“In un’attività che dura da più di 50 anni, l’artista e designer è stato al centro di rilevanti rapporti fra la creazione e l’industria italiana, mostrando una feconda e profonda cultura del contemporaneo”
L’arte di Franco Mello
In un’attività che dura da più di 50 anni, l’artista e designer è stato al centro di rilevanti rapporti fra la creazione e l’industria italiana, mostrando una feconda e profonda cultura del contemporaneo.
Franco Mello insegna “Disegno Industriale per la Comunicazione Visiva” presso il Politecnico di Torino ed è noto per avere progettato nel 1972 insieme a Guido Drocco, per l’azienda Gufram, il Cactus in poliuretano schiumato espanso, oggetto che allora rivoluzionò il modo rigido e statico di disegnare l’arredamento d’interni e giocava in maniera ironica tra il dentro e il fuori dell’abitare. Mello si occupa anche di packaging, grafica, editoria e arte. Ha lavorato per la radio e la televisione (ad esempio, nel 1977 nel programma “La scatola dei giochi” di Nico Orengo con Bruno Munari), disegnato cataloghi e manifesti per numerosi artisti, dall’Arte Povera alla Transavanguardia, tra cui Piero Manzoni, Giulio Paolini, Giuseppe Peone, Alberto Burri, Yves Klein, Bridget Riley e Pinot Gallizio.
L’attività di
Franco Mello (Genova, 1945) ha avuto inizio negli anni Settanta,
sullo scenario di una Torino all’avanguardia – quella di Germano
Celant e dell’Arte Povera – caratterizzata dal costante dialogo
fra critici e artisti. In un’attività che dura da più di 50 anni,
l’artista e designer è stato al centro di rilevanti rapporti fra
la creazione e l’industria italiana, mostrando una feconda e
profonda cultura del contemporaneo, capace di tradurre con
straordinaria ironia e leggerezza le grandi potenzialità, fra gli
altri, dei materiali plastici e di sviluppare una visione complessiva
sulla relazione fra i processi di ideazione e progettazione,
presentazione espositiva e comunicazione, mediazione culturale e
riflessione critica.