Può un incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno, da solo bastare per delineare e determinare il proprio futuro?

Ho deciso che “Resto al Sud”!

Per i giovani desiderosi di intraprendere una nuova attività imprenditoriale al Sud, c’è un incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno.

Economia
Cilento giovedì 27 settembre 2018
di Massimiliano De Paola
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Resto al Sud © n.c.

Cari lettori di Unico, come vi avevo promesso nell’ultimo numero del giornale, proverò a rispondere in maniera dettagliata a questa domanda: Può un incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno, da solo bastare per delineare e determinare il proprio futuro?

Per i giovani desiderosi di intraprendere una nuova attività imprenditoriale al Sud, c’è un incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. L’incentivo in questione è “Resto al Sud”. Le agevolazioni sono rivolte ai giovani tra i 18 e i 35 anni residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda di finanziamento. È possibile anche trasferire la residenza nelle regioni indicate dopo la comunicazione di esito positivo. L’importante è che i giovani non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento e non siano già titolari di altra attività di impresa in esercizio. Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione. Con “Resto al Sud” si può ricevere un contributo dai 50 mila euro (in caso di ditta individuale) ai 200 mila euro (per 4 o più persone). Invitalia eroga il 35% del totale delle spese richieste sotto forma di contributo a fondo perduto. Il restante 65% è erogato tramite un finanziamento bancario di 8 anni, garantito fino all’80% dallo Stato, grazie al Fondo di Garanzia di Medio Credito Centrale. Il 100% degli interessi sul finanziamento saranno pagati direttamente da Invitalia alla Banca, per cui il finanziamento è a tasso zero. In base ai dati aggiornati al primo settembre 2018, le domande in compilazione sono 12.043, le domande presentate sono 4.142 e le domande approvate sono 1.269.

“Resto al Sud” è sicuramente un ottimo incentivo per programmare un futuro imprenditoriale al Sud, ma ovviamente da solo non basta! All’inizio può far molto comodo l’incentivo, ma poi c’è bisogno di tanto altro. I giovani hanno bisogno di chi li sostiene, di chi li accompagna nelle scelte, e soprattutto hanno bisogno di coltivare un sogno. Se il sogno, o uno dei sogni, è il progetto per il quale si richiede l’incentivo, allora siamo già a metà dell’opera. Diversamente bisogna porsi alcune domande. E le domande dovrebbero farsele pure le famiglie di questi giovani. Decidere di mettere su un’Impresa al Sud, è sicuramente una scelta imprenditoriale, ma è anche una scelta di vita. Vivere al Sud presuppone di sposare una filosofia di vita. Il nostro è un territorio stupendo ma se non lo si ama è meglio andare altrove. Molto spesso non lo si ama perché non lo si conosce bene o non lo si conosce abbastanza. E allora bisognerebbe investire di più in sé stessi, in conoscenza del territorio, in cultura del territorio. Bisogna prendere atto che “Resto al Sud” è una grande opportunità e se si ha un minimo di talento le opportunità vanno colte al volo. Chi decide di fare l’imprenditore di sé stesso deve mettere in conto di dover correre qualche rischio, ma al giorno d’oggi chi è che non corre rischi?! I giovani dovrebbero guardarsi dentro e capire ciò che vogliono, ciò che amano, ciò che immaginano per il proprio futuro, ciò che sognano. Dovrebbero guardare più avanti perché sognare non è reato. E questa introspezione dovrebbero farla anche i genitori, immedesimandosi (se ci riescono) nei loro figli, nei sogni dei loro figli, nelle ambizioni dei loro figli. I genitori dovrebbero assecondare i figli ed aiutarli anche economicamente all’inizio, se ne hanno la possibilità ovviamente. Riuscire a trasformare l’idea in progetto è qualcosa di meraviglioso, ma ciò richiede talento, tempo e soprattutto tanto impegno.

Sono molti i giovani che hanno deciso di restare al Sud. Spero con tutto il cuore che riescano a cogliere questa importante opportunità imprenditoriale, spero che riescano a trovare le giuste motivazioni, spero che le loro famiglie riescano ad accompagnarli adeguatamente, spero che il loro territorio riesca ad attrarli emotivamente!

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