Si pensa di suddividere il museo in 6 aree – Italia, Europa, America, Asia, Africa, Oceania – e in ciascuna di essa raccontare quello che è stato il terrorismo e cosa ha provocato.

​L’AIVIT sostiene l'idea di realizzare il “Museo Internazionale Vittime del Terrorismo”

È il frutto del lavoro del Presidente Falvella in 5 anni di ricerche; una cronologia raccolta in 1500 pagine nelle quali si raccontano tutti quelli che sono stati gli atti terroristici nel mondo.

Attualità
Cilento martedì 21 marzo 2023
di Angelo D'Ambrosio
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un momento dell'incontro a Salerno © Unico Settimanale

 

Il giorno 17 marzo a Salerno presso il Palazzo Sant’Agostino sede della Provincia, si è svolto in presenza di diversi sindaci e del Presidente Franco Alfieri, la presentazione e a sua volta la proposta di adesione alla realizzazione del progetto MIVIT - “Museo Internazionale Vittime del Terrorismo”. Un’Idea già lanciata dal Vicesindaco di Mercato San Severino, la Dott.ssa Enza Cavaliere e sostenuta dall’AIVIT “Associazione Internazionale Vittime del Terrorismo”. A illustrarla è il Presidente dell’associazione Marco Falvella che, alla platea istituzionale, spiega il know-how motivazionale che ha spinto egli stesso ad elaborare la progettualità con un tavolo tecnico dall’AIVIT. Nel suo intervento, vista la tematica centrale di complessa entità, con animo piuttosto deciso e pungente, non risparmia critiche nette alle istituzioni, le quali – afferma – mantengono una posizione di semi abbandono e di inefficienza nel far chiarezza sulle tante vicende oscure, di stragi, di omicidi, di genocidi e di pulizie etniche. L’associazione svolge un lavoro che mira alla conquista della verità tramite l’indagine storica e la ricerca; raccontare una per una tutte quelle che sono le figure di bambini, di donne e di uomini che sono stati purtroppo innocentemente colpiti dalla criminalità, dal terrorismo e da violenze anche di matrice politica. L’AIVIT, da sempre, pone l’accento su due elementi fondamentali che sono il ricordo e il sacrificio delle vittime che, molto spesso, si cerca di far ricadere nell’oblio e si lotta duramente per far si che questo non accada. Da anni si cerca di ricostruire quanto di più devastante abbia compiuto l’odio e l’intolleranza, sposando una lotta tra stato e anti-stato. È necessario domandarsi del sangue versato da tanti martiri, come per la strage dell’Italicus, la strage di Piazza della Loggia a Brescia, Bologna, Piazza Fontana, ma non solo… ci sono stati magistrati, giornalisti, forze dell’ordine, sindacalisti e tanti altri giovani comuni che avevano un loro ideale, i loro valori e, in questo passaggio Falvella ricorda suo fratello Carlo, morto nella vicenda di Via Velia a Salerno il 7 luglio del 1972. Ma negli interessi dell’AIVIT ed eventuale materiale illustrativo/espositivo che andrebbe ad arricchire l’area del MIVIT, sarebbero anche le grosse questioni generatesi dalle azioni delle politiche internazionali che hanno riguardato i genocidi e le pulizie etniche compiute nella ex Jugoslavia, in Liberia, in Sierra Leone, Angola, Congo, Libano. “Si può parlare della guerra in Ucraina, ma attualmente ci stanno 59 guerre nel mondo, non è solamente l’Ucraina di Zelensky”. Per quelli che sono i cambiamenti socio-politici dovuti anche alla globalizzazione, queste sciagure disumane stanno aumentando di anno in anno sempre di più, oltretutto lo testimoniano i territori della Siria, della Nigeria, del Camerun, del Niger dove chiaramente prevale la lega Araba. Lo stato islamico è ad oggi un gruppo potentissimo, considerando che può godere di risorse pari a 2 miliardi di dollari americani e dell’alleanza con Al Qaida. Falvella evidenzia: “non se ne parla mai!”.  “Troppo spesso nel tentativo di dare degni riconoscimenti a migliaia di vittime innocenti, ci ritroviamo a dover far fronte a imbarazzanti e meschini accostamenti, a numeri, a statistiche e nelle migliori delle ipotesi a strumenti utili per riempire in modo sterile e freddo, articoli di giornali, libri e cronologie. Ma in effetti se ci soffermiamo a pensare cosa rappresentano nella realtà questi numeri, ci rendiamo conto che dietro ciascuno di loro, si nasconde la storia di una famiglia, di sogni, di speranze, di gioie e dolori che spesso celano la figura di una madre che convive con profonda dignità il suo incancellabile dolore… chiusa in un devastante silenzio che si accompagna con la speranza di avere un domani, la sua verità”. Il MIVIT è un importante progetto internazionale che vede la creazione di un’area molto ampia, nella quale evidenziare l’alto valore della vita. Sarà l’espressione della consapevolezza di quanto il fenomeno della violenza sia ancora radicato nel tessuto sociale e nonché, l’unica piattaforma a livello globale nella quale verrà ricostruito per mese, per giorno e per anno, tutto ciò che il terrorismo ha generato negli ultimi cinquant’anni nel mondo. Questo sarà possibile ad un comitato tecnico dell’AIVIT che si occuperà di recuperare tutti quelli che sono reperti sul terrorismo, fotografie, testate giornalistiche, filmati, dichiarazioni e testimonianze di famigliari delle vittime e di sopravvissuti. È il frutto del lavoro del Presidente Falvella in 5 anni di ricerche; una cronologia raccolta in 1500 pagine nelle quali si raccontano tutti quelli che sono stati gli atti terroristici nel mondo. Si pensa di suddividere il museo in 6 aree – Italia, Europa, America, Asia, Africa, Oceania – e in ciascuna di essa raccontare quello che è stato il terrorismo e cosa ha provocato.

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