Il libro è pubblicato dall’ArgoLibro Editore di Agropoli- prezzo di copertina €12,00
Immagine non disponibile

“Giraffa in fiamme”, un libro denuncia di Ariosto Gnarra

In Africa vivono 1.216,00 miliardi di essere umani, dove la natalità è molto al di sopra della media dei paesi ad economia avanzata, gli Africani dovrebbe essere messo in condizione di emergere dal sottosviluppo

Personaggi
Cilento sabato 25 marzo 2023
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Il momento dei saluti istituzionali © Unico Settimanale

Ariosto Gnarra è un giovane scrittore che ha colpito in pieno l’immaginario di Milena Esposito e Francesco Sicilia dell’ArgoLibro Editore di Agropoli. Gnarra, già dalla dedica, fatta a Salvatore D’Alì artista sua “fonte di ispirazione” e a chi “ha coraggio di portare sotto i riflettori il male silenzioso”  e alle “guerre lontane”,   dichiara la sua scelta di campo!

Arrivo, con Gina, in piazza Santini di Capaccio Scalo per assistere alla presentazione del libro “Giraffa in fiamme” su invito dell’Avv. Domenico Vecchio che siede tra i relatori. Non mi aspetto una grande affluenza di pubblico ma, appena varco la soglia della Sala Erika della biblioteca, subito mi rendo conto che non sarà una serate noiosa. C’è animazione e tra i giovani accorsi a sostenere l’amico che fa un passo deciso verso il mondo della scrittura impegnata che denuncia lo sfruttamento delle risorse minerarie della Repubblica Democratica del Congo e dei piccoli e meno piccoli lavoratori che estraggono “columbite – tantalite”, Coltan o Cobalto, in condizioni disumane per buona parte.

La trama del racconto, che si può gustare su diversi piani, non è il caso di “spiatterrarla”  in questo scritto, ma la dinamica che ha visto molti protagonisti affiancare l’autore vel la pena di esporla perché è stata molto apprezzata dal numeroso pubblico seduto in platea e in piedi lungo il perimetro della sala …

Dopo l’introduzione di Milena Esposito, entra in scena Adriana Di Pasca, che legge un brano del libro; poi tocca ad Antonio Apadula, che introduce l’elemento “columbite – tantalite” scrivendolo su una lavagna e portando il pubblico direttamente nel tema conduttore che Gnarra ha scelto di far emergere dal cono d’ombra dove l’umanità ha deciso di “tenerlo a bada”.

La musica annuncia l’arrivo di uno “tsunami” umano … si tratta di una “vecchia” conoscenza dei palcoscenici nostrani e non solo … è Biancarosa Di Ruocco, che veste i panni di un imbonitore in frak che “vende” e rivende illusioni al mondo che, anche se ben informato su ogni aspetto della vita “moderna” non può fare a meno di cadere e “ricadere” sotto i “colpi”, per niente “proibiti” della pubblicità che avvolge, conquista e conduce in luoghi senza rilevanza per chi ha voglia di dare un senso alla vita.

La voce è forte e “intonata”, l’espressione è accattivante e pregnante, la gestualità è avvolgente e penetrante … insomma, la platea resta rapita da tanta determinazione e capacità “ipnotica” … un grande e fragoroso applauso accompagna l’uscita di scena della “brava” dispensatrice di “felicità” a basso costo!

Poi è il momento di Domenico Vecchio che traccia un quadro geopolitico della situazione in cui si trova Africa rapportandola alle altre e ben strutturate entità planetarie come l’Indo-Cina, l’Europa, le Americhe …

È evidente per Vecchio chi sono stati e continuano ad essere i predatori e chi i depredati. L’Africa è un continente che ha molti primati in termini di risorse umane, minerarie, energetiche e con un immenso potenziale di terre fertili non utilizzate.

L’esodo che vede le protagoniste le popolazioni del continente nero verso l’Europa è il frutto “amaro” del sottosviluppo imposto dalle potenze europee che gli ultimi 4 secoli  che è stato funzionale alle loro politiche espansionistiche territoriali e di sfruttamento.

Infine, ecco il protagonista che orgogliosamente rivendica la scelta di denunciare ad alta voce il neocolonialismo che punta, ancora una volta, allo sfruttamento dei “tesori” minerari dell’Africa che pure potrebbero dare slancio allo sviluppo endogeno che pure c’è ma fa fatica a diventare  galoppante.

Infatti, in Africa vivono 1.216,00 miliardi di essere umani, dove la natalità è molto al di sopra della media dei paesi ad economia avanzata, gli Africani dovrebbe essere messo in condizione di emergere dal sottosviluppo e far venire a galla tutto il potenziale che racchiude in sé.

È evidente che si tratta di un fatto ineludibile e che più saranno mortificate le aspirazioni degli Africani, più forte sarà il contraccolpo che si farà sentire nei paesi ad economia avanzata. Dopotutto, la Cina e tutti i paesi asiatici (Corea del Sud, Giappone, Formosa, Vietnam, India gli arcipelaghi del Pacifico …lo hanno ampiamente dimostrato.

Solo una politica miope può immaginare di rinviare sine die l’avvio di un processo di forte integrazione economia e sociale che si basi sulla pari dignità che metta sullo stesso piano diritti umani ed esigenze economiche.

Ariosto Gnarra, con il suo libro, ha messo una pietra miliare sul lungo cammino che i piccoli lavoratori nelle cave di cobalto dovranno fare per guadagnarsi, oltre ai pochi denari della paga a cottimo che viene loro elargita alla fine della lunga giornata, anche la dignità di vivere da esseri umani in un futuro che, si spera, non sia molto remoto fino a non poterlo assaporare …

È Chiara Santosuosso che chiude la serata cantando “il peso del coraggio” portato al successo da Fiorella Mannoia. Mai testo poteva essere più adatto all’evento. Esso è un grido di dolore che, come da tante altre parti si alzano nell’Occidente, è ancora lungi da essere sentito e fatto proprio!

Lascia il tuo commento
commenti
Le più commentate
Le più lette