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Lo Spazio e le guerre stellari… la realtà supera la fantasia

di Biagino Costanzo, Dirigente di Azienda e Resp. Osservatorio SEC di Aidr

Attualità
Cilento giovedì 12 gennaio 2023
di AIDR
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Biagino Costanzo Aidr © aidr

Non è più fantascienza parlarne o vedere armi ipersoniche utilizzate 
nelle guerre.

Ad esempio, in Siria e oggi in Ucraina, l’utilizzo di droni killer e  di armi laser sono apparse e oggi non solo le superpotenze possono  gestirle vista la loro onerosità perché è nato un mercato nero, degli  stessi, parallelo. Le guerre non dovrebbero mai esserci ma tant'è, è inutile far finta  che non ci siano conflitti per il mondo. Da sempre l’umanità è stata  caratterizzata dal male dei conflitti e delle guerre siano stati  mondiali o locali o come si dice ultimamente “a pezzi”

Sono molteplici i programmi scientifici che dimostrano l’importanza  dello sviluppo di questi programmi per poter combattere i conflitti  sia in contesti difensivi che in fasi offensive sia se parliamo di  guerre del presente ma soprattutto del futuro. Parliamo di rilevazione  e tracciamento dei missili, geolocalizzazione, navigazione,  identificazione dei bersagli e rilevazione/controllo delle attività  militari più in generale.

Oggi il teatro di scontro diviene sempre più lo Spazio. Numerosi  programmi scientifici ed applicazioni nel campo dell’industria  militare hanno dimostrato che occorre dominare anche la dimensione  dello Spazio e del Cyber Spazio. Uno Spazio che è quotidianamente conteso da potenze quali Regno Unito,  India, Israele, ma soprattutto superpotenze quali Cina, Stati Uniti e  Russia che sono  tra i primi Paesi e livello globale ad aver  sperimentato armamenti per distruggere propri satelliti militari ormai  desueti, generando però un altro problema non secondario, quello della  cd spazzatura spaziale, innumerevoli detriti spaziali che ormai hanno  raggiunto quantità inaccettabili e pericolose per costellazioni di  satelliti ad uso civile quali le telecomunicazioni e GPS, essenziali  per la vita quotidiana sulla Terra.

In orbita vagano, al momento, oltre trentamila detriti spaziali, i  quali sono monitorati, identificati ma i vari modelli statistici  indicano una stima che verosimilmente si avvicina a più di un milione  con dimensioni superiori al centimetro, e il loro numero è in continuo  aumento.

Per questo dominio è necessaria una normativa regolatrice che eviti la  nascita di un nuovo far west nell’era digitale e spaziale.

Proprio in queste ultime settimane si è celebrata la 2° Giornata  Nazionale dello Spazio, istituita dal Governo Draghi nel 2021, per far  comprendere al grande pubblico che dalle attività spaziali provengono  anche tanti benefici nella vita quotidiana in termini di crescita,  benessere, immagine e ruolo sul piano globale dell’Italia. Molti sono gli eventi e le iniziative organizzate da enti, aziende,  atenei, scuole ma anche dalla rete estera di ambasciate, consolati e  istituti italiani di cultura.

Ma perché lo Spazio è così appetibile? Innanzitutto, è alta la  richiesta dei dati, la necessita di connettività e il monitoraggio del  territorio. I satelliti inviati, per esempio, solo nel 2019, forniscono  telecomunicazioni e servizi di osservazione della terra, e inoltre si  intravede la generazione di piccoli satelliti, cambiamenti riguardo la  tecnologia satellitare e i nano satelliti.

Nel USA esiste già una vera e propria forza, la Space National Guard, infatti lo Spazio è ormai identificato, da molti Stati, quale nuovo  dominio militare facendoli lievitare dai tradizionali tre a cinque,  con Spazio e Cyber- spazio per arrivare al dominio dei domini, quello  cognitivo.

Ricordiamo che la presenza militare nello spazio non è vietata, i  satelliti nelle varie funzioni sono degli attivatori delle funzioni  operative essenziali.

La guerra nello spazio è già una realtà mediante l’uso costante e  permanente del cyber space del cyber attack e cyber exploitation e vi  sono satelliti operativi quali quelli governativi, commerciali e  militari. Si stima una media di 990 satelliti all’anno sarà lanciata fino al  2028 e in quel tempo il 68% dei satelliti apparterranno a  costellazioni, un dato questo che dimostra la variazione, per esempio,  dal 2018 dove per il 70% eravamo in presenza di singoli satelliti. Le nuove costellazioni satellitari servono per informazione,  controllo, sorveglianza, riconoscimento, comunicazione e intercetto  dei missili e testate ipersoniche. Infatti già la guerra in Ucraina è il primo conflitto che è osservato  prevalentemente da satelliti, con una capacità di ricognizione di alta  precisione o altissima qualora associata a questi sistemi satellitari. Dove ci sono armi offensive vi sono chiaramente armi difensive e  quindi già ai tempi della Guerra fredda erano presenti, armi  antisistemi spaziali e ora sono state solo potenziate con concreta  possibilità di attacco mediante l’uso di laser, energia diretta, attacchi cibernetici.
Il direttore di Roscomos (l’Agenzia spaziale russa) Dmitry Rogozin ha  affermato che “un attacco cibernetico ai propri satelliti da qualsiasi  parte provenisse sarebbe considerato dalla Russia come valido motivo  per entrare in guerra.”, Un altro?  Ma quasi identiche dichiarazioni sono state fatte dagli USA per gli attacchi cibernetici qualora  avessero causati danni alla sicurezza nazionale. Questo mondo ha sempre affascinato molti. Non dimentichiamo i tanti  appassionati della saga di Star Wars, Come dimenticare personaggi quali Skywalker e di suo padre Anakin poi trasformatosi in Dart Fener.  Oppure, Ian Solo, C-3PO e RU-D2. In quel caso, era appunto, fantascienza, mentre qui ora la guerra nello Spazio è già in atto con l’uso del dominio cibernetico che è molto pervasivo e poco percepito (è invisibile) e l’uso della guerra 
elettronica.
È importante ricordare che non esiste ancora la regolamentazione  internazionale per uso militare dei due domini Spazio e Cyber e questo  produce la gemmazione di minacce continue, rappresentando il vero  rischio nella nuova era che viviamo e vivremo, quella digitale e  spaziale. Come diceva Yoda "La paura è la via per il Lato Oscuro. La  paura conduce all'ira, l'ira all'odio; l'odio conduce alla sofferenza. 
Ah… Io sento in te molta paura. Ciechi noi siamo se la creazione di  questo esercito al nostro occhio sfuggita è!”.

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