Yaqob Beyene, il chiarissimo Professore venuto da lontano, che sposò una ragazza capaccese conosciuta all’università di Napoli che le avrebbe dato due figli, Marco e Andrea, dopo una lunga vita nella comunità capaccese paestana, ci ha lasciato l’8 maggio del 2025.

Conobbi Yacob a metà degli anni ’90 del secolo scorso nell’ambito della fucina politica e culturale di Legambiente a Capaccio paestum. Ero appena rientrato nella terra dei padri da Varese e il gruppo animato da Cosimina Capo e Pasquale Longo, Gigi Di lascio e Sergio Vecchio, Lucio Capo e Paola Raeli … loro con tanti altri fecero sentire meno soli due, allora ancora giovani, insegnanti che aveva scelto Fonte di Roccadaspide per piantare radici.
Insegnavo a Tempalta di Roccadaspide in una scuola elementare che, per quanto vicinissima a Paestum, con la splendida città greca di Paestum non avevano nessun contatto. Come non sapevano nemmeno coso fossero i matrimoni, detti misti (tra persone di razza diversi).
Parlai di questa coppia con i bambini e si incuriosivano molto al punto di chiedermi se potevamo invitarli a scuola …

Con molto “tatto” chiesi a Paola se era disponibile a parlare della sua vita con i bambini. Mi rispose subito di sì … non mi garantì la presenza di Yaqob in quanto era molto impegnato all’Università Orientale di Napoli.
Paola venne a scuola e raccontò la sua storia d’amore con il professore arrivato dall’Africa e rispose alle tante domande dei bambini che furono talmente contenti che chiesero a Paola di tornare con Yaqob …
Quell’incontro non si fece perché io mi trasferii a Tempa San Paolo, un’altra scuola elementare dove ho sempre continuato a raccontare quella bella storia d’amore e di passione per una vita fatta di studio e impegnata nel sociale.
Chi vive a Capaccio Scalo non può non aver visto Yacob impegnato nella sua passeggiata quotidiana per mantenersi in forma, rilassare la mente, studiare il territorio, indagare i cambiamenti, incrociare nuove facce …
Anche dopo tanti anni di questa pratica “sportiva” del camminare che oggi ha preso piede in ogni strato della società capaccese, in particolare, e in ogni altro angolo della terra in generale; vedere fino all’altro ieri l’incedere sicuro, con il corpo proiettato in avanti, la testa pensante e gli occhi a scrutare angoli osservarlo dal marciapiedi opposto, incontrarlo vis a vis, salutarlo senza interrompere il suo andare … per me è stato un esempio vivente del saper vivere in mezzo agli altri pur restando sé stesso senza niente concedere al frivolo chiacchiericcio che tanto va di moda alla nostra latitudine.
Ha insegnato molto di più lui con la sua passeggiata salutare per le vie della città che tanti avvertimenti salutistici che piovono addosso alla platea umana che cerca conforto in medici e fisioterapisti.
Non incontrarlo più sarà una mancanza che creerà un vuoto difficilmente colmabile nella nostra città!
Chi lo ha conosciuto e ha avuto l’onore di essergli accanto sia come studenti sia come familiari potranno testimoniare a tutti noi quanto possa fare bene in buon esempio alla comunità in cui si vive e, al contrario, quanto scarso sia il contributo di tanti altri che, pur parlando molto, non riescono a farsi sentire, tanto meno a vedere il buono e il bello di vivere in libertà scegliendo bene cosa fare della vita che ci è stata donata.
A Paola, Marco e Andrea va il cordoglio del mondo in cui Yaqob ha vissuto a testa alta perché è stato un “esempio” per chi ha saputo riconoscerlo.