La maestra gelataia cilentana si racconta al Settimanale Unico

Silvia Chirico col gelato “Dolce Sinfonia” vince il contest europeo di Arglace

Il suo spirito imprenditoriale l’ha portata a ottenere numerosi successi che, sottolinea, “sono frutto di un lavoro di squadra omogeneo e forte”

Cultura
Cilento lunedì 21 febbraio 2022
di Ilaria Longo
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Silvia Chirico © Unico Settimanale

Un forte legame con le proprie radici, la convinzione che sia necessario migliorarsi di continuo per portare lontano il nome della sua azienda grazie a idee innovative che restano comunque profondamente ancorate al Cilento. Probabilmente sono queste le caratteristiche più rappresentative di Silvia Chirico che, insieme ai suoi fratelli e al padre, gestisce l'omonima tenuta ad Ascea. Il suo spirito imprenditoriale l’ha portata a ottenere numerosi successi che, sottolinea, “sono frutto di un lavoro di squadra omogeneo e forte”.
Dalla mozzarella Cuord’olio ai gelati artigianali, dai prodotti della tradizione a quelli rivisitati in chiave moderna, Silvia è una di quelle donne che con la tenacia tipicamente cilentana porta in alto il nome del territorio.
In occasione del Festival, è stata ospite di Casa Sanremo e, tra gli ultimi riconoscimenti, ce n’è uno che la dà notorietà in Europa: la vittoria del contest Gelato Day indetto da Artglace (l'organo di rappresentanza dei gelatieri artigianali europei). Infatti dal prossimo 24 marzo (il Gelato Day) tutte le gelaterie europee che avranno aderito a questa iniziativa potranno avere tra i loro gusti il gelato creato da Silvia: “Dolce Sinfonia”, un tripudio di sapori locali e rigorosamente artigianali: ricotta fresca (il legame con la Tenuta Chirico) e fichi secchi (il legame col Cilento) sciroppati al rum (il legame con un ricordo d’infanzia) ai quali si aggiungono nocciole e cioccolato, gli ingredienti base che, per regolamento, possedevano tutti i maestri gelatai partecipanti alla competizione.
La storia di Silvia è, però, strettamente connessa a quella della sua Tenuta e all’acume di suo padre Benedetto che da ragazzo decise di dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento (attività verso le quali si sentiva fortemente predisposto). Si rese conto, però, che le sue terre a Massa (il suo paese natìo) non erano sufficienti. 
“Con il suo allevamento di maiali mio padre si era fatto conoscere in diversi paesini cilentani” ricorda Silvia. “Un giorno si recò da lui un barone di Celso che aveva grandi appezzamenti ad Ascea, ma anche difficoltà economiche. Papà, col suo carattere aperto, fece presto amicizia con l’uomo al quale propose di acquistare le sue terre. Il barone inizialmente rifiutò, poi decise di dargliene alcune in affitto. Così, negli anni ’70, mio padre lasciò Massa per andare ad Ascea (località Stampella) che in quel periodo era una zona ancora prevalentemente rurale, con poche comodità. Alla passione per ciò che faceva si sono aggiunti sin da subito molti sacrifici ma io, i miei fratelli e mia madre, insieme a lui, abbiamo vissuto serenamente e in modo genuino”.
Il lavoro di suo padre e un’infanzia all’aria aperta in mezzo alle coltivazioni e agli animali hanno lasciato in Silvia un legame viscerale con la sua terra e le hanno fatto comprendere ciò che suo padre aveva capito benissimo: il lavoro nei campi può dare una vita molto decorosa. Per questo, nel giugno 1991, decise di dar vita a quella che oggi tutti conoscono come “Tenuta Chirico”. 
“La nascita dell’azienda” spiega Silvia “è connessa al crollo del prezzo del latte, un evento che si verificò in Italia negli anni ’90.  Mio padre dava il latte alla Centrale e in quella circostanza scelse di investire direttamente nella vendita diretta”.
Con la nascita della Tenuta, per Silvia si aprì un nuovo capitolo con una sola certezza: restare lì per apprendere quanto faceva il padre senza però tralasciare la voglia di migliorarsi. Per questo dopo il Liceo frequentò alcuni corsi a Milano relativamente alla tecnologia lattiero casearia.
Un piede nella propria realtà e uno in giro per l’Italia per rendere ancora più forti le proprie conoscenze. Silvia ha continuato e continua tuttora a fare così. Anche relativamente al gelato.
“Fare il gelato è nato un po’ per gioco un po’ perché penso che i consumatori debbano pretendere la genuinità dei prodotti artigianali che si professano tali. Spesso, infatti, mi è capitato di avere delle delusioni in tal senso. Qualche anno fa ho pensato che il nostro latte poteva essere utilizzato anche per questo piacere del palato e mi sono fatta regalare una gelatiera. Ho provato a fare dei gelati ed è stata un’amica a suggerirmi di venderli. Allora ho deciso di migliorare la tecnica con altri corsi e con degli strumenti più professionali ho iniziato a produrre il gelato utilizzando ingredienti effettivamente artigianali”.
Grazie a questo nuovo prodotto della Tenuta, Silvia ha avuto la possibilità di conoscere Artglace prendendo parte a varie iniziative. Quest’anno la sua “Dolce Sinfonia” rappresenta il Gelato Day (giornata istituita dal Parlamento Europeo) e regala al Cilento una vittoria importante perché dimostra che a fare la differenza è sempre la genuinità. Quella dei prodotti che conservano intatto il sapore del nostro meraviglioso territorio.
 

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