5 anni passati invano dal decreto Ronchi

​Rifiuti: Odissea continua. Articolo dello 01/12/2002

Ma con il semplice commissariamento non si eliminano i rifiuti, ci vuole una ferrea volontà politica per fare funzionare la raccolta differenziata, con investimenti adeguati, una buona organizzazione, una campagna di comunicazione

Ambiente
Cilento domenica 27 dicembre 2020
di Lucio Capo
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Impianto di Compostaggio a Pomigliano d'Arco © web

La conseguenza della chiusura dell’impianto di vagliatura di Giffoni Valle Piana e della mancata costruzione dell’impianto di compostaggio di Polla è sotto gli occhi ed il naso di tutti. Rifiuti bruciati, micro discariche cittadine, cassonetti stracolmi, autorità che invitano i cittadini a “contenersi” nel produrre rifiuti, oppure in alternativa consigliano di mangiarsela, cittadini sull’orlo di una crisi di nervi per la mancata raccolta degli “adorabili” sacchetti maleodoranti, ambientalisti esasperati che predicano, inascoltati da anni, di raccolta differenziata e di riduzione dei rifiuti. Si rinnova periodicamente un’emergenza che dura da decenni. La Prefettura e la Regione avevano dato ampie assicurazioni sull’entrata in azione del CDR di Battipaglia entro il mese d’Ottobre, ormai siamo a Natale e l’apertura slitterà a Febbraio o fors’anche a Giugno 2003. Dal “Decreto Ronchi (D.L. 22/97)” sono passati invano 5 anni, utilizzati per commissariare una Regione in perenne emergenza rifiuti. Ma con il semplice commissariamento non si eliminano i rifiuti, ci vuole una ferrea volontà politica per fare funzionare una seria raccolta differenziata, con investimenti adeguati, una buona organizzazione, una grande campagna di comunicazione e d’informazione e la disponibilità di impianti, soprattutto di compostaggio per la frazione umida. Attualmente in Campania c’è un unico impianto di compostaggio, a Pomigliano d’Arco (Na) e gestito dalla Pomigliano Ambiente S.p.a., non sono ancora operativi gli impianti di compostaggio di Teora (Av) e Polla (Sa). Questi impianti sono sicuri e risolutivi? Si può fare un impianto di trattamento dei rifiuti intelligente e pulito, che produca un materiale inerte, utile per risanare discariche, riempire cave oppure utilizzati per fare funzionare i termovalorizzatori che producono energia elettrica? Si, si trova a Lodi, e serve una popolazione di 200.000 persone. L’impianto di Lodi, completamente automatico, non puzza, non inquina, produce “biossicato” assecondando il processo naturale di putrefazione dei rifiuti, in un capannone stagno, da cui escono vapori bianchi profumati, circondato da un bosco con lago ricco di pesci. La raccolta differenziata in Campania è al 10%, contro l’obiettivo del 35% per il 2003 del “Decreto Ronchi”. I cittadini della Campania continuano a produrre un Kg/ab di rifiuti al giorno per 6 milioni di abitanti, pari a 3 milioni di tonnellate l’anno. Per tutta questa montagna di rifiuti, Massimo Paolucci vice di Bassolino, ha previsto gli EPAR (Enti Provinciali di ambito per il ciclo integrato dei rifiuti). Gli EPAR dovranno spendere 250 milioni di Euro, circa 500 miliardi di vecchie lire, costruire 200 isole ecologiche, 25 impianti di compostaggio, 20 aree di trasferenza, decine di piattaforme per carta, plastica, legno, vetro. Mentre si discute, si sprecano risorse e materie prime, le fabbriche italiane che lavorano nel ciclo integrato dei rifiuti sono costrette ad importare rifiuti dall’estero per soddisfare le proprie necessità. L’Italia è riciclatrice netta di molti rifiuti esteri, la capacità produttiva degli impianti non è soddisfatta dalla raccolta differenziata che nessuno vuole fare, è strategicamente giustifica l’incapacità politica e gestionale del ciclo integrato dei rifiuti. Se si vuole seriamente riusare, risparmiare, riciclare, bisogna ritirare i rifiuti separati “Porta a Porta”; solo un “giornalista con neo” ci potrà salvare dalla “monnezza” e dalla marea maleodorante che inonda le strade delle nostre contrade.


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