Intervista ad Antonello Marcelli, Presidente della “Pro Loco Perito”

“Peritolive” diventa “Perito Live”

L’idea originaria, nata nel 2010, era incentrata sull’olio di oliva, sulla produzione e la raccolta delle olive

Cultura
Cilento venerdì 18 novembre 2022
di Angelo D'Ambrosio
Immagine non disponibile
Perito © Pro Loco di Perito

Presidente, una nuova edizione di “Peritolive” che da quest’anno diventa “Perito Live”, un evento che si veste di nuovo e ritorna ad essere, come lo era già stato nelle scorse edizioni, ulteriore possibilità di attrattiva per Perito.

Si, dopo più di 10 anni, anche se negli ultimi tre la manifestazione non si è tenuta, si riparte con una nuova formula, quindi più distaccata dall'olio di oliva, ma incentrata comunque sulla gastronomia tipica del periodo invernale, cercando di valorizzare soprattutto le materie prime di stagione. Ovviamente l'obiettivo principale è quello di portare la gente nel borgo di Perito anche nei mesi invernali e offrire una prospettiva diversa ai turisti perché si è abituati, per quello che riguarda il Cilento interno, ad un flusso turistico che dura soltanto nell’arco dei mesi estivi, più o meno per 3 mesi all’anno. Noi come Pro Loco, stiamo cercando di avviare un discorso diverso, cioè quello di una promozione del territorio anche nel periodo invernale e perciò questa manifestazione, quest’anno, viene rielaborata ad iniziare dallo stesso nome che non sarà più unito “Peritolive”, ma sarà staccato quindi “Perito Live”. Un modo per dare un segnale nuovo pur mantenendo, in linea di massima, lo stesso format; tutta l’area di interesse sarà concentrata nel centro storico con i suoi stand e gli antichi portoni che per l’occasione vengono riaperti, potendo godere della bellezza di caratteristici angolini che quotidianamente, per ovvie ragioni, non si riescono a vedere.

È un periodo particolare, difficile per molte ragioni e fa enormemente piacere sapere che sui territori del Cilento, c’è ancora chi ha voglia di fare ed elaborare progettualità in prospettiva futura. Mi sovviene chiedere a lei, che è molto attento allo stato attuale delle cose, quale sarebbe la ricetta alternativa o perlomeno in parte, volta a risanare le problematiche interconnesse al tema dello sviluppo dei paesi del Cilento interno?   

Da anni sostengo questa cosa: o ci uniamo o siamo destinati a scomparire. Qui parliamo di borghi, di comuni di 400-500 abitanti e ognuno di noi, per quanto può cercare di metterci tutto l'impegno possibile, ritiene necessaria l’idea di un consorzio di associazioni, non tanto per le zona costiere che con il mare riescono ad andare avanti da soli, ma soprattutto per noi che viviamo il Cilento interno, sempre più isolato e difficile da raggiungere a causa di una viabilità compromessa dagli smottamenti e dalle relative chiusure. Quindi, per dirla chiaramente, se ognuno di noi cerca sempre e solo di difendere il suo campanile, ovviamente, diventa tutto più complicato. Negli anni abbiamo partecipato a tante riunioni, ogni tanto c’è qualcuno che si propone “nel dire o nel fare” e probabilmente è un po’ colpa della nostra mentalità nella quale, senza offendere nessuno, scarseggia il senso dell’unione. Prendendo spunto da altre parti d’Italia, i consorzi di associazioni sono delle realtà che funzionano in maniera meravigliosa, unioni con le quali si potrebbe promuovere realmente il territorio con una mappa di eventi fatti come si deve e non concentrati contemporaneamente negli stessi giorni in un unico periodo dell’anno. Se ci fosse la possibilità di “istituire” un percorso d’insieme, sarebbe veramente importante perché il turismo, in questo territorio, può essere davvero la risorsa principale. Tanti sono stati i tentativi fatti ad esempio con i sentieri, volendo sfruttare i canali naturalistici, il problema è che poi rimane tutto fermo perché non c’è una gestione consona e spesso anche i comuni lasciano andare via le cose, presi probabilmente da altro o non avendo fondi, si costringono le associazioni a farle sopravvivere solo con le proprie forze economiche, altrimenti sparirebbero. Unirsi sarebbe sempre l’ideale, almeno per quanto mi riguarda.

Occorrerebbe, viste le difficoltà di varia natura, trovare una formula.

Con il Comune di Perito facciamo parte di un’unione di 5 Comuni cosiddetti “del Cilento Antico” tra i quali, Perito, Orria, Salento, Gioi e Moio. Ci siamo incontrati varie volte, purtroppo non riusciamo mai a metterci d’accordo integralmente. L’unica cosa fatta insieme è stata il “Cilentart Fest” che si tiene solitamente tra luglio e agosto, un evento che ha già portato diverse personalità del teatro in questi paesi. È però un’idea partorita da qualcuno che viene da fuori, per carità, non è una cosa sbagliata, ma se le idee partissero da noi che siamo sul posto e conosciamo bene le realtà con i loro pregi e i difetti, forse sarebbe meglio. Diverse volte sono state fatte anche delle valide proposte, andate purtroppo a sfumare nel nulla e credo che il problema sia anche delle nuove generazioni che non sono poi così tanto distanti dai modus operandi di chi ci ha preceduto. Occorre rendersi conto del nostro patrimonio storico, culturale e naturalistico non indifferente.

Quanto agli eventi, mi pare di capire che le vostre scelte siano indirizzate ad una sfida epocale, ovvero quella di far vivere il paese in diverse fasi stagionali, come ci si sta orientando?

Puntiamo molto sul concetto del “ritorno nel borgo” anche lontano dai mesi estivi, perché fare le cose ad agosto o luglio è molto semplice, ti basta fare qualsiasi cosa e ti arrivano 1000 persone. Stiamo insistendo sul periodo autunno-inverno e con questo, il 27 novembre ospiteremo una decina di tour operator che passeranno un’intera giornata a Perito nella quale faremo vedere le strutture ricettive, gli alberghetti, i ristoranti, insomma, un modo chiaro da poter affermare che vi sono tutte le carte in regola per poter ospitare chiunque in qualsiasi periodo dell’anno e con Perito Live che intanto si trasforma, si cercherà di diffondere tutta questa premessa, ossia la promozione del territorio durante i mesi invernali; questa è la  “mission” principale.

Dunque Habemus Perito Live! Quali sono le novità per questa nuova scommessa?

C’è stata un’apertura più ampia per la proposta gastronomica, quindi non ci limiteremo solo alle pietanze che vanno preparate con l’olio di oliva o l’oliva, ma sarà una cosa più allargata cercando sempre nel massimo delle possibilità, di rispettare la tradizione locale. Come dicevo in precedenza ci saranno degli stand che, offriranno sia prodotti, sia diverse decine di pietanze che proporranno oltre al vino e liquori rigorosamente artigianali. Il percorso sarà concentrato nel centro storico, da Piazza della Vittoria a Piazza Garibaldi, con il contorno ovviamente della musica e una mostra d'arte di 60 opere di artisti sia locali che internazionali che verrà curata dalla professoressa Maria Pina Cirillo; un tocco culturale importante perché andiamo a portare a Perito artisti che arriveranno dal Giappone e dalla Cina, una cosa molto interessante.

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