Luciano e Stefania apriranno una comunità nel senso più ampio del termine: sede di persone che vivono e si prendono cura di un luogo per trarne il massimo bene
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Casale Fontanelle a Cicerale come Ca’ Morosini in Emilia Romagna

Casale Fontanelle nasce per diffondere i valori di tolleranza, amore per piante e animali, protezione della natura, diffusione di saperi antichi e nuovi ...

Cultura
Cilento sabato 19 novembre 2022
di Stefania Zerella
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Casale Fontanelle a Cicerale come Ca’ Morosini in Emilia Romagna © Unico Settimanale

Casale Fontanelle, come suggerisce il nome, è un posto pieno di acqua. 
Il terreno dove si trova, nel comune di Cicerale, è ricco di sorgenti naturali ed è stato questo il motivo che ne ha determinato l’acquisto. Il Casale è ancora un cantiere, a buon punto di realizzazione. Luciano e Stefania ci stanno lavorando per farlo diventare una comune, per abitarlo e farlo abitare da persone in risonanza. Una comunità nel senso più antico del termine, piccola sede di persone che vivono e si prendono cura di un luogo per trarne il massimo bene per se stessi e per il luogo stesso.
Sorge su ispirazione di un insegnamento partigiano, quello di Paride Allegri, ex capitano partigiano che fondò, alle fine degli anni ’80, Ca’ Morosini : 6 ettari di terreno in Emilia Romagna dove piantò, fino alla fine della sua lunga vita, migliaia di alberi, fondendo il metallo di fucili per creare arnesi utili alla terra e fece un rituale alchemico.. dalla rivoluzione  armata alla rivoluzione verde.
 In quella comunità Luciano ha trascorso 2 anni alla fine degli anni ‘90, e ha sempre coltivato l’idea e sognato di riproporre quel modello nel Cilento.
 Casale Fontanelle nasce per questo, per diffondere i valori di tolleranza, amore per piante e animali, protezione della natura, diffusione di saperi antichi e nuovi, respirati e trasmessi allora in quel luogo e per dare la possibilità qui, a chi vuole e si sente in sintonia, di vivere per un tempo, più o meno lungo, a contatto con la Natura, nel rispetto di sé stessi, dell’ambiente e degli altri. 
In pratica Luciano e Stefania vogliono mettere a disposizione il Casale e il terreno, a tutte le persone che desiderano condividere spazio, tempo, conoscenza, lavoro e competenze, in forma di reciprocità, dove ognuno mette a disposizione ciò che sa,  ciò che ha e ciò che è, nel rispetto e nell’ascolto profondo.
 Una specie di co-housing, come va di moda in questi tempi, col calore della comunità che ha contraddistinto le comunità rurali cilentane che nell’ultimo secolo sono state abbandonate e che hanno perso vitalità.
 Intendono piantare il grano, che una volta riempiva le nostre colline, costruire un forno pubblico dove tutti possano andare a cuocere il pane, riprendere la pratica dello scambio di lavoro e dell’aiuto reciproco. 
Sono insegnati e profondi conoscitori di yoga e vogliono che la spiritualità, nella più assoluta tolleranza e rispetto per le pratiche di tutte le tradizioni, che in fondo hanno tutte lo stesso fondamento di conoscenza antica, faccia da sfondo a questo progetto.
E’ un’idea che, in questi tempi in cui la mera materialità ha perso il suo scopo spirituale, può sembrare romantica. E Luciano e Stefania, nel loro modo di vivere sono romantici, hanno la fede e la  fiducia necessaria per  renderlo reale.
Non a caso la costruzione del Casale è iniziata in questo periodo di immensa trasformazione sociale e spirituale, non a caso i prezzi dei materiali per la sua costruzione sono aumentati a dismisura… senza questo inconveniente, da soli sarebbero riusciti a finire ma forse questo luogo sta chiamando altre forze e nuove alleanze.
Questo quindi è il link per la raccolta fondi che li aiuterà a portare questo sogno qui. Se volete saperne di più e volete essere partecipi a questa bellissima opera questo è il sito della raccolta: https://www.eppela.com/projects/8985

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