Il Papa traccia la via per superare l’emergenza sanitaria, che è anche economica e sociale.

In attesa della enciclica papale

Papa Francesco sollecita a valutare la pandemia una opportunità per un fecondo cambiamento, cessare di manipolare la natura intessendo con madre terra una relazione ritmata da quanto si legge nell’enciclica sociale Laudato si’

Attualità
Cilento giovedì 24 settembre 2020
di L.R.
Immagine non disponibile
Papa Francesco © Unico

Dopo le indiscrezioni di fine agosto circa l’imminente nuova enciclica di papa Francesco “sul tema della fratellanza umana”, sappiamo che, dopo la Lumen fidei del 2013 e la Laudato si’ del 2015, il 3 ottobre ad Assisi egli firmerà la sua nuova lettera pastorale sull’importanza e sulla necessità della fraternità. Alla curiosità per il documento si aggiunge la commossa gratitudine per il pontefice, per nulla scoraggiato dalle tante manifestazioni di egoismo sperimentate durante i giorni della pandemia, alle quali egli continua ad opporre una indefettibile cosmica fraternità, che ricorda quella che ha reso popolare e vincente San Francesco.

In attesa di leggere il testo, possiamo riflettere sul messaggio inviato al Forum di Cernobbio nel quale ha sollecitato la riconversione ecologica dell'economia come concreta testimonianza di fratellanza. Egli sollecita un modello inclusivo e critica chi è pronto a sacrificare la dignità umana agli idoli della finanza, dimenticando che il denaro è un mezzo per servire e non uno strumento per dominare.

Solo a queste condizioni sarà possibile una duratura ripartenza che non genera disuguaglianze. Il papa, richiamando di fatto Evangelii gaudium, il documento programmatico del suo pontificato, traccia la via per superare l’emergenza sanitaria, che è anche economica e sociale. Egli consiglia di abbandonando il paradigma tecnocratico preoccupato di dominare sulle cose ritenendo illimitate le risorse del pianeta. Invece sollecita a valutare la pandemia una opportunità per un fecondo cambiamento, cessare di manipolare la natura intessendo con madre terra una relazione ritmata da quanto si legge nell’enciclica sociale Laudato si’. Del resto nei mesi scorsi, alla evidente sconfitta della scienza e della tecnica, confuse da una subdola epidemia, ha saputo porre riparo solo la generosità facendo capire che l’unico profitto tollerabile è quello che distribuisce a tutti la ricchezza. E’ una prospettiva che ricorda l’invito del papa emerito sul dono in economia per porre riparo ad una disumana concezione della produzione che sollecita insostenibili ritmi di consumo. Nel deriva come segno dei tempi una improcrastinabile conversione ecologica capace di sollecitare la creatività dei giovani, invitati ad Assisi dal 19 al 21 novembre per partecipare all’Economy of Francesco e mettersi al servizio della comunità praticando la cultura dell’incontro e sollecitando la solidarietà, vero antidoto contro l’egoismo. E’ l’unico programma elettorale che dovrebbero annunciare, impegnandosi a realizzarlo, i tanti candidati campani dispersi in rivoli di raggruppamenti dove l’interesse personale a stento viene nascosto da poco credibili slogan. Impegno preponderante di chi si candida ad amministrare il bene comune rimane la solidarietà per la persona umana posta al centro dell’educazione, della sanità, delle politiche sociali ed economiche, credibile futuro per costruire un mondo migliore perché nessuno si può salvare da solo. Infatti, la pandemia ha fatto toccare con mano quanto siamo fragili, esperienza che dovrebbe convincere della reciproca fraterna appartenenza alla casa comune. I giovani ed i poveri apprezzano prima di tutto la nostra umanità umilmente rispettosa. A questo proposito l’Europa conserva ancora una speciale missione svolgendo un ruolo creativo nel praticare la solidarietà.

L.R.


Lascia il tuo commento
commenti
Le più commentate
Le più lette