La riattivazione della Ferrovia, seppure in “vesti” diverse, il Comune Unico del Vallo di Diano e il ritorno di eventi, feste e manifestazioni
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Pasqua e Resurrezione: cosa potrebbe rinascere nel Vallo di Diano?

Quello della “Città Vallo” è un tema che, da oltre 40 anni, anima il dibattito nel comprensorio e prevede la fusione di 15 comuni che compongono l’area, con l’obiettivo di dar vita ad un un’unica identità giuridica

Cultura
Cilento lunedì 25 aprile 2022
di Cono D'Elia
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Pasqua e Resurrezione: cosa potrebbe rinascere nel Vallo di Diano? © Web

La Pasqua appena passata è una festa commemorativa della risurrezione di Gesù, si sa. 
Tenendo lontano l’aspetto più puramente sacro di tale principio, concentriamo l’attenzione sulle cose che, in riferimento al territorio del Vallo di Diano potrebbero/dovrebbero tornare alla vita o prendere vita.
In tal senso, dovrebbe risorgere la Ferrovia, seppure con modalità diverse rispetto alla vecchia Sicignano-Lagonegro. Nell’ambito del progetto dell’Alta Velocità, infatti, è stata individuata tra Padula e  Buonabitacolo l’area dove sorgerà la nuova stazione ferroviaria.
A meno di sconvolgimenti dell’ultimo momento, quindi, il Vallo avrà la sua fermata. La scelta è stata dei tecnici di Ferrovie Italiane dopo che, tra indiscrezioni, anticipazioni e progetti più o meno attendibili, si era dato vita ad un ampio ventaglio di congetture.
Il punto individuato è stato ritenuto baricentrico rispetto all’area territoriale d’interesse.
Intanto, prosegue a fari più o meno spenti l’iter legato all’istituzione del Comune Unico Vallo di Diano. Si va, infatti, verso il referendum e verso l’espressione della propria volontà da parte dei cittadini. Quello della “Città Vallo” è un tema che, da oltre 40 anni, anima il dibattito nel comprensorio e prevede la fusione di 15 comuni che compongono l’area, con l’obiettivo di dar vita ad un un’unica identità giuridica in grado, almeno secondo gli auspici dei promotori, di “contare” di più all’interno delle dinamiche regionali ed extraregionali.
Uno degli ultimi interventi in merito alla questione è del consigliere regionale valdianese, Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva, il quale ha depositato in Consiglio Regionale una proposta di legge per modificare lo Statuto della Regione in merito al referendum consultivo.
“Si potrà avviare l’iter relativo alla costituzione del Comuni Unico – afferma – solo dopo aver assodato che il referendum consultivo abbia raggiunto la soglia necessaria e che, quindi, si sia espresso almeno il 50% degli aventi diritto. Non possono essere in pochi a decidere per tutti – continua Pellegrino – e in quorum è imprescindibile”.
Infine, tra le cose che c’è speranza possano risorgere, quelle che negli ultimi 2 anni sono state penalizzate dal Covid.
E tra esse gli eventi religiosi, le feste di paese e le piccole e grandi manifestazioni estive. Con in testa “Alla Tavola della Principessa Costanza”,  festa medievale che si tiene a Teggiano e che ogni agosto (ad eccezione degli ultimi 2 anni)  fa registrare migliaia di presenze, con visitatori provenienti da tutta Italia.
Ciò, naturalmente, non solo in ottica fruitori, residenti e turisti, ma anche in relazione a tutti coloro che lavorano nel settore.

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I commenti degli utenti
  • alberto r. ha scritto il 28 aprile 2022 alle 17:18 :

    Città Vallo è una bellissima idea. La possibilità di influire nella politica regionale da parte di un area di 60.000 abitanti sarebbe apprezzabile ma penso poco percorribile. Perchè questi 60.000 abitanti vivono in un area di oltre 800 km quadrati, che se fosse un unico comune, sarebbe seconda solo alla città di Roma. Il problema è la gestione di un territorio così vasto. Dare vita a 3 o 4 comuni di 200/270 km quadrati permetterebbe una gestione più puntuale del territorio, avere dei comuni sensibilmente più grandi e pochi sindaci in grado di mettersi d'accordo velocemente nella gestione della politica. Ultimo suggerimento: lasciar perdere il quorum del 50 %, quello sì riuscirebbe ad affossare il tentativo di una gestione unitaria del comprensorio e il futuro dell' area. Rispondi a alberto r.

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