Con i club viciniori di Paestum, Vallo di Diano, Vallo della Lucania e di Eboli fa visita alle aziende Agricilento Srl, con Mario Miano Amministratore unico, e Agrioil Spa con presidente Gabriele Quaglia

I soci del Rotary Roccadaspide e Valle del Calore a lezione di Castanicoltura e della Olivocoltura

L’Olivicoltura è passata da un regime di contributi assistenziali a pioggia legati alla produzione che si rivelò fonte di infinite truffe all’Unione Europea.

Attualità
Cilento lunedì 09 dicembre 2019
di Biesse
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I soci del Rotary Roccadaspide e Valle del Calore a lezione di Castanicoltura e della Olivocoltura © Unico

Il gradito invito fattomi da Gabriele Quaglia a presenziare come cornista all’incontro congiunto dei Rotary Roccadaspide Valle del Calore, Paestum, Vallo di Diano, Vallo della Lucania e di Eboli presso la sua azienda mi ha messo una certa curiosità …

Ancora di più mi ha fatto pensare l’argomento di discussione che l’incontro poneva al centro di interesse degli associati.

Infatti si tratta di castanicoltura e di olivicoltura due argomenti che negli ultimi anni hanno fatto notizia ad ogni latitudine nella nostra nazione per le note problematiche che affliggono i due settori e che tengono in apprensione i produttori e creano non pochi imbarazzi ai consumatori: sia quelli che si rivolgono al mercato a Km zero sia ai tanti che propendono per la grande distribuzione.

A condurre il dibattito è il presidente del Rotary della Valle del Calore, Michele La Bella, assistito dai presidenti degli altri club. Con lui al tavolo dei relatori siedono Mario Miano, Gaetano Pascariello, Domenico Serlenga e Gabriele Quaglia che relazioneranno in merito ai temi prescelti.

La scelta di accendere un faro su problematiche legate alle imprese presenti nella Valle del Calore da parte dei Rotary non è cosa abituale.Di solito, nelle poche volte che ho avuto il piacere di essere invitato ai raduni rotariani, mi sono trovato ascoltare argomentazioni di carattere culturali e sociali, per cui trovarmi ad ascoltare con i soci intervenuti relazioni più adatte ad un’assemblea di imprenditori o di politici addetti ai lavori mi ha un po’ sorpreso. L’incontro si tiene nella realtà in cui vivo, Fonte di Roccadaspide, e che tento sempre di raccontare per attirare l’attenzione delle eccellenze e sui problemi irrisolti da oltre un decennio relativamente all’insediamento di aziende che sono isole felici, all’interno dei cancelli, ma oasi nel deserto infrastrutturale in cui sono collocate.

La giornata è articolata in due momenti: la visita alle due aziende Agricilento Srl, con Mario Miano Amministratore unico, e Agrioil Spa con presidente Gabriele Quaglia; il convegno che vede come relatori il presidente e il direttore della Cia (confederazione Italiana Agricoltori) e i due imprenditori citati.

Pascariello e Serlenga parlano diffusamente delle problematiche dei due settori attenzionati che nel corso degli ultimi decenni hanno avuto un’evoluzione straordinaria si sotto l’aspetto della produzione sia sotto quello della legislazione che ne regola la vita produttiva.

L’Olivicoltura è passata da un regime di contributi assistenziali a pioggia legati alla produzione che si rivelò fonte di infinite truffe all’Unione Europea.

La Castanicoltura è passata dall’essere considerata un’attività boschiva a frutteto.

Entrambi i settori sono ancora soggetti ad attacchi da parte di parassiti (il cinipide per il castagno e la Xylella per l’ulivo) che ne hanno minato la capacità produttiva e tengono in apprensione i produttori.

C’è anche da dire che proprio a causa della riduzione della produzione le grandi aziende sono costrette ad allargare l’orizzonte per approvvigionarsi di prodotto utile alla trasformazione e immettere sul mercato per soddisfare le richieste.

Su queste problematiche si concentrano gli interventi di Miano e di Quaglia.

Miano rivendica la battaglia, vinta, per la trasformazione dall’inquadramento nel settore silvo-pastorale delle aree destinate alla produzione di castagne a quello di aree sottoposte al regime di frutteti. Questo consente ai proprietari di poter intervenire in modo sistemati sulle proprietà in ogni periodo dell’anno ed anche realizzare trasformazioni che consentano una raccolta meccanica che renda marginale quella a “bruco” fatta a mano da una manodopera sempre più difficile da reperire.

Quaglia rivendica che Agrioil è l’unica azienda del nostro territorio ad essere riuscita a restare in piedi ed a progredire sia nel settore della produzione sia in quella della commercializzazione essendo presente negli scaffali dei mercati dei cinque continenti.

C’è da dire che i soci dei vari club presenti prestano la massima attenzione alle argomentazioni dei relatori e sottolineato i passaggi più salienti degli interventi con applausi. Tutto ciò farà dire al presidente La Bella che l’iniziativa di “entrare” nelle aziende del territorio per capire meglio il livello di efficienza raggiunto e le problematiche esistenti non sarà un fatto occasionale ma potrebbe essere un filone da implementare ed eventualmente anche esportare ad altre realtà rotariane.

Il buffet a base di castagne e olio allestito e consumato al termine dell’evento ha ripagato i presenti dell’attenzione profusa durante la mattinata.

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