Lunedì 22 aprile 2024 “Finalmente, dopo 20 anni, il sottopasso” si materializza con la posa della "prima pietra”

Paestum, al via i lavori per la realizzazione del sottopasso che la riconetterà con Capaccio

Il tempo che ci vorrà per la realizzazione dell’opera dipenderà da una serie di fattori che non possono essere tutti commisurati a priori, ma conoscere e presenziare alla data di inizio lavori è già un punto di non ritorno

Attualità
Cilento venerdì 19 aprile 2024
di Bartolo Scandizzo
Porta Sirena a Capaccio Paestum
Porta Sirena a Capaccio Paestum © Settimanale Unico

“Se son rose fioriranno … disse il poeta. Se son sottopassi non credo sotto-pasaran … disse il villico. Vent’anni persi, in trepida attesa di un buco, che ricolleghi Capaccio a Paestum. Occorrerà un altro ventennio affinché l’opera si realizzi, vista la periodicità storica ventennale delle cose Capaccio-Italiote, di ventennio in ventennio ci avvieremo mestamente verso la rassegnazione, e, ad utilizzare la Statale 18 per passare da Capaccio a Paestum. Il cordone ombelicale fu reciso, con la chiusura del passaggio a livello, una sciagurata decisione presa dalle Ferrovie dello Stato, con l’avvallo del Comune di Capaccio, che per l’occasione incassa 4,5 milioni di euro. Ora quei 4,5 milioni non ci sono più, quindi per fare il sottopasso da 12 milioni di euro, i Capaccesi accenderanno un mutuo con la Cassa Depositi e Presiti. La questione è arrivata financo in Parlamento con l’interrogazione dell’on. Valiante. E quando, l’affare s’ingrossa e la questione si discute ad altissimi livelli, il popolo incomincia a fare scongiuri e a toccarsi le pudenda.

Così scriveva nel 2015 il nostro Lucio Capo sulle prospettive di portare a compimento l’opera che avrebbe restituito il “passaggio” diretto tra Capaccio capoluogo e Paestum eliminato con la soppressione dell’esistente passaggio a livello. https://www.unicosettimanale.it/news/cultura/477677/la-soprintendente-approva-piano-della-indagini-sottopasso-paestum

Lunedì 22 aprile 2024 ecco che “Finalmente dopo 20 anni il sottopasso” si materializza con la posa della "prima pietra” o, per meglio dire, si darà inizio allo scavo che darà soddisfazione a qualche generazione di Capaccesi-Pestani” che sono cresciuti senza poter “passare” in modo diretto dalla collina situata tra Monte Soprano e quello Sottano, senza passare Borgonuovo o da Spinazzo!

A metà dei primi dieci anni del primo secolo del terzo millennio, al potere arrivò Enzo Sica che stravince le elezioni sull’onda della crisi dei rifiuti che aveva sommerso la Città dei Templi. Dopo il grande attivismo del primo periodo di amministrazione per “ripulire”  Capaccio dai rifiuti, Sica decise di cedere alle insistenze di “Ferrovie dello stato” che faceva pressione per eliminare l’ultimo passaggio a livello che rendeva pericoloso il tratto di ferrovia che attraversava il territorio comunale. Accettò l’indennizzo concesso con il quale il comune si faceva carico di realizzare il sottopasso.

Enzo Sica fu disarcionato dopo 3 anni nel 2007; Italo Voza arrivò a stento alla fine del mandato nel 2012; Franco Palumbo fu abbattuto alla vigilia di Natale del 2017 dopo poco più di un anno dall'elezione.

Sembrava impossibile che I Capaccesi – Pestani (sotto Voza fu tenuto un referendum per cambiare il nome alla città in Capaccio Paestum) potessero eleggere, ancora una volta, un “papa” straniero, ma le divisioni tra Voza e Sica che decisero di sfidarsi in una competizione dove l’intruso, Franco Alfieri, si proponeva per fare la differenza. Al ballottaggio, contro ogni previsione, andarono Voza e Alfieri che stravinse il confronto. Intanto, bisogna dare atto che, almeno nel nome, il collegamento diventò realtà: "Città di Capaccio Paestum" ...

Da quel momento, lo stile di governo di Alfieri, già sperimentato ad Agropoli e, prima ancora, a Torchiara, si è imposto con la forza delle opere e delle iniziative messe in cantiere: molte delle quali figurano da oltre 30 anni nei programmi elettorali “fotocopia” dei candidati vincitori e sconfitti: Lungomare, Cinema Miriam, ex tabacchificio, Centro storico e l’acqua a Capaccio Capoluogo, adeguamento degli edifici scolastici, parcheggio alla stazione di Capaccio scalo, edilizia scolastica …

Infine, a ridosso della chiamata alle urne di giugno, ecco che il “sindaco dei tre mondi” (Torchiara, Agropoli e Capaccio Paestum), che nel frattempo ha fatto in tempo a farsi eleggere anche presidente della provincia di Salerno, ecco che lunedì 22 aprile alle ore 9:00, si appresta ad aprire il cantiere del “sottopasso” ferroviario di Paestum calando sul tavolo un finanziamento di oltre 12 milioni di euro.

A “benedire” il tutto non poteva mancare, tra gli altri comprimari, il presidente della regione Vincenzo De Luca!

Il tempo che ci vorrà per la realizzazione dell’opera dipenderà da una serie di fattori che, per quanto previsti, non possono essere tutti commisurati a priori, ma conoscere e presenziare alla data di inizio lavori è già un punto di non ritorno che non può essere messo in discussione.

Per il resto, mai come in questo caso, chi “vivrà … vedrà” e potrà passare dal monte al mare, e viceversa, senza dover passare da altre vie che non quella che la storia a consegnato ai Capaccesi – Pestani per secoli e secoli.

Voglio qui ricordare il bellissimo racconto con il quale Giuseppe Liuccio, raccontava la sua venuta a Paestum da bambino accompagnando la mamma devotissima alla Madonna dell’Annunziata: “grande era l’emozione nel passare sotto la porta Sirena addentrandomi nell’area archeologica Paestum”

Anche Sergio Vacchio, che ha vissuto la sua vita di artista a pochi passi dal passaggio a livello di Paestum, che non ha mai smesso di sottolineare l’importanza di riaprire, fisicamente, il “passaggio” per non rendere definitiva la “cesoia” che aveva interrotto i collegamenti tra due modi di essere nella stessa comunità.

Ritornando a Lucio Capo, invece, che la sua profezia è destinata ad essere non smentita, fino a prova contraria …

 “E così, dopo la “Quistione 1” e  “Quistione 2” che il Comune di Capaccio ha dovuto affrontare per 91 anni, dal 1771 al 1862, col Principe Doria d’Angri, per tornare in possesso delle aree demaniali di <> , il Popolo di Capaccio si  sta preparando e attrezzando, ad affrontare la “Questione Sotto-Passo”, per i prossimi novant’anni”. 

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