Domenico Vecchio è un avvocato prestato alla politica per la prima volta nell’anno 2017, quando divenne consigliere di maggioranza al fianco del sindaco Franco Palumbo.

Prima dell’esperienza attiva in politica, è stato impegnato nell’azione cattolica settore adulti della parrocchia e della diocesi di Vallo della Lucania, ove ha anche ricoperto per circa 12 anni l’incarico di direttore diocesano dell’ufficio per la pastorale della famiglia. Dunque, la vera ed attiva esperienza politica nasce al fianco del compianto Franco Palumbo quando decise di accompagnarlo nella sua sfida elettorale per la carica di sindaco di Capaccio Paestum, dai primi istanti della consiliatura sino alla fine della sua storia politica che coincise anche con la sua scomparsa qualche mese dopo, rimanendo sempre al suo fianco anche quando fu colpito dal “fuoco” amico che lo disarcionò e dal male che non gli diede scampo.
Cosa l’ha convinto a scendere nuovamente in campo?
La decisione di candidarmi nuovamente alla carica di consigliere al Comune di Capaccio Paestum è stata all’inizio sofferta in quanto le condizioni politiche ed economiche del Comune mi facevano piuttosto propendere a sperare in una fase di commissariamento di almeno 18 mesi, durante i quali le scelte più dolorose e impopolari avrebbero potute essere assunte da un funzionario governativo che certamente non avrebbe avuto preoccupazioni di preservare un consenso politico.
Ora, chiunque andrà a governare si troverà nella imbarazzante condizione di dover assumere anche decisioni impopolari, come l’aumento delle tasse peraltro già decretato dal commissario.
Ad ogni buon conto, riprendendomi dall’iniziale sconforto, ho realizzato che c’è molto da fare per il Paese, e anche se con difficoltà si troverà la quadra con le capacità di Simona Corradino e delle persone di cui si è circondata per realizzare il programma politico che ci si è dato.
Come ha fatto a convincerla la sua collega avvocato Simona Corradino?
Conosco personalmente Simona Corradino e, anche se professionalmente ci siamo confrontati una sola volta per il diverso ambito di discipline giuridiche in cui operiamo, apprezzo le sue competenze e la carica di umanità che l’accompagna in tutte le sue scelte di vita.

Come giudica la situazione finanziaria ed economica in cui si trova il comune?
Sono certo che al di là del predissesto che saremo capaci di contenere e gestire con le corrette scelte amministrative, si potrà riprendere la china nel breve e lungo periodo, durante il quale potranno e dovranno essere portate a compimento le opere pubbliche rimaste sospese e realizzare nuove idee non solo in termini di opere ma anche in termini di beni immateriali per ricollocare il popolo nel livello di moralità pubblica che deriviamo dai nostri avi, i quali hanno combattuto con grande spirito di sacrificio per donarci la libertà e un territorio che fosse di tutti e non di pochi.
A parte la questione finanziaria, quali saranno le necessità più immediate a cui la prossima amministrazione dovrà dedicarsi?
A parte le opere, che, ripeto, sono importanti perché garantiscono servizi ed utilità alla comunità, occorre puntare sulla ripresa del turismo incentivando attività da parte dei giovani nell’ambito dell’enogastronomia e dell’ospitalità diffusa, ridare un rinnovato slancio all’agricoltura che dovrà essere riscoperta dai giovani che desiderano avviarsi all’imprenditorialità, essere vicini agli operatori nell’ambito della zootecnia e delle produzioni agricole che dovranno essere riprese in una terra molto fertile e per questo denominata dagli antichi popoli che la scoprirono e l’abitarono come Hera Argiva
Lei vive a Capaccio Scalo, il cuore della Città di Capaccio Paestum … quali sono gli interventi più urgenti che il comune dovrà mettere in campo?
Vivo nella contrada più popolosa che rappresenta il centro dell’intera città, insieme al capoluogo, per essere, tra le altre cose, una delle due sedi degli uffici amministrativi, di un distretto sanitario, dell’ufficio giudiziario del Giudice di Pace e di un mercato ortofrutticolo che ha sempre rappresentato il motore vitale dell’agricoltura locale.
Tra le priorità dev’essere inserita la cittadella scolastica da tempo pensata e progettata, una diversa e più adeguata collocazione del mercato ortofrutticolo, il potenziamento del Distretto Sanitario con la realizzazione di una nuova sede di proprietà comunale e, infine, la nuova caserma dei Carabinieri, affinché si passi da un semplice presidio (o cmq detta stazione) a Compagnia senz’altro di maggiori dimensioni, importanza e presenza su un territorio così vasto e, purtroppo, interessato dalla micro e macrocriminilatà.
Oltre a Capaccio Capoluogo, sono molte altre le contrade che si aspettano attenzioni … come dovrà essere organizzato l’ascolto da parte dell’amministrazione?
Per ogni contrada sarà istituito un presidio del Municipio che sarà gestito con turnazione dagli stessi consiglieri comunali, perché ascoltino tutte le istanze dei cittadini e le trasferiscono al sindaco e al consiglio comunale.
Concluda lei questa intervista con un breve appello al voto …
Ritengo doveroso, innanzitutto, che ognuno di noi vada a votare, perché l’astensionismo, già registrato nelle scorse amministrative e che si attesta su circa 5000 persone aventi diritto al voto, è in contrasto con il nostro dovere civico di contribuire con la nostra personale scelta di voto a scegliere le persone giuste per assumere il ruolo importante di amministratore.
In ordine alla scelta della coalizione, chiedo il consenso per l’avv. Simona Corradino, perché è una giovane figlia di questa terra dotata di tutte le competenze necessarie per curare il vero interesse pubblico, libera da condizionamenti politici e dai cosiddetti poteri economici che sino ad oggi hanno influito sugli esiti del voto.