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"Scheletri fuori dagli armadi" che irridono al concetto di bellezza

Gli “scheletri” che sono diventati “resilienti” al tempo e che, oramai, fanno parte del “panorama” di diversi paesi. Essi svettano su colline e altipiani, sfidano la forza di gravità esposti ai sette venti, si nascondono grazie ad

Ambiente
Cilento lunedì 24 luglio 2023
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
"Scheletri fuori dagli armadi" dei comuni del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni © Unico Settimanale

 

Scheletri fuori dagli armadi che irridono al concetto di bellezza che tanto è caro alle nuove generazioni … ecco cosa sono diventati i tanti tentativi di “modernità” camuffati dalla voglia di “modernità” che hanno stravolto molti piccoli borghi compresi nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.

Chi ci vive a contatto quotidianamente può anche essersi adattato alla loro presenza! Chi si trova a passare per quei paesi dove sono “esposti” in bella vista, se li ritrova a “sbattuti” in faccia e fa fatica a capacitarsi di come è possibile conviverci.

Quello che fa specie è il fatto che da tempo Sindaci, amministratori, operatori turistici, cittadini stessi non fanno altro che “vantare” i valori assoluti della qualità della vita dei borghi dove operano e risiedono. Lo fanno investendo risorse economiche e umane per attrarre turisti a visitare ciò che resta di castelli, palazzi, chiese, cappelle votive, ponti, fiumi, faggete, montagne, santuari …

Altrettanto si fa invitando i potenziali visitatori a risalire le colline per andare a gustare i prodotti tipici andando a riempire vie e piazze approntate con stand, tavolacci, panche … dove vengono preparati da bravissime massaie o da cuochi ripescati nella “storia” paesana e serviti da camerieri volontari improvvisati abitualmente avvezzi agli studi superiori.

Sono molti i borghi disseminati sul territorio che “vantano” falliti tentativi di speculazione edilizia finiti male a fronte di tantissimi portati a compimento e che oggi non hanno niente da “temere” tranne, in molti casi, la mancanza di strade, fognature, illuminazione pubblica spazi destinati ai giochi e al verde pubblico …

Gli “scheletri” che sono diventati “resilienti” al tempo e che, oramai, fanno parte del “panorama” di diversi paesi. Essi svettano su colline e altipiani, sfidano la forza di gravità esposti ai sette venti, si nascondono grazie ad una rigogliosa vegetazione che benevolmente copre …

Se venissero abbattuti, sarebbero liberati dal triste destino al quale sono stati abbandonati e, allo stesso tempo, farebbero guadagnare squarci di panorami a chi vive o visita quei posti che renderebbero la vita più bella dal punto di vista paesaggistico.

C’è da dire che in qualche rivolo del grande fiume di danaro che viene elargito sotto forma di finanziamenti proprio per rendere più attrattivi i piccoli borghi, sono previste risorse proprio per rendere questo servizio alle comunità che hanno subito il danno. Si tratterebbe, destinandone una parte all’abbattimento dei manufatti in cemento, di rendere giustizia ambientale senza nessuna pretesa di applicare quella civile … sono talmente tanti gli anni che sono passati dai velleitari tentativi di trasformare lo stato dei luoghi che sarebbe tempo sprecato tentare di fare “giustizia”.

Pertanto, questo articolo è solo un ulteriore tentativo di far sapere che, nonostante tutto, c’è ancora qualcuno che, proprio perché passa saltuariamente per quei comuni, non si rassegna a non sorprendersi più dell’errore compiuto nel passato ormai remoto. Ecco perché vale la pena sottolineare che se, non sempre è possibile correggere gli errori perché hanno fatto il loro corso, diventa realistico cercare di non rendere permanente il dover subire la presenza di una “bruttura” che pure è evidente e continua a persistere, sfidando l’intelligenza di chi ha occhi per vedere!

A tal proposito, vale la pena ricordare che basta andare sui siti dei comuni per rendersi conto che, anche chi amministra inserisce nelle gallerie fotografiche solo squarci di centri storici non “abbruttiti” da costruzioni in cemento armato se non “camuffate”, opportunamente, per renderle coerenti con la struttura architettonica del paese …

Tempo fa scrissi un'altro articolo sullo stesso argomento dal titolo "Rompiamo quelle scatole" ovviamente, nulla è cambiato!

https://www.unicosettimanale.it/src?from=&to=&search=rompiamo+quelle+scatole

 

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