Sulla sinistra il mare cangiante di mille colori e infiniti disegni tracciati dal vento sull’acqua cristallina che bagna i dirupi sottostanti, ci accompagnerà per i circa 5 Km che si separano dalla meta di questa tappa.

Il Cammino del Parco: Velia - Acciaroli

Ogni tanto, ci voltiamo alla volta della Torre di Velia, mentre ci incamminiamo lungo al comoda pista ciclopedonale che ci condurrà fino al confine di a Casalvelino Marina fissato al centro del ponte sul fiume Velino.

Il cammino del parco
Cilento mercoledì 25 agosto 2021
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Il Cammino del Parco: Velia - Acciaroli © Unico

Il mare è alla nostra sinistra ma occluso alla vista. Per la verità, in altre occasioni abbiamo camminato proprio lungo la costa sabbiosa che collega le due cittadine marine, ma i continui rientri a cui abbiamo dovuto ricorrere per superare foci di torrenti e chiusure dovute alla volontà di chi ha deciso nel tempo, ma anche di chi glielo ha consentito, di sbarrare il passaggio a chi volesse spostarsi a piedi ci ha fatto propendere per una scelta più tranquilla. Purtroppo, di queste occlusioni, ne abbiamo già trovate tante ed altre ancora ne dovremo affrontare. 

Intanto godiamoci la possibilità di camminare senza badare ad auto ed altri mezzi che comportano pericoli per chi si sposta a piedi o in bicicletta.

Dopo il ponte sul velino, scendiamo a sinistra a ridosso del del mare e seguiamo la pista ciclabile che ci porterà fino al porto di Casalvelino. Dove rientreremo per una visita alla Cappella di San Matteo situata in prossimità del centro del borgo.

Superata la doppia “rotonda” che regola il traffico all’ingesso Nord della città balneare, ci incamminiamo verso Pioppi, la località dove Angel Kess ha studiato, vivendoci per lunghi periodi dell’anno,l’alimentazione legata alla tradizione dei borghi che si affacciano sul Mediterraneo e, in particolare, sulla Costa Cilentana. 

Come accade spesso lungo il litorale di questa parte del Cammino del mare, la strada è l’unica possibilità di spostarsi per raggiungere i paesi vicini essendo gli spazi situati a ridosso del bagnasciuga impraticabili sia a piedi sia in bicicletta. Appena due Km più avanti si entra ne’’abitato di Pioppi. Scendendo per una scala  si accede al lungomare che accoglie con una gradevole sensazione di familiarità ci fa questa scelta.

Avanzando verso Nord, si arriva al centro dove bar, ristoranti ed altri tipi di servizi fanno di questo borgo un posto che accoglie soprattutto chi si sposta a piedi essendo gli spazi destinati al parcheggio di automobili ed altri mezzi motorizzati veramente pochi. Il Palazzo Vinciprova, sede del Museo del Mare e dei quello relativo alla Dieta Mediterranea, dichiarata Patrimonio Immateriale dall’UNESCO, non passa inosservato.

Proseguendo sul percorso pedonale situato tra le case che si affacciano direttamente a mare e l’esile lingua di spiaggia si arriva in uno slargo dove che un centro accoglienza  e informazioni dove è possibile anche sostare per il tempo necessario a soddisfare ogni tipo di necessità prima di incamminarsi sul lungo tratto che separa Pioppi dall’altra e più famosa frazione marina di Pollica che è Acciaroli.

Sulla sinistra il mare cangiante di mille colori e infiniti disegni tracciati dal vento sull’acqua cristallina che bagna i dirupi sottostanti, ci accompagnerà per i circa 5 Km che si separano dalla meta di questa tappa.

In vista del borgo che ci appare in lontananza con il suo porto dove si erge la bella chiesa e il relativo campanile riconoscibili da lontano. Al cartello posto all’ingresso del borgo, scegliamo di entrare a sinistra per poi scendere sulla grande spianata dell’area dove è situato il porto dove sono ormeggiati una decina di pesche reggi. Più avanti il porto turistico racchiuso tra terra e molo lungo il quale sono stati ricavati magazzini e molti altri locali destinati ad eventi culturali estemporanei e permanenti. Tra questi uno è certamente unico: il PAC, Porto di Arte Contemporanea.

Dopo esservi fermato per il consueto momenti di rilassamento utile a scaricare la tensione della fatica accumulata, ci inoltriamo nel centro abitato alla ricerca di una sistemazione per la sera e per la notte.

 

******

 

Parmenide e Zenone nacquero ad Elea, dove fondarono la scuola eleatica, che portò non poche innovazione sul piano filosofico e matematico alla cultura del suo tempo. Elea era nient’altro che il vecchio nome della città di Velia, l’area che adesso è diventato sito UNESCO per le sue opere e la sua rilevanza storica. Di questa magnifica città, che pullulava di filosofia, matematica con un andirivieni mercantile molto fiorente resta l'area portuale Porta Marina, le Terme Ellenistiche e le Terme romane, l'Agorà, l'Acropoli, il Quartiere Meridionale e il Quartiere Arcaico, ed infine Porta Rosa, prestigioso monumento che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della città e di viadotto congiungente le due sommità dell'acropoli.

Storia, arte e cultura

Originariamente Elea, fondata nel 540 a.C. lungo la costa tirrenica della Lucania dai Focesi, provenienti dalla Corsica e stabilitisi qui dopo la sconfitta contro le flotte degli Etruschi e dei Cartaginesi. Dopo la distruzione della colonia greca di Sibari, Velia ospitò i filosofi Parmenide e Zenone cui si deve l’importanza del pensiero filosofico. La città combatté con la vicina Posidonia, con i Lucani e, nel 389, entrò a far parte della Lega Italiota. Fornì, successivamente, aiuti a Roma contro Annibale. Venne distrutta fra l’VIII e il IX secolo d.C. dai Saraceni. Si distinguono tre nuclei urbani: il quartiere meridionale, che era il centro del potere politico, il quartiere settentrionale, vicino al porto fluviale, e l’acropoli, che era il più antico abitato di Elea. Sul promontorio, in passato, sorgevano edifici pubblici e sacri. Rimangono i resti di un tempio ionico e del teatro del III secolo.

Bartolo Scandizzo

Lascia il tuo commento
commenti
Le più commentate
Le più lette