“Un paradosso pericoloso: titoli rigettati ammessi alla formazione. A rischio la qualità del sostegno e il diritto allo studio degli alunni con disabilità”. Questa operazione infelice, secondo il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati è attribuibile all’azione dei rappresentanti della attuale politica scolastica. I Proff. di Sostegno Specializzati, nella prima decade di maggio, energicamente hanno sollevato questa situazione; hanno parlato di una vera e propria assurdità contenuta nel DM 77/2025, attuativo del DL 71/2024, che permette anche a candidati con titoli esteri rigettati di accedere ai percorsi di formazione sul sostegno promossi da INDIRE, purché il rigetto sia successivo al 1° giugno 2024 e accompagnato da una rinuncia alla procedura di riconoscimento. Inquieta e preoccupa questo agire, secondo il CDSS. Le ragioni alla base della contestazione degli insegnanti di sostegno specializzati scaturiscono dal fatto che “..lo Stato da una parte, dichiara un titolo non idoneo a essere riconosciuto per l’insegnamento e dall’altra lo accetta come base d’ingresso per una formazione compensativa, che dovrebbe riqualificare il soggetto e legittimarlo all’insegnamento su alunni con disabilità”. Trattasi, in buona sostanza, ritiene il CDSS di un comportamento che disconosce il sistema della giusta valutazione; di fatto si rappresenta una logica che svuota di senso l’intero sistema di valutazione dei titoli e apre a percorsi “di sanatoria” per chi ha già ricevuto un giudizio negativo”. La soluzione INDIRE non è dunque opportuna, serve a porre una pezza all’urgenza didattica, non è affatto una opportuna maniera per rispondere alle specifiche e qualificate esigenze del mondo scuola. È inaccettabile che il percorso INDIRE, dichiara il Collettivo Docenti di Sostegno, venga trasformato in un’uscita di emergenza per chi ha fallito il riconoscimento. L’inclusione scolastica non può essere costruita su basi deboli o su operazioni di recupero burocratico. La figura del docente specializzato richiede preparazione specifica, competenze complesse e un’etica educativa fondata sul rispetto della persona e dei suoi diritti. E’ cruciale oggi più che mai nella scuola la figura del docente di Sostegno con preparazione adeguata. Questi, infatti, non deve essere esclusivamente considerato come presenza di supporto didattico, ma è facilitatore e mediatore tra scuola e bisogni specifici. Il Prof di Sostegno deve rispondere alla delicata funzione di facilitazione dell’apprendimento, deve essere capace di mediare tra competenze e esigenze, occorre che mostri capacità nell’azione di supporto emotivo e sociale. Per dirla in breve, il Prof. Di Sostegno, assumendo un compito delicato e complesso, deve essere capace di fornire, come facilitatore e non solo, capacità di promuovere una istruzione qualitativa e bilanciata, adeguata. La sola qualitativa formazione di questi insegnanti è garanzia di inclusione. Il CDSS denuncia in effetti l’ assoluta contraddizione normativa tra rigetto e accesso a un percorso compensativo; il declassamento della formazione sul sostegno; il pericolo di una scuola inclusiva di facciata, dove i bisogni reali degli alunni con disabilità vengono sacrificati a logiche emergenziali. Chiedono alzando la voce, con tempestività la revoca della possibilità di accesso ai corsi INDIRE per chi ha ottenuto un rigetto formale; il ripristino di percorsi selettivi e qualificati, basati su titoli regolari e competenze solide come unica formazione che possa garantire degli standard elevati; il coinvolgimento dei docenti specializzati nella definizione delle politiche formative e dei criteri di accesso; un monitoraggio indipendente sull’intera operazione, con attenzione ai reali effetti nelle scuole. Intanto è stata presentata la bozza di decreto interministeriale che riporta i numeri previsti per il prossimo anno scolastico. Di recente si è svolta la riunione tra le Organizzazioni sindacali ed il MIM per l’informativa sul decreto organici docenti per il 2025-26. La bozza di decreto interministeriale presentata riporta i numeri previsti per il prossimo anno scolastico: i posti dell’organico dell’autonomia, tra posti comuni e di potenziamento, saranno in totale 664.774, (per l’a.s. in corso sono 670.441). I posti di sostegno passerebbero da 126.170 a 128.036, in virtù dell’incremento di 1.866 posti da assegnare alla secondaria di secondo grado secondo quanto previsto dall’art. 1, c. 567, della legge 207/2024, mentre quelli legati al limite massimo dell’adeguamento dell’organico di fatto da 14.142 posti a 14.161. Nuovi posti di sostegno, dunque, per il 2025/26: altre 1.866 cattedre su secondaria di II grado. E’ stato poi, fra l’altro, già deciso un ulteriore incremento per il 2026/2027, allorché saranno aggiunti ulteriori 134 posti. E’ facile che nei prossimi giorni si decida di potenziare ulteriormente il contingente. Oggi più che mai l’istituzione scolastica necessita di docenti di Sostegno Specializzati, senza scorciatoie, poiché il profilo del prof Specializzato si costituisce non solamente di tratti di scelta professionale, ma di vera vocazione. La garanzia qualitativa e il successo del ruolo del docente di Sostegno, non esulano dall’urgente bisogno di una combinazione di competenze professionali, di empatia e motivazione. Queste indispensabili componenti si richiedono per sostenere gli studenti nell’affrontare e superare le loro quotidiane difficoltà e per proiettarsi nel futuro. (elgr)
Scuola: “Un paradosso pericoloso: titoli di Sostegno rigettati ammessi alla formazione”
Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati (CDSS), denuncia un paradosso pericoloso: i titoli rigettati ammessi alla formazione. Questa condizione si esprime irresponsabile opera dei protagonisti dell’attuale politica scolastica. Così il CDSS: “Il sostegno non è un salvagente per titoli bocciati. È una responsabilità educativa verso i più fragili”. Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati non resterà in silenzio, non è accettabile, sostengono, che il corso INDIRE venga trasformato in un’uscita di emergenza per chi ha fallito il riconoscimento. Nuovi posti di sostegno per il 2025/26: altre 1.866 cattedre su secondaria di II grado.