Elezioni al Consorzio di bonifica di paestum
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Il 30 giugno eletti i consiglieri del Consorzio di Bonifica di Paestum

Entro 40 giorni le nomine dei rappresentanti di Provincia e Regione ed elezione del presidente e della deputazione che gestirà l’ente. Solo il 32% dei consorzi

Economia
Cilento lunedì 01 luglio 2019
di Bartolo Scandizzo
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Vincenzo Fraiese e Roberto Ciuccio © Unico Settimanale

Il Consorzio di Bonifica di Paestum ha, finalmente, dopo tre anni di commissariamento la sua assemblea dei delegati eletta in base alle fasce di contribuzione che fotografa anche la capacità economica delle imprese agricole che sono rappresentate.

È stato il commissario, Antonio Pagano, nominato dalla regione ad indire le elezioni, a risolvere le annose questioni legate agli aventi diritto al voto (sono stati esclusi i consorziati che non erano in regola con i pagamenti) e sono state poste le basi per una ripartenza di una gestione ordinaria. Prima di Pagano a guidare il consorzio c'è stato un altro funzionario della regione Campania, Biagio Franza, a gestire l'interregno della gestione commissariale. Gli ultimi presidenti eletti sono stati Cecilia Baratta Bellelli e Vincenzo Fraiese.

Vale comunque la pena dare uno sguardo ai numeri venuti fuori dalla tornata elettorale: su 4.820 aventi diritto, i votanti (deleghe comprese) sono stati in tutto 1.584, per un’affluenza del 32,86%”.

Visto il lavoro capillare fatto dai candidati nel raggiungere ogni possibile elettore attivo e lasciando una percentuale di astensionismo fisiologico, si potrebbe azzardare che quasi la metà degli aventi diritto non sono andati votare problemi legati ai pagamenti arretrati o anche perché non se la sono sentita di deporre la scheda nell’urna mettendo la “croce” su candidati usurati da anni di gestione del consorzio stesso.

Infatti, a scorrere i nomi degli eletti saltano agli occhi nomi già in cima all’elenco degli amministratori che hanno fatto la storia recente del consorzio.

In prima fascia, sono stati eletti Carmine Frunzo (266 voti), Luigi Ciliberti (189) e Vito Rufo (156); in seconda fascia, Roberto Ciuccio (132), Giovanni Tedesco (99), Antonio Orlotti (78), Antonio Marra (73), Vincenzo Fraiese (66) ed Enrico Barlotti (63). In terza fascia, Giovanni Iannelli (155) e Domenico Salzano (82). In quarta fascia, Alfonso Matrone (153).

Ai 12 consorziati eletti, vanno aggiunti 3 delegati nominati dalla Provincia di Salerno (e qui c’è la possibilità che rientrino alcuni non eletti) e ad un delegato nominato dalla Regione Campania. Il Consiglio dei delegati sarà, pertanto composto da 16 consiglieri. Regione e Provincia avranno 40 giorni di tempo per individuare i loro rappresentanti. Solo dopo i componenti del Consiglio eleggeranno l’organo di deputazione dell’ente, che sarà composto da 7 membri: 6 consiglieri eletti, tra i quali sarà nominato il neo presidente ed il nuovo vicepresidente, più il delegato regionale, che siede di diritto.

In questi 40 giorni Capaccio Paestum sarà pervaso da fremiti post elettorali, da trattative febbrili, da alleanze fatte di giorno e disfatte di notte, da richieste di patrocinio politico e grida manzoniane che denunciano accordi sottobanco, da analisi sulla procedura del voto per capire se è possibile far partire l’ennesimo ricorso al Tar con richiesta di invalidazione del voto …

Capaccio Paestum e gli altri comuni dove il Consorzio di bonifica eroga servizi all'agricoltura hanno bisogno di stabilità amministrativa, di un consorzio che svolga a pieno il suo compito di gestione, programmazione e, soprattutto, di progettazione per mantenere ad un livello d’eccellenza i servizi destinati alla comunità dei consorziati ed agli utenti dei servizi che eroga in modo generalista.

I nuovi sindaci di Capaccio Paestum e Albanella, e quelli in carica di Altavilla Silentina e Roccadaspide facciano sentire forte e chiaro il peso delle comunità che rappresentano sia nella fase di elaborazione del programma della nuova deputazione sia in quella di controllo sugli atti deliberativi che l’ente consortile approverà. In particolare, si faccia squadra tra enti che agiscono sullo stesso territorio per evitare che la mano destra non sappia quello che quella sinistra sta per mettere sul tavolo: sarebbe una beffa che, come accade di solito, qualche sindaco si sia fatto parte in causa per far eleggere qualche amico nel consiglio e poi si disinteressi della qualità dei servizi che eroga l’ente a consorziati e cittadini.

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