Venerdì 22 marzo 2024, alle ore 17.00, a Vallo della Lucania il Reading – Convegno a cura di Laura Cuozzo

Vallo della Lucania: Un invito al dialogo nell’ Auditorium del Seminario

“‘Una madre ci vuole … anche un padre’. Laura Cuozzo: “un invito alla riflessione rivolto alla società, alla scuola, alla Chiesa e alle istituzioni in un intreccio interdisciplinare non facile, ma necessario”

Attualità
Cilento lunedì 25 marzo 2024
di Antonella Casaburi
Il vescovo  Mons. Vincenzo Calvosa
Il vescovo Mons. Vincenzo Calvosa © Settimanale Unico

La suggestiva cornice dell’Auditorium del Seminario di Vallo della Lucania ha ospitato, venerdì 22 marzo 2024, alle ore 17.00, il Reading - Convegno “Una madre ci vuole … anche un padre”. L’evento, che ha trattato i concetti di disgregazione familiare tra evaporazione del padre e confusione dei ruoli,  rientra tra le tante attività di “Noi siamo la montagna”: un Festival che, giunto alla sua IV edizione, è stato ideato da Laura Cuozzo, volontaria e attivista Agenda ONU 2030.

S. E. Mons. Vincenzo Calvosa ha aperto i lavori con i suoi saluti istituzionali, seguiti da quelli del Sindaco di Vallo della Lucania, Antonio Sansone, e dell’Assessore Iolanda Molinaro. Non ero mai stata nell’Auditorium del Seminario, struttura che scopro essere un quarto teatro presente a Vallo della Lucania, e che il Vescovo mette a disposizione del territorio come luogo di dialogo: per eventi non soltanto spirituali, ma anche laici.

Nella prima parte della serata abbiamo assistito a un coinvolgente e intrigante reading di testi tratti da “Donne che ballano coi lupi: Dieci monologhi al femminile”, di Enrico Bernard. Sono stati portati in scena tre monologhi, curati dall’attore e teatroterapista Mirko Ferra, che ha anche interpretato i due ruoli maschili. Maria Rosaria De Luca, giovanissima e promettente attrice amatoriale, ha interpretato una luminosa Penelope che, decisa, parla al suo Ulisse vagabondo. Anna Fatigati, attrice amatoriale che ha confermato il talento che già in altre occasioni le ho visto mostrare, ha portato in scena una Beatrice che dà risposte piccate, rispondendo per le rime  a un Dante che l’ha angelicata. L’attrice amatoriale Gloriana Pinto ha interpretato una sconvolgente e onirica Lila: avvolta da uno straordinario effetto scenico, la sua appassionata interpretazione mi ha fatto provare i brividi.

Nella seconda parte dell’incontro, introdotto da Laura Cuozzo con un’incisiva riflessione sul ruolo della madre e del padre, gli ospiti del talk si sono avvicendati su diversi e interconnessi argomenti. Gabriella Marotta, avvocato e presidente dello Sportello Rosa di Salerno, con sedi anche nel Cilento, ha illustrato la riforma Cartabia e i suoi risvolti; Don Aniello Panzariello, presidente dell’Associazione ‘Passo dopo Passo’ e direttore della Pastorale Giovanile della Diocesi, ha offerto molti spunti di riflessione parlando dei giovani di oggi, di educazione, della nostra società; Carmela Della Rocca, sociologa,  ha affrontato tematiche inerenti le pari opportunità, l’enpowerment, i parametri di riferimenti; Dario De Marco, sociologo, ha parlato di denatalizzazione, iperfemminismo dell’uomo, ipermascolinizzazione della donna; il mio intervento, di carattere artistico - letterario,  verteva sulle differenze fra i termini ‘mirari’e‘narcisismo’.

“Madre Teresa di Calcutta – ha dichiarato Laura Cuozzo - rappresenta un’icona mondiale di pace; una santa che ha difeso il valore della vita umana fin dal grembo della madre: sono sue le parole ‘no abortion, yes adoction’. È stata una contestatrice dell’egoismo e dell’indifferenza verso i poveri non solo di beni materiali, ma d’amore, perché abbandonati, scartati. La frase ‘non c’è più povero al mondo di chi non sa amare’ appare come uno slogan efficace oggi più che mai per i tempi difficili che viviamo dove il modello tradizionale familiare di stampo quasi biblico pare sgretolarsi a causa dei divorzi, dell’incertezza del futuro, della denatalizzazione e dell’evaporazione del padre (Massimo Recalcati). I figli sono i giudici dei loro genitori, al contempo ne diventano lo specchio con tutte le gioie e i dolori. ‘Una madre ci vuole … anche un padre’ è stato un invito alla riflessione rivolto alla società, alla scuola, alla Chiesa e alle istituzioni in un intreccio interdisciplinare non facile, ma necessario”.

 

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