Siamo in pace da settant'anni, un miracolo, eppure c'è chi se n'è dimenticato e vuole costruire muri, armare eserciti!
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​Dai nonno, raccontami l’Europa

Basta rimanere in silenzio quando qualcuno urla contro l'Europa, la nostra madre patria, la madre che ci nutre.

Politica
Cilento mercoledì 11 marzo 2020
di Gina Chiacchiaro
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Vecchie valute europee © web

Caro nonno, raccontami quel sogno che va dalla Spagna alle porte dell’Asia.

L’Europa è la terra dove tramonta il sole.

E’ un grande, frastagliato, affascinante promontorio dove l’Asia finisce. Una terra fertile, ricca di popoli, fiumi, città, montagne e pianure, che si protende con faraglioni di tuono verso L’Oceano e il Mare di Mezzo…

…Per cominciare tiriamo fuori dalla tasca queste monetine. Guarda bene. Portano tutte il nome dell’Europa, ma sono stampate in paesi diversi. Grecia, Germania, Francia, Italia, Austria, Spagna… paesi che fino a ieri si sparavano cannonate fra loro. Oggi sono tutti uniti, hanno tolto i confini…

…Ho camminato sugli altopiani di Spagna sotto il volo degli avvoltoi. In Russia ho dormito in lunghi treni colore verde scuro in corsa tra laghi ghiacciati. In Grecia ho navigato a vela nel mare blu scuro di Ulisse. Sulle coste rocciose del Mar d’Irlanda ho nuotato, pensa, con le foche!

…L’Europa è la madre che ti nutre. La tua patria. E se senti qualcuno che le urla contro, qualcuno che dice che fa schifo, che è diventata una matrigna, arrabbiati. Non restare mai in silenzio quando senti bestemmie del genere. Rispondi loro che se l’Europa gli pesa, vadano pure altrove: troveranno solo aride steppe battute dai venti, guerre e sfruttamento…

…Se dicono che siamo invasi dai profughi, che ci rubano tutto. Allora rispondi che non sono solo ciechi ma anche vigliacchi. Accusate i poveracci perché non avete fegato di prendervela coi ladri veri, che stanno a casa nostra. Quelli che rubano, inquinano e obbligano i nostri figli laureati a fare i lavapiatti all’estero. E poi di’ loro che anche il nonno di tuo nonno era profugo, e ha dovuto abbandonare l’Europa, quando in Europa c’era la fame. E già che ci sei, spiegagli che si può diventare profughi in un attimo. Basta una guerra…

…Succede che tu vivi tranquillo, hai il tuo lavoro, la tua casa, il tuo orto con patate e cipolle, i tuoi figli, i tuoi amici, pensi che nulla possa cambiare, e invece… improvvisamente il cielo diventa nero come la pece e arrivano uomini armati che ti portano via tutto. E allora devi scappare, sempre se non ti ammazzano prima…

…L’Europa è una terra meravigliosa, ma è stata anche la grande madre di tante guerre. E quelle guerre hanno ucciso milioni di uomini e generato milioni di profughi. Ora siamo in pace, ma bisogna tenere gli occhi aperti. Dobbiamo impedire a quel demonio di tornare fra noi. Bisogna tenere sveglia la memoria. Ricordare quante volte gli europei si sono ammazzati fra loro. Riflettere che siamo in pace da settant’anni, l’età di tuo nonno. Un tempo lunghissimo. Un miracolo. Ma ci sono degli idioti che se ne sono dimenticati, e dicono che bisogna costruire muri, armare di nuovo gli eserciti…

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