È utile richiamare l'attenzione sui 10 criteri sui quali si basa la decisione per la definizione degli OUV (Outstanding Universal Value): 6 per i siti culturali e 4 per quelli naturali
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UNESCO, un patrimonio da “salva-guardare”

Valore universale eccezionale significa che il “patrimonio” culturale e/o naturale è così eccezionale da trascendere i confini nazionali ed essere di comune importanza per le generazioni presenti e future di tutta l'umanità

Ambiente
Cilento mercoledì 04 maggio 2022
di Bartolo Scandizzo
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Certosa di San Lorenzo - Padula © Gabriele Conforti per Unico Settimanale

Ogni volta che ci presentiamo in pubblico o siamo protagonisti di un evento, cerchiamo di rappresentarci meglio di quello che siamo abitualmente. È una questione di buona educazione, di rispetto nei confronti di chi, conoscenti o sconosciuti, si reca nello stesso posto per incontrarsi o incontrare.

Lo stesso fanno sindaci, amministratori, operatori turistici, semplici cittadini quando rappresentano il territorio, la città, il borgo, il mare, i prodotti agricoli, la montagna, i fiumi ...

Chi vive in un'area che è stata riconosciuta "patrimonio" dell'Umanità ha molte più responsabilità di chi vive in una realtà dove si deve combattere quotidianamente per affermare il proprio diritto a vivere in un ambiente privo di rischi ambientali.

Lo è ancora di più chi ha la sua residenza in una regione che ha ancora ritardi enormi a gestire la filiera dei rifiuti e, purtroppo, deve fare ancora i conti con "sacche" di territorio pesantemente inquinate perché usate come discariche di rifiuti speciali.

Ecco perchè è utile richiamare l'attenzione sui 10 criteri sui quali si basa la decisione per la definizione degli OUV (Outstanding Universal Value): 6 per i siti culturali e 4 per quelli naturali.

a) rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;

b) esibire un importante scambio di valori umani, in un arco di tempo o all'interno di un'area culturale del mondo, sugli sviluppi dell'architettura o tecnologia, arti monumentali, urbanistica o progettazione del paesaggio;

c) recare una testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà viva o scomparsa;

d) essere un eccezionale esempio di un tipo di edificio, architettonico o insieme tecnologico o paesaggio che illustri fasi significative nella storia umana;

e) essere un esempio eccezionale di insediamento umano tradizionale, uso del suolo, o uso del mare che è rappresentativo di una cultura (o culture) o dell'interazione umana con l'ambiente soprattutto quando è diventato vulnerabile sotto l'impatto del cambiamento irreversibile;

f) essere direttamente o tangibilmente legati ad eventi o tradizioni viventi, con idee, o con credenze, con opere artistiche e letterarie di eccezionale universalità significato. (Il Comitato ritiene che questo criterio dovrebbe preferibilmente essere utilizzato insieme ad altri criteri);

g) contengono fenomeni naturali superlativi o aree naturali eccezionali bellezza e importanza estetica;

La gestione e l'impatto

h) essere esempi eccezionali che rappresentano le fasi principali della storia della terra, compreso il record di vita, significativi processi geologici in corso nel sviluppo di morfologie, o geomorfiche o fisiografiche significative caratteristiche;

i) essere esempi eccezionali che rappresentano significativi ecologici in corso e processi biologici nell'evoluzione e sviluppo di terrestre, fresco

acqua, ecosistemi costieri e marini e comunità di piante e animali;

l) territori che contengono gli habitat naturali più importanti e significativi per conservazione della diversità biologica, comprese quelle che contengono specie minacciate di estinsione di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o conservazione. (UNESCO, 2011, par. 77)

Valore universale eccezionale significa che il "patromonio" culturale e/o naturale  è così eccezionale da trascendere i confini nazionali ed è talmente importante che vale l'impresa di essere messo in comune e preservato per le generazioni presenti e future di tutta l'umanità.

Dunque, se pur è vero che la sensibilità verso le problematiche ambientali degli amministratori e degli amministrati alla nostra latitudine lascia molto a desiderare, in realtà si denotano alcune scelte che lasciano ben sperare.

L'esempio più eclatante lo si denota se si fa un giro sui siti dei comuni, piccoli e grandi, situati nell'area del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. INfatti, subito ci si rende conto che le gallerie fotografiche ritraggono solo angoli e panorami che rispecchiano i criteri indicati sopra: centri storici le cui case con i loro tetti "sincronizzati, scivolano sui versanti della collina esposta a sud verso valle. Al contrario, le nuove costruzioni si alzano verso l'alto a sfidare la forza di gravità realizzati per pura speculazione edilizia con i monti che fanno da sfondo.

Inoltre, se un comune ha tratti di spiaggia insigniti della "bandiera blu", subito le vediamo sventolare sui pennoni dei lidi che ne fanno un segno distintivo di mare pulito! Al contrario, non si rendono conto che occupare indiscriminatamente spiagge e litorali scoscesi lasciando poco spazio per accedere alla balneazione libera; come, far avanzare le strutture balneari quasi a ridosso del bagnasciuga, comprimendo oltre il minimo vitale per chi vuole passeggiare lungo il litorale, è indice di poca attenzione ai diritti di tutti;

Se poi, nelle aree interne, la mobilità è condizionata dall'orografia del territorio che ne definisce anche la caratteristica del paesaggio (motivo per cui il PNCVDA è inserito nel patrimonio UNESCO), allora ecco che si invoca la realizzazione di "scorciatoie" invocando la realizzazione di strade a scorrimento veloce e per poter arrivare e partire il più velocemente possibile dai tanti borghi che la storia ci ha lasciati in eredità.

Infine, è evidente che, a fronte di un decremento demografico generalizzato nelle aree interne, il numero dei vani costruiti ex novo risultano spropositati rispetto ai bisogni reali. Questo ha provocato un abbandono generalizzato dei centri storici (quelli che campeggiano sulle foto  e fungono da vetrina nei siti istituzionali dei piccoli borghi) dove si aggirano solo le "anime morte" di chi quei luoghi li ha abitati nei tempi andati.

Il riconoscimento UNESCO avrebbe dovuto alimentare e far crescere l'affezione di chi ancora vive nei comuni compresi nell'area parco ... al contrario, la disaffezione è arrivata a disconoscerne il valore aggiunto: in 25 anni dalla legge istitutiva e dopo oltre 20 anni di gestione dell'ente parco, la stragrande maggiornaza dei residenti ne disconosce il valore. 

Ecco perché i soggetti istituzionali preposti alla salvaguardia del "patrimonio" Ente Parco, Ambientalisti, FAI, Italia Nostra, Legambiente ...) sono messi sempre più spesso sotto assedio da molti attori locali che, pur essendo consapevoli che la capacità attrattiva dell'area protetta è aumentata di 5 volte in più rispetto all'era pre parco, riconoscendo e approfittando del valore aggiunto che i siti apportano all'economia, non ci "stanno" a vedersi limitare il loro campo di azione.

Al contrario, basta guardare l'altra "Costiera", quella Amalfitana, che fronteggia la Cilentana sul versante nord del golfo di Salerno, per capire che anche gli "affari" non si fanno nella quantità ma nella qualità dell'offerta turistica!

A buon intenditor ... poche parole.

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