È una storia fatta di abbandoni, arrivederci ed adii la storia di gran parte dei paesi del centrosud Italia.

Su Raiuno la storia di Pietro D’Elia di Teggiano

“Mi sono laureato alla LUIS di Roma e ho proseguito gli studi a Milano, per poi far ritorno nella capitale per specializzarmi"

Attualità
Cilento giovedì 12 aprile 2018
di Cono D’Elia
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Pietro D’Elia © Unico

Tornare in paese per investire in agricoltura: su Raiuno la storia di Pietro D’Elia di Teggiano

È fatta di abbandoni, arrivederci ed adii la storia di gran parte dei paesi del centrosud Italia. Giovani che emigrano al nord, o all’estero alla ricerca di opportunità lavorative e/o di un tenore di vita più alto.

Dinamiche fisiologiche, ma non automatiche. Capita, infatti, che si scelga di lasciare ciò che si è costruito per far ritorno nella propria piccola realtà territoriale, investendo in essa energie e risorse.

È il caso di Pietro D’Elia, 30enne di Teggiano che, nel giorno di Pasquetta, ha raccontato la sua storia su Raiuno, all’interno di “Paese mio”, rubrica di Unomattina che si batte contro lo spopolamento dei piccoli paesi e la conseguenziale desertificazione.

Dopo la laurea in Economia a Roma e diverse esperienze professionali ed artistiche, compresa quella nella Scuola di teatro di Enrico Brigano, Pietro ha deciso di tornare nel Vallo di Diano per fare l’imprenditore agricolo.

Una scelta in controtendenza che, tuttavia, stando a quanto sottolineato dal giovane teggianese, si è materializzata in modo assolutamente naturale.

“Mi sono laureato alla LUIS di Roma e ho proseguito gli studi a Milano, per poi far ritorno nella capitale per specializzarmi. Nel frattempo ho lavorato in teatro e vissuto un’importante esperienza con un’agenzia che collaborava con diverse multinazionali. Ciò - aggiunge - mi ha permesso di girare il mondo. Attività accomunate dalla volontà di creare qualcosa di mio, tornando nel luogo del cuore e cercando un’occasione economica che mi consentisse di far conoscere Teggiano nel mondo. Ho, quindi, deciso di dedicarmi all’agricoltura e nello specifico alla coltivazione di peperoni. È nata, così – specifica Pietro - l’azienda “I segreti di Diano”, che vede come protagonista lo sciuscillone, unico peperone con nome proprio. Lo lavoriamo e ne facciamo tre tipi di prodotti, puntando sulla qualità”.

La trasmissione RAI, inoltre, ha visto in collegamento da San Marco di Teggiano l’assessore comunale Maddalena Chirico, il consigliere Cono Morello, il vice presidente delle Acli della provincia di Salerno Daniele Manzolillo e il parroco don Vincenzo Gallo

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