11 maggio 2025 – IV domenica di Pasqua –
In tutti e tre i cicli liturgici (Anni A – B e C), nella IV Domenica di Pasqua si legge un passo del Vangelo di Giovanni sul Buon Pastore. E’ un passo brevissimo quello odierno che suscita tanta tenerezza. Ci fa pensare all’immagine rassicurante del pastore e al suo legame con le pecore incentrato sulla conoscenza-amore.

Essere pastore non è solo un mestiere, non è un’occupazione a tempo, è condividere la vita, vivere in simbiosi con il gregge che non si disperde nei pascoli perché il pastore è sempre attento ai suoi movimenti guidandolo e spostandolo verso pascoli ubertosi.
Il pastore chiama le sue pecore per nome, si prende cura di ognuna come se fosse l’unica, disposto a dare la sua vita per loro. Nessuno potrà rapirgliele. Le pecore ascoltano la sua voce, la riconoscono e lo seguono fiduciose.
Gesù è il Buon Pastore. E’ il titolo che ha scelto per se stesso. Noi siamo il suo gregge. Egli ci conosce, si prende cura di noi che per Lui valiamo tanto, ci indica la strada da percorrere, ci dona sicurezza e speranza sollecitandoci a dirigerci verso la direzione giusta. Sa che abbiamo bisogno di essere sorretti e guidati perché senza di Lui saremmo solo delle pecorelle smarrite.
Il suo cuore palpita infatti per chi è smarrito, perduto, lontano perciò ha preso sulle spalle il peso delle nostre debolezze e ha dato la sua vita per il nostro riscatto, la nostra salvezza. Ci ama tutti e trova in noi una bellezza che spesso noi non vediamo.
Gesù è perciò la voce da ascoltare, da riconoscere e da seguire.
Noi tutti siamo chiamati a scegliere liberamente chi deve guidare la nostra vita. Non lasciamoci trasportare però da voci che sembrano piene di lusinghe e invece si rivelano ingannevoli. Non ci affidiamo a guide sbagliate. Impariamo ad ascoltare con il cuore e a seguire con fede Gesù indirizzando le nostre scelte sulla Sua parola, l’unica che ci può dare veramente ciò che promette.
Gesù ci vuole comunità fraterna che accoglie chi ancora non ne fa parte ma che Lui aspetta ed è pronto a chiamare per nome. Ci vuole poi buoni pastori come Lui. Non ci chiede di fare cose eccezionali, al di fuori della nostra portata, ma valorizzare soprattutto quelle piccole e quotidiane: un sorriso, un perdono, una parola buona, una stretta di mano, un silenzio. Tutto quello che quando arriva a noi nei momenti difficili ci dà la forza di tirarci su.
Oggi è la festa della mamma celebrata in Italia e nel mondo. Auguri a tutte le mamme!
“(Una mamma) prima di tutto insegna a camminare nella vita, insegna ad andare bene nella vita, sa come orientare i figli, cerca sempre di indicare la strada giusta per crescere e diventare adulti. E lo fa con tenerezza, con affetto, con amore………” Papa Francesco in occasione dell’Udienza Generale del 2013. Santa domenica in famiglia.