Il nostro futuro dipende da quale modello prevarrà tra questi due: quello dell' "Essere" e quello dell' "Avere".

"Il Cilento non è per tutti"

Ci sono poi coloro che prediligono l'Avere: sono i redditieri e gli speculatori. Quelli che vanno sul guadagno sicuro ed immediato, che assecondano ed alimentano un turismo "mordi e fuggi", fatto di folle rumorose e scadenti

Attualità
Cilento domenica 20 agosto 2023
di Egidio Marchetti
Cala Bianca a Marina di Camerota
Cala Bianca a Marina di Camerota © Unico Settimanale

Come ogni anno, la stagione estiva volge al termine evidenziando luci ed ombre.

Quasi come se due forze contrarie si contrapponessero  in una difficile convivenza, al limite della incompatibilità.

Alcuni operatori da tempo hanno fatto una scelta coraggiosa, selezionando i propri prodotti, rivolgendosi ad una clientela sempre più esigente, garantendo servizi di livello.

Questi sono gli innovatori, imprenditori che rischiano, abituati a confrontarsi anche con altri ambiti geografici, dotati di competenza, di senso critico e di ambizione.

Pronti a raccogliere i frutti del loro lavoro nel medio e lungo termine. Sono quelli che preferiscono l'Essere.

Ci sono poi coloro che prediligono l'Avere: sono i redditieri e gli speculatori. Quelli che vanno sul guadagno sicuro ed immediato, che assecondano ed alimentano un turismo "mordi e fuggi", fatto di folle rumorose e scadenti, poco rispettose delle regole e dell'ambiente.

E che finiscono per attrarre i "cafoturisti", quelli che lasciano i loro souvenir di spazzatura lungo le strade cilentane o peggio, le loro deiezioni sulle spiagge, dove consumano falò facendo legna da ardere con le staccionate.

Il nostro futuro dipende da quale modello prevarrà tra questi due: quello dell' "Essere" e quello dell' "Avere".

C'è da dire che il cilentano è diverso antropologicamente dagli abitanti delle aree metropolitane, il che non significa per forza essere migliore o peggiore.

Di conseguenza, chi viene qui dovrebbe adattarsi a questo spirito.

Di chi ama il silenzio, gli spazi ampi ed è geloso di questo patrimonio.

D'altronde è così anche altrove, soprattutto dove esiste una forte identità :  il turista che si sposta in Toscana ,in Trentino o in Abruzzo cercherà quelle caratteristiche e non penserà che saranno i padroni di casa a doversi adeguare ai turisti.

Da molti anni invece alcuni cilentani hanno rinunciato ad essere se stessi, finendo per scimmiottare modelli diversi, svendendo il territorio, stravolgendo la propria identità, creando un ibrido e molte contraddizioni tra un'anima paesaggistica di notevole livello e determinati corpi aggiunti, slegati da quel contesto naturale.

Creando poi una sorta di dipendenza da questo circuito di presenze, costituite in gran parte da flussi di prossimità, che nei decenni hanno sostituito intergralmente quello nazionale ed internazionale, iniziato dal Club Med negli anni '50, in una epopea gloriosa che fu l'atto fondativo del turismo cilentano, poi smarrito per il prevalere di logiche localistiche e speculative.

Il risultato oggi è emblematico: una sorta di "mutazione genetica", dove alla prevalenza numerica di presenze campane, il sistema regionale che organizza e finanzia eventi di piazza, impone spettacoli e concerti di chiara matrice partenopea. Dove, al filone neomelodico, si abbinano sovente cabarettisti bravi a far sorridere solo un certo tipo di turisti...facendo fuggire tutti gli altri.

In un perverso rapporto tra cause ed effetti, che alimenta una spirale di bisogni per sfamare una domanda sempre più scadente.

La qualità ha quindi un prezzo da pagare che si chiama selezione, non sempre basata sul denaro.

Facendo uno sforzo collettivo, con un un percorso quasi terapeutico.

La cura della Cultura, sia negli eventi che nella formazione professionale.

La cura della Bellezza, nella tutela del verde e dei centri storici.

La cura del Suono, abbassando il volume o spegnendolo proprio nelle manifestazioni kitch, diffondendo invece buona musica, medicina efficace ed infallibile.

La cura dell'Urbanistica, fermando le orrende speculazioni edilizie frutto di Piani Regolatori killer.

Con quelle brutte villette a schiera, fatte apposta per allevare ed attrarre turisti come polli di batteria.

La cementificazione disordinata lungo le strade comunali e provinciali che hanno fatto diventare un tutt'uno degli agglomerati interurbani, come un'unica plaga informe. Dove si alternano case, stazioni di servizio, supermercati, lavaggi e lavanderie,  pizzetterie, girarrosti et similia.

Senza soluzione di continuità e senza capire dove finisca un paese e ne inizi un altro!

Un modello disordinato in stile "suburra metropolitana".

Noi che ancora ci teniamo a distinguere Moio della Civitella da Pellare, Santa Barbara da Ceraso, Orria da Piano Vetrale, non possiamo consentire che diventi tutto una indistinta periferia.

È tempo di fermarsi e di riflettere. 

Confidando in una nuova generazione di amministratori e di imprenditori, non solo dal lato anagrafico,  che sappiano resistere alle pressioni dei nuovi "cercatori d'oro", gente propensa più al saccheggio che al ciclo economico e sociale.

Dando ascolto ai primi, quelli dell'Essere.

Premiando magari chi sceglie una vacanza lunga, senza spennare il turista,

pensando di massimizzare gli incassi in un arco temporale breve, creando così i presupposti per stagioni sempre più brevi e caotiche, a cui fanno da contraltare nove o dieci mesi di penoso letargo. 

Approfittando poi delle agevolazioni fiscali per rifare i centri storici, aggiustando gli orrori degli anni '70 , recuperando i volumi esistenti e facendo tornare a vivere la gente al centro, così come gli artigiani ed i negozianti con le loro botteghe.

Riaprendo i palazzi nobiliari, i conventi chiusi. La qualità è anche questa. Servirà a noi per crescere, ad avere ospiti diversi e ad esserne all'altezza, diventando consapevoli di far parte di una grande comunità di cento borghi, custodi responsabili ed innamorati della propria terra.

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I commenti degli utenti
  • Italo Iuorio ha scritto il 25 agosto 2023 alle 10:13 :

    Dicevano le stesse cose già i colleghi giornalisti che negli anni 80 portai nel Cilento su iniziativa del Consorzio Pro loco del Cilento, per far conoscere il "Cilento, terra da scoprire" come recitava lo slogan che accompagnava la prima timida campagna di promozione turistica di una terra che fino ad allora era rimasta praticamente sconosciuta. Partì allora il "lancio" dell'immagine turistica del Cilento. Giornalisti che avevano girato il mondo, dicevano ai primi operatori turistici di allora e agli amministratori che incontravamo: "Questa è una terra meravigliosa, dalle grandi potenzialità, la vostra fortuna è stata quella di essere stati tagliati fuori, finora, dalle rotte del turismo di massa, non fatevi abbagliare dal business, dai grandi numeri, ma puntate alla qualità"...... Rispondi a Italo Iuorio

  • Antonio Maietta ha scritto il 24 agosto 2023 alle 21:34 :

    Complimenti sig. Marchetti Un analisi corretta sono stato ospite nel Cilento meraviglioso,sono napoletano ma vivo a Reggio Emilia purtroppo tanti cafoturisti con la complicità di alcuni locali sporcano una costa meravigliosa,bisogna sostenere gli organizzatori di Giungano per esempio e prenderli da esempio per la capacità di valorizzare il proprio territorio. Rispondi a Antonio Maietta

  • Luigi Di Costanzo ha scritto il 24 agosto 2023 alle 09:47 :

    Niente da obiettare. il dilemma "Essere o Avere" è antico quanto l'umanità. Se i modelli "culturali " attuali sono il neomelodico / cabaret da strapazzo c'è da lavorare parecchio, anche prima del settore turistico. Il Cilento è terra di bellezza, colori, silenzi, profumi, gusti, storia e umanità: ha molto da offrire ad ospiti curiosi ed attenti. Specialmente all'interno. Poi chi vuole discoteche, spiagge con musica rap ed aquagim ce n'è in abbondanza, dovunque. La discriminante è legata ai quattrini da fare, possibilmente tanti e rapidi. Questa via è destinata però a riprodurre il modello "mordi e fuggi" che finisce per consumare senza lasciare niente: una lenta distruzione verso l'omologazione con tanti altri luoghi di turismo. e quindi perché qualcuno dovrebbe preferire il Cilento? Rispondi a Luigi Di Costanzo

  • Sergio Massa ha scritto il 24 agosto 2023 alle 09:16 :

    Nessuno mai si libererà dai cafoturisti. A meno che non si renda obbligatoria la laurea per tutti gli italiani. Oggi il turismo è sempre più mordi e fuggi, anche per i ricchi. Non c'è più il fitto delle famiglie borghesi che facevano la vacanza per tutto luglio ed agosto. È cambiata la ricchezza delle classi sociali. Si è stravolto tutto. È quasi inutile sperare affannosamente in un turismo di qualità. Perché quella qualità è una nicchia esigua che non può soddisfare l'offerta di migliaia di belle località. Ciò che condivido in pieno è l'attenzione che si deve al territorio. Attenzione maniacale per la bellezza nella conservazione e non al modernismo. Bellezza e purezza elementi vitali, esistenziali dei territori. Rispondi a Sergio Massa

  • Pinuccia crocamo ha scritto il 23 agosto 2023 alle 10:45 :

    Parole sante ..ma come al solito resteranno .parole inascoltate. Saluti Rispondi a Pinuccia crocamo

  • Valerio Marletta ha scritto il 22 agosto 2023 alle 20:05 :

    nel resto dell'anno, così da aumentare il valore aggiunto della zona e l'interesse del non residente a conoscere bene la vostra area ed anche, perché no, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Rispondi a Valerio Marletta

  • Valerio Marletta ha scritto il 22 agosto 2023 alle 20:03 :

    i cafoturisti ci saranno sempre, soprattutto sulla costa, come ben sanno gli abitanti di Agropoli, Acciaroli, Casal Velino, Palinuro, Marina di Camerota, Pisciotta, Sapri e Ascea, per citare nomi di comuni noti per il loro mare (ok, Palinuro è del Comune di Centola, ma ho citato Palinuro perché più nota e sul mare), quindi un conto è spennare il cafoturista nelle tre settimane di agosto in cui viene a rompere i cabbasisi (termine non cilentano ma di Camilleri), un altro è far risparmiare il turista, che non è interessato solo a farsi il bagno e ostentare la sua cafonaggine, che vuole invece conoscere il territorio, i suoi usi e la sua storia al di là della sagra della pastefasule di turno, e questa è cosa da incentivare a luglio ed agosto ma anche da promuovere con locali ed iniziative nel Rispondi a Valerio Marletta

  • Pierluigi Patella ha scritto il 22 agosto 2023 alle 17:39 :

    Un articolo che ha dato voce a quello volevo dire da oltre 40 anni! Complimenti davvero. Rispondi a Pierluigi Patella

  • Limongi Vincenzo ha scritto il 22 agosto 2023 alle 15:51 :

    Vorrei che autori simili venissero nei paesi al posto di autori "estivi", come se la cultura vivesse solo nel mese di agosto.Ci sono associazioni che "riscoprono"le proprie "radici" solo dal 10 al 31 agosto. Bravo!!! Rispondi a Limongi Vincenzo

  • Antonio Cirillo ha scritto il 22 agosto 2023 alle 13:18 :

    Il Cilento è una terra meravigliosa, nulla da invidiare ad altri posti. Poco conosciuta e pubblicizzata, ci vorrebbe un convegno di tutti i Sindaci dei comuni Cilentani, senza invidia e competivita, un unica forza, creare itinerari da fare visitare ai nostri ospiti, senza tralasciare nessun paese, sia per MARE che per monti. Ultimamente sto visitando i paesi Cilentani e tanti li ho visti ristrutturati rispettando la loro identità, non deturpando l'ambiente, ma riprendendo tutta la loro storia e il ripristino dei luoghi, i suoi vicoli, portoni, archi, stradine ben messe e rifatte, dove quando ci arrivi non ti dà quella sensazione di paesi abbandonati . Approvo tutto ciò che è stato scritto nell'articolo. I comuni dovrebbero dare incentivi per fare si che tutto questo si faccia. Rispondi a Antonio Cirillo

  • Salvatore Iodice ha scritto il 22 agosto 2023 alle 13:09 :

    condivido tutto, un analisi chiara e lucida, purtroppo in un territorio dove è ceduto tutto ai privati accade questo , e quando le amministrazioni non sono in grado di essere presidio di regole , di valori identitari e culturali di una comunità, allora siamo sopraffatti dai più forti , in questo caso , da una " mazzamma" come diciamo a Napoli, che la fa da padrona...diffondendo musica usanze e costumi che non ci appartengono, povero Cilento dei miei ricordi.. Rispondi a Salvatore Iodice

  • Ivano Neri ha scritto il 22 agosto 2023 alle 11:51 :

    D'accordissimo Rispondi a Ivano Neri

  • Michele iorio ha scritto il 22 agosto 2023 alle 10:35 :

    Perfettamente ragione Rispondi a Michele iorio

  • Giuseppe pisapia. ha scritto il 22 agosto 2023 alle 09:21 :

    Spero che gli amministratori.del nostro territorio lo leggano e prendano decisioni unanime. Rispondi a Giuseppe pisapia.

  • Domenico Sorrentino ha scritto il 22 agosto 2023 alle 08:47 :

    Carissimo Egidio Marchetti hai centrato con mira infallibile, con descrizione precisa ed efficace i veri problemi che influiscono sul nostro turismo cilentano. Purtroppo, a mio parere e con rammarico, non credo che nel breve questa “mentalità” possa cambiare. Bisognerebbe attrarre un turismo fuori dalla prossimità territoriale che comunque ha delle eccezioni ove qualità e prezzi “filtrano” a dovere il cliente cafone da quello attento ai servizi e al territorio. L’alternativa a ciò sarebbe ahimè un forte collegamento nazionale e internazionale con un aeroporto nelle vicinanze (Vallo di Diano) che però non avremo mai visto quello ancora in corso d’opera a Pontecagnano che a mio parere non diventerà mai, per tante palesi ragioni, l’aeroporto a supporto della congestionata Capodichino. Rispondi a Domenico Sorrentino

    Valerio Marletta ha scritto il 22 agosto 2023 alle 20:21 :

    Bellizzi più che Pontecagnano Faiano, ma sì, l'Aeroporto Salerno Costa d'Amalfi probabilmente vedrà tardi la sua effettiva apertura, e soprattutto i voli. Ryanair, ad esempio, chiede che la pista venga allungata per poter considerare Salerno come una possibile punto di atterraggio dei propri aerei. Rispondi a Valerio Marletta

  • Giuseppe G.L. Tancredi ha scritto il 22 agosto 2023 alle 07:24 :

    Finalmente anche qualche giornalista si é svegliato... Se anche la popolazione cilentana lo facesse, non vivremmo i drammi economici e di infrastrutture fatiscenti con una selezione attenta dei politici a cui affidare il nostro amato Cilento. Svegliatevi. Rispondi a Giuseppe G.L. Tancredi

  • Matteo Riccio ha scritto il 22 agosto 2023 alle 05:51 :

    Purtroppo la brutta piega è difficile da raddrizzare. Rispondi a Matteo Riccio

  • Cinzia Furlanetto ha scritto il 22 agosto 2023 alle 00:32 :

    Ben detto! Noi abbiamo provato a fare questo a Palinuro con il Festival Dialoghi Mediterranei tra il 1996 e il 2004 Poi un repentino cambio di presidenza della provincia azzero tutto. Sono felice anche se ora lontana di leggere le sue parole. Rispondi a Cinzia Furlanetto

  • Del Medico Franca Rosa ha scritto il 21 agosto 2023 alle 22:29 :

    Sono pienamente d'accordo anzi sono un imprenditore che appartiene alla categoria "essere" perfettamente da voi descritta, cercando da 4 anni di educare e di far capire a chi arriva nella mia struttura che esistono regole che vanno rispettate.... non è facile ma neanche impossibile! Nel mio piccolo un risultato lo imizio a vedere... Ci vorrebbe per gli operatori turistici un unica linea guida, ma sopratutto l opetatore dovrebbe abbandonare l idea di accettare qualsiasi cosa voglia " il cliente"per paura di perderlo. C è tanto da fare per crescere... Non è mai tardi per iniziare.....l estate 2023 è andata, vedremo la prossima ! Auguri per tutto e buona vita a tutti!!! Rispondi a Del Medico Franca Rosa

  • Anna Maria Guerra ha scritto il 21 agosto 2023 alle 21:46 :

    Sono pienamente in accordo con tutto e preciso che visitare, vivere lo spirito del luogo e degli abitanti è un dovere prima ancora solo piacere. Il turismo è accoglienza, incontro e conoscenza dell'altro,condivisione e rispetto. Oggi invece si parla di industria del turismo che porta a scelte sconsiderate e scellerate finalizzate solo al business. Il Cilento come tante altri luoghi in Italia che sono stati protetti e preservati, vanno tutelati e non stravolti da attività che nulla hanno a che vedere con le bellezze e le tradizioni culturali di un luogo e della popolazione. Rispondi a Anna Maria Guerra

  • marcello federico ha scritto il 21 agosto 2023 alle 19:09 :

    Complimenti per la oculata e precisa come sempre osservazione, peccato che il tutto nasce e finisce con il mese di agosto, occorre partecipazione, condivisione e pianificazione di un territorio che da diversi decenni è senza timone. Le brutture come pure le bellezze sono note e visibili a tutti, la soluzione è pianificazione e sopratutto partecipazione non solo nel mese di agosto. Rispondi a marcello federico

  • Ernesto Pace ha scritto il 21 agosto 2023 alle 18:57 :

    C'è stato un solo sindaco Cilento che è stato un icona, un simbolo positivo nella protezione dell'ambiente. È stato ucciso ed è stato dimenticato perchè è una pulce nell' occhio degli amministratori del posto universalmente mafiosi e corrotti. Tutti sanno le loro continue marachelle e si mascherano dietro falsi congressi, conferenze per proteggere l'ambiente, ma ben sanno quanto sono corrotti, nocivi e senza vergogna. Inutile anche parlare sempre delle stesse cose. bla bla bla Rispondi a Ernesto Pace

    Valerio Marletta ha scritto il 22 agosto 2023 alle 20:18 :

    Ernè, al di là di Vassallo che sarà sempre da ricordare in positivo, credo che anche promuovere la Fiera di Vallo e farle fare più eventi, creare occasioni che permettano di far conoscere comuni non costieri al grande pubblico e finanziare gruppi cilentani di rievocatori aiuti il turismo di qualità e la valorizzazione del territorio. Il cilento non è solo mare, cibo e lentezza. Rispondi a Valerio Marletta