Per questa ragione l’Oratorio “S. Giovanni Bosco” di Cardile ha ideato il progetto “Alla riscoperta del territorio tra storia, tradizione, culto, scienza, arte e natura”.

A Cardile un progetto nella Scuola Primaria per la riscoperta del territorio

Il primo appuntamento dedicato all’osservazione del Sole

Attualità
Cilento giovedì 02 dicembre 2021
di Ilaria Longo
Immagine non disponibile
Cappella Madonna del Carmine © Unico Settimanale

Succede spesso un fenomeno strano: abitare in un luogo senza viverlo fino in fondo. Percorrere le strade, i sentieri e le piazze di un paese senza conoscerlo davvero, o, peggio ancora, non prestando la giusta attenzione a ciò che ci circonda. E, probabilmente, questo accade ancora di più nei paesini.

Per questa ragione l’Oratorio “S. Giovanni Bosco” di Cardile ha ideato il progetto “Alla riscoperta del territorio tra storia, tradizione, culto, scienza, arte e natura”.

L’iniziativa è stata presentata al professore Bruno Bonfrisco – dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Gioi – che ha accolto positivamente la possibilità di realizzarla con i bambini della Scuola Primaria di Cardile.

Il progetto si pone come obiettivo quello di valorizzare gli aspetti della storia e delle tradizioni locali puntando l’attenzione anche su “esperienze pratiche” come l’osservazione del Sole, il teatro e l’archeologia.

Da novembre a giugno gli studenti seguiranno incontri mensili che li condurranno alla scoperta del territorio mediante lezioni, visite guidate e attività laboratoriali. I tutor, che di volta in volta saranno presenti a scuola, parleranno di storia, territorio, archeologia, religione, arte...

L’inizio del progetto è previsto per mercoledì 24 novembre. Per due ore i bambini saranno alle prese con l’astronomia in collaborazione con il professore Paolo Bartoli del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Vallo della Lucania. Alla spiegazione scientifica del solstizio invernale seguirà l’osservazione con il telescopio delle macchie e delle protuberanze solari.

Non meno interessanti gli appuntamenti successivi che sono stati inseriti coerentemente nel corso dell’anno: a dicembre il parroco don Angelo Imbriaco parlerà dei simboli del presepe nelle tre religioni più importanti del mondo (cristianesimo, islamismo ed ebraismo); a gennaio sarà protagonista il fumetto: dalla sceneggiatura alla colorazione delle tavole; a febbraio i riflettori saranno puntati su una tradizione cardilese: il chiavone; marzo sarà dedicato al teatro e, quindi, vi sarà un approfondimento sulla dizione e sulle metodologie di recitazione; ad aprile ci sarà un duplice appuntamento: la visita guidata al rudere di San Salvatore e quindi un momento dedicato all’archeologia e un focus sull’ambiente con la Festa della Primavera; a maggio l’attenzione si sposterà sul culto mariano e, dulcis in fundo, a giugno i bambini scopriranno un’arte antichissima e meravigliosa: il mosaico.

C’è un aspetto importante relativo a questi nove appuntamenti in cui i piccoli studenti potranno appassionarsi alla storia, all’archeologia, all’astronomia o al teatro. Tutte le discipline saranno affrontate genericamente ma si concentreranno inevitabilmente verso quel microcosmo che è il luogo in cui vivono i bambini: la simbologia presepiale è legata al borgo di Cardile nel Presepe del mondo; il fumetto è collegato alla graphic novel “Fratelli di Libertà” che narra le gesta dei fratelli Riccio di Cardile; il chiavone è un momento di aggregazione e di comicità che si svolgeva solo a Cardile; il teatro non si può presentare senza citare la lunga tradizione cardilese legata a questa nobile arte; il rudere di San Salvatore è un elemento archeologico che riconduce al primo nucleo abitativo di Cardile;  il culto della Madonna è connesso alla Cappella della Madonna del Carmine di Cardile che è una delle sette chiese sorelle e, infine, il mosaico. Cardile ne possiede sei. Tutti riconducibili alla storia del paese.

Il fil rouge che lega questi momenti, quindi – come si evince chiaramente dal titolo del progetto - è il territorio. È Cardile. È quel posto che i bambini vedono e vivono quotidianamente senza averne reale contezza.

Quanto è importante, per le nuove generazioni, conoscere e appassionarsi alla storia e alle tradizioni del loro paese? È un’operazione fondamentale, vitale, necessaria. È tutto ciò che serve per non relegare nessun posto, nessuna persona, nessuna azione nella nebbia dell’oblio.

 

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