa che sta cambiando per sempre il modo di viaggiare, di scegliere e di scoprire i territori. Oggi moltissime persone non digitano più su…
Al centro della rivoluzione digitale non ci sono solo i computer, ma anche le fonti. L’intelligenza artificiale (IA), pur essendo una delle invenzioni più straordinarie del nostro tempo, non può esistere senza la conoscenza che l’uomo ha costruito nel corso dei secoli. Le fonti storiche, i libri, gli archivi, i dati locali e le testimonianze del passato rappresentano la linfa vitale che alimenta la nuova intelligenza del presente. Senza di esse, l’IA non è che una macchina priva di memoria e significato. La vera rivoluzione non è dunque tecnologica, ma culturale. L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo di pensare e…
C’è una rivoluzione silenziosa che avanza lungo i sentieri dimenticati, nei borghi che resistono e nelle voci di chi ha scelto di restare. È la rivoluzione del Turismo Sostenibile Trasformativo (TST), un modo nuovo di viaggiare e di vivere i territori, capace di generare sviluppo, lavoro e consapevolezza. Non si tratta di un turismo che consuma, ma di un turismo che rigenera. Non è invasivo, ma partecipativo. Non porta via, ma restituisce. È una visione che può cambiare il destino delle zone interne del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, trasformando la fragilità in forza e l’abbandono in…
Nel profondo Nord dell’Europa, tra neve e silenzi, ci sono territori che hanno saputo reinventarsi. Piccoli centri che non si sono arresi al declino, ma hanno trasformato la distanza in opportunità, la fragilità in forza e la solitudine in comunità. È la dimostrazione che lo spopolamento non è un destino, ma una scelta collettiva: dipende dalla visione, dal coraggio e dalla capacità di agire insieme. Ed è una lezione che oggi parla anche alle zone interne del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, dove la bellezza non basta più se non diventa sviluppo, innovazione e fiducia. Tutto, oggi,…
C’è un turismo che non cerca solo bellezza, ma appartenenza. Un turismo che nasce dal desiderio di ritrovare le proprie origini, di rivedere i luoghi dei nonni, di camminare tra le strade dove le famiglie iniziarono un viaggio che le portò lontano. È il turismo di ritorno, una delle frontiere più umane e promettenti del nuovo Turismo 4.0, un settore che unisce memoria, tecnologia e sviluppo economico per ridare vita alle aree interne d’Italia. Le zone del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, terre di partenze e di speranze, possono oggi trasformare la loro storia di emigrazione in…
In un’epoca in cui il mondo corre veloce e le tecnologie ridisegnano ogni settore produttivo, le zone interne del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni non possono più permettersi di restare indietro. Troppo spesso, negli ultimi decenni, si è pensato che la crescita potesse arrivare solo attraverso infrastrutture materiali o progetti isolati. Ma la verità è un’altra: senza formazione e innovazione non esiste sviluppo duraturo. È tempo di potenziare i fondi per la formazione e l’innovazione, di creare un sistema capace di rispondere concretamente alle richieste occupazionali delle imprese, delle associazioni di categoria e dei settori produttivi tradizionali…
Craco, borgo lucano abbandonato negli anni Sessanta, è oggi un simbolo di rinascita. Grazie a un modello turistico ben organizzato, fatto di sicurezza, guide preparate e collaborazioni tra istituzioni e cittadini, è riuscito a trasformare la memoria in sviluppo, creando posti di lavoro per i giovani e diventando meta turistica nazionale e internazionale. Non è un caso che Guido Albanese, cittadino di Roscigno molto sensibile alle sorti del suo paese, abbia voluto visitarlo di persona: “Volevo vedere un borgo che ce l’ha fatta ed ho colto l’occasione al volo di andare a Craco”, spiega. “Un luogo che, da abbandonato, è…
Craco, piccolo borgo della Basilicata, è diventato un esempio brillante di come le comunità possano creare lavoro e stimolare sviluppo economico e turistico anche partendo dall’abbandono. Grazie a un modello di gestione chiaro e coraggioso, il paese ha saputo trasformare il proprio capitale umano in una risorsa preziosa per il mercato del lavoro. Oggi Craco conta 12-13 posti di lavoro stabili nel turismo, coinvolgendo giovani del luogo e della provincia. Alcuni sono impegnati come guide all’interno del centro storico, altri operano nella biglietteria o nel museo locale. L’impresa che assorbe più manodopera a Craco è proprio quella turistica. Un risultato…


