I terremoti che colpiscono il nostro Paese dipendono dunque dal movimento delle placche. In particolare, l'Italia si trova proprio sul margine di due grandi placche: quella africana e quella euroasiatica.
Come nascono i terremoti
L'Italia è un Paese sottoposto ad attività sismica. Significa che in molte zone del nostro Paese i terremoti sono frequenti.

Amatrice, rasa al suolo nell'estate del 2016, L'Aquila, messa in ginocchio nel 2009, la Campania e la Basilicata nel novembre del 1980…
Ma perché?
Secondo la teoria dello scienziato tedesco A. Wegener, elaborata nel 1912, la parte superiore della Terra è suddivisa in due strati: la litosfera e l’astenosfera.
Lo strato superiore, la litosfera, è rigido, spesso circa 100 km sotto ogni continente e 50 km sotto gli oceani. Lo strato sottostante, detto astenosfera, è "soffice, morbido" e si estende fino a 700 km di profondità.
La litosfera poi è suddivisa in placche maggiori e secondarie che non sono ferme in un punto, ma galleggiano spostandosi di circa 2-10 cm all'anno, scorrendo sulle rocce sottostanti della astenosfera.
I continenti si sono creati grazie a questi movimenti!
Ma quando una placca ne incontra un’altra avviene il terremoto.
In genere il movimento delle placche è lento, costante e impercettibile, tuttavia in alcuni momenti e in alcune aree, a causa delle forze interne, delle pressioni, tensioni e attriti tra le masse rocciose questo movimento avviene in maniera improvvisa e repentina sviluppando così un terremoto.
I terremoti che colpiscono il nostro Paese dipendono dunque dal movimento delle placche. In particolare, l'Italia si trova proprio sul margine di due grandi placche: quella africana e quella euroasiatica.
Il movimento di queste due zone terrestri provoca accumulo di energia e a volte, la sua improvvisa liberazione sotto forma di terremoti. Dal 1900 a oggi, nel nostro Paese si sono verificati più di 30 terremoti molto forti. E centinaia e centinaia di scosse minori.
a cura di Gina Chiacchiaro
