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    La Scuola

    “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”

    Il Consiglio dei Ministri ha recentemente dato il via libera al decreto legislativo recante "Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo", in attuazione della delega di cui all’articolo 3 della legge n.70 del 2024.
    Di Emilio LA GRECA ROMANO di Romano11 Maggio 20259 Min Lettura0 VisiteNessun commento
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    Disuguaglianza educativa, bullismo e violenza, difficoltà di apprendimento, tecnologia e distrazione, stress e ansia, mancanza di motivazione, difficoltà rapporto insegnanti studenti, riforme e cambiamenti, sicurezza e benessere, inclusione e diversità.. sono solo alcuni dei principali spinosi problemi del mondo scuola. La scuola è chiamata ad affrontare una moltitudine di situazioni problematiche; ogni giorno è coinvolta in tante sfide e richiede soluzioni personalizzate. Le questioni variano a seconda del contesto e della prospettiva. E mentre quotidianamente l’ istituzione scolastica si fa carico del peso che grava sulle sue spalle, proprio ieri, il Consiglio dei Ministri, ha dato il via libera al decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo”, in attuazione della delega di cui all’articolo 3 della legge n.70 del 2024. Bullismo e violenza si rappresentano comportamenti aggressivi e intimidatori che possono avere un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere degli studenti. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in relazione a questa ulteriore azione politica scolastica, ha detto: “Con questo provvedimento si aggiunge un nuovo, importante tassello nell’azione del Governo per la promozione della cultura del rispetto e per combattere il bullismo in ogni sua forma. Mettiamo in guardia i nostri ragazzi sui rischi dell’uso della rete e mettiamo in guardia anche le famiglie per la responsabilità che può conseguire da comportamenti violenti tenuti dai propri figli sui social a danno di altri giovani. Sviluppiamo inoltre attività importanti di prevenzione e di aiuto alle vittime, che possono contare su un numero verde dedicato”.  Il Ministero dell’istruzione e del merito è impegnato da anni sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e più in generale, di ogni forma di violenza. Diverse sono le strategie di intervento utili ad arginare i comportamenti a rischio. Il legislatore è intervenuto a più riprese sul tema. Di seguito l’azione politica attuata: Decreto prot. n. 256 del 12/02/2024 – Assegnazione fondi per contrastare il fenomeno del cyberbullismo (Legge n.234/2021) Assegnazione fondi per contrastare il fenomeno del cyberbullismo (Legge n.234/2021); Decreto prot. n. 1176 del 18/05/2022 – Assegnazione fondi per contrastare il fenomeno del cyberbullismo (Legge n.234/2021). Decreto assegnazione fondi per contrastare il fenomeno del cyberbullismo da destinare agli Uffici Scolastici Regionali; la Legge 107 del 2015 ha introdotto, tra gli obiettivi formativi prioritari, lo sviluppo di competenze digitali negli studenti per un uso critico e consapevole dei social network e dei media. Lo sviluppo è declinato dal Piano nazionale scuola digitale. La Legge 71 del 2017 ha sancito un ulteriore obiettivo strategico: contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni. Azioni a carattere preventivo e strategie di attenzione, tutela ed educazione entrano in campo nei confronti dei minori coinvolti, sia in quanto vittime sia come responsabili di illeciti, per assicurare l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche. L’aggiornamento 2021 delle Linee Guida per la prevenzione e il contrasto del Bullismo e Cyberbullismo (Decreto ministeriale 18 del 13 gennaio 2021 emanato con nota 482 del 18 febbraio 2021) consente a dirigenti, docenti e operatori scolastici di comprendere, ridurre e contrastare i fenomeni negativi che colpiscono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, con nuovi strumenti. Ecco cosa suggerisce il MIM in merito alle novità delle Linee guida per la prevenzione e il contrasto del Bullismo e Cyberbullismo:  l’aggiornamento 2021 delle Linee Guida (Decreto ministeriale 18 del 13 gennaio 2021, emanato con nota 482 del 18 febbraio 2021) consente a dirigenti, docenti ed operatori scolastici di comprendere, ridurre e contrastare i fenomeni negativi che colpiscono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, grazie a strumenti di comprovata evidenza scientifica. Di seguito le novità. Questi gli strumenti utili e le buone pratiche per contrastare i fenomeni del bullismo e cyberbullismo: progetto Safer Internet centre-Generazioni Connesse; formazione e-learning docenti referenti Piattaforma ELISA (e-learning degli insegnanti sulle strategie anti bullismo); indicazioni di procedure operative da realizzare tramite azioni efficaci, suddivise a loro volta, in “prioritarie” e “consigliate”; modelli di prevenzione a molteplici livelli (universale-selettiva e indicata) ed esempi di attuazione;  invito a costituire Gruppi di Lavoro (Team Antibullismo e Team per l’Emergenza) a livello scolastico e territoriale, integrati da figure specialistiche di riferimento, laddove si è impossibilitati per ragioni oggettive, si invita a costituire reti di scopo; protocollo d’intervento per un primo esame dei casi d’emergenza; raccomandazioni e responsabilità degli organi e del personale scolastico; evidenza sui siti scolastici istituzionali dei referenti del bullismo e cyberbullismo; appendice con modello fac-simile di segnalazione di reato o situazioni di rischio a Forze di Polizia/Autorità giudiziaria. Prezioso si rappresenta poi il contributo della testata “Comunica” di Pino Pelloni. L’agenzia fornisce i dati utili sul drammatico fenomeno. L’indagine è stata realizzata da “ScuolaZoo”, in collaborazione con l’associazione “C’è Da Fare ETS”. Dalla ricerca approfondita che proponiamo integralmente si vuole mostrare una scuola che  emerge come il principale luogo di bullismo (64%). In essa l’impatto psicologico è veramente devastante.  Questo il servizio di  com.unica: In occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, ScuolaZoo, la più grande community di studenti in Italia, e C’è Da Fare ETS, l’organizzazione fondata da Paolo Kessisoglu e Silvia Rocchi per il supporto degli adolescenti in difficoltà, hanno condotto un’indagine su oltre 1.000 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. I dati raccolti evidenziano una realtà preoccupante: il bullismo e la violenza sono fenomeni ancora largamente diffusi, con impatti devastanti sulla salute mentale dei giovani. L’indagine ha confermato che la scuola rappresenta il principale teatro di episodi di violenza e bullismo (64%), seguita dai social (24%) e da ambienti esterni. Questa situazione sottolinea la necessità di interventi urgenti per rendere gli istituti scolastici luoghi sicuri per tutti gli studenti. Il 60% degli intervistati ha dichiarato di aver subito almeno un atto di violenza, che si manifesta prevalentemente in forme verbali e psicologiche, seguite da aggressioni fisiche per il 26% dei rispondenti, discriminazioni (razziali, omofobiche, religiose o legate alla disabilità) per il 22% e cat calling per il 17%. Purtroppo, non mancano casi di molestie sessuali (9%), adescamento online (8%) e persino revenge porn (3%). Non solo la violenza è diffusa, ma spesso avviene sotto gli occhi di molti: il 76% degli studenti ha assistito ad atti di bullismo o violenza. Di questi, il 46% è intervenuto attivamente, un dato incoraggiante che dimostra una crescente sensibilità sul tema. La violenza ha ripercussioni gravi sulla salute mentale degli studenti. Gli effetti più comuni includono perdita di autostima, ansia sociale, isolamento e depressione. Quasi la metà degli studenti (48%) ha dichiarato di aver avuto bisogno di supporto psicologico, ma di non averlo ricevuto. Molti di loro raccontano di essersi sentiti ignorati o di aver visto le proprie richieste sminuite, come se il loro malessere non fosse abbastanza serio da meritare attenzione. Questa mancanza di ascolto può avere conseguenze profonde, portando i ragazzi a chiudersi in sé stessi, a sentirsi soli e a non cercare più aiuto in futuro. Uno degli aspetti più preoccupanti dell’indagine è che il 41% degli intervistati non è riuscito a confidarsi con nessuno a causa della paura, della vergogna o della mancanza di fiducia nelle figure adulte di riferimento. Chi ha parlato, ha scelto prevalentemente la famiglia (44%) e gli amici (26%). Solo una piccola percentuale si è rivolta a uno psicologo, evidenziando la necessità di potenziare il supporto nelle scuole. Gli studenti hanno espresso con chiarezza quali interventi ritengono essenziali per combattere il bullismo e la violenza. Tra le soluzioni più richieste emerge la necessità di introdurre un’ora settimanale di educazione psicologica nelle scuole, per aiutare i ragazzi a comprendere e gestire le dinamiche relazionali in modo sano. Un altro aspetto fondamentale riguarda la presenza di sportelli di ascolto accessibili senza il vincolo della firma dei genitori, affinché gli studenti possano chiedere aiuto in modo autonomo e sicuro. Inoltre, viene sottolineata l’importanza di laboratori interattivi per sensibilizzare sul tema del bullismo e sulle conseguenze delle proprie azioni sugli altri. Alcuni suggeriscono anche la creazione di app anonime che permettano di segnalare episodi di violenza e ricevere supporto in tempo reale. Secondo i ragazzi, il coinvolgimento attivo di docenti e famiglie è molto importante per aumentare la consapevolezza e prevenire il problema alla radice. “Questi numeri non sono solo statistiche, ma storie di dolore che non possiamo più ignorare. La scuola dovrebbe essere un luogo di crescita e sicurezza, e invece troppe volte diventa teatro di violenza e solitudine. I ragazzi ci stanno mandando un messaggio chiaro: hanno bisogno di ascolto, supporto e azioni concrete. Non possiamo più rimandare”, commentaGabriele Maria Sada, CEO di ScuolaZoo. “Credo sia fondamentale educare i ragazzi a riconoscere i segnali della violenza, e fornire loro strumenti per costruire relazioni sane e rispettose. È anche per questo che settimana prossima partirà il GeneratiON Tour, il progetto di ScuolaZoo dedicato all’educazione affettiva e relazionale, che attraverserà le scuole italiane per aprire un dialogo su amicizia, amore e rispetto, con il supporto di esperti del settore. Vogliamo dare ancora più voce ai giovani e alle loro esigenze, raccontare i loro problemi, amplificare i loro desideri e, quando possibile, offrire consigli e soluzioni”. “I dati emersi dall’Osservatorio sul bullismo 2025 sono allarmanti e confermano ciò che vediamo quotidianamente: il bullismo lascia segni profondi nella salute mentale dei giovani. Ansia, depressione, isolamento e perdita di autostima sono solo alcune delle conseguenze che possono compromettere il benessere e lo sviluppo degli studenti. Il fatto che quasi la metà di loro abbia avuto bisogno di supporto psicologico senza riceverlo è una grave falla del sistema. È fondamentale che le istituzioni scolastiche e le politiche pubbliche riconoscano la salute mentale come una priorità, garantendo sportelli di ascolto accessibili, educazione emotiva e supporto costante. Per permettere alla scuola di essere più incisiva e sostenere maggiormente gli adolescenti in difficoltà è fondamentale investire nella formazione del corpo insegnante per favorire la prevenzione di certi agiti e per comprendere in tempo i pericoli che taluni atti possono generare. In questo la politica può fare molto e noi di CDF e il nostro Comitato Tecnico Scientifico siamo disposti a dialogare”, dichiara Paolo Kessisoglu, Presidente dell’Associazione C’è Da Fare ETS.

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