Fondovalle, a rischio il finanziamento
Immagine non disponibile

​Alfonso Andria, presidente della Provincia, fa il suo appello. Articolo del 30/01/2003

"E' necessario riportare l’intera questione Fondovalle in sede regionale.E bisogna annullare possibili contenziosi capaci di comprometterne il definitivo esito positivo."

Politica
Cilento mercoledì 20 gennaio 2021
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Alfonso Andria, il terzo a partire da sinistra © Unico

Fondovalle Calore. E’ stato chiesto il suo intervento per mettere d’accordo i protagonisti della querelle (Cornetta e Luciano, da una parte; Cennamo e Storti dall’altra). A che punto siamo?

C’è un lavoro tenace e sapiente della Provincia, se non altro per tenere aperti i canali del dialogo. Bassolino ha fatto sapere che è necessario riportare l’intera questione Fondovalle in sede regionale perché c’è il concreto pericolo, a causa di tutto ciò che è successo, di perdere il finanziamento per la strada. E’ l’ultima cosa che deve accadere. Sarebbe un delitto imperdonabile contro le collettività della zona che delle deficienze della viabilità soffrono da troppo tempo. Oggi è inutile attardarsi su posizioni preconcette e scelte presentate come inconfutabili. Tutti devono fare un passo indietro rispetto agli interessi del territorio.

Strada Isca – Tufolo nell’Alta Valle del Calore. E’ un modo per alleviare già il problema isolamento. C’è l’intervento della Provincia.

Siamo già a buon punto. Come su altri interventi. Abbiamo velocizzato anche certe situazioni di blocco che si erano verificate nel comune di Roccadaspide. Devo dare atto a Girolamo Auricchio, che da consigliere provinciale o libero cittadino, svolge sempre un’utilissima azione di stimolo.

Stiamo parlando dell’ormai famosa Variante di Roccadaspide.

E’ esatto. I rallentamenti denunciati non dipendono dalla Provincia. Nei giorni scorsi gli abbiamo dato un ulteriore riavvio imprimendogli ulteriore vigore. I cittadini non possono sapere cosa o quanta fatica, lavorio, c’è dietro un’opera. Bisogna annullare possibili contenziosi capaci di comprometterne il definitivo esito positivo.

Parco del Cilento. C’è un presidente in carica, un altro designato. Il direttore ha il contratto in imminente scadenza…

In tutte le cose è necessario avere misura. Esiste una legge, quella dello spoil system, che io non condivido ma è dello Stato. E’ difficile, se non addirittura rocambolesco, applicare questa legge ad una situazione qual è quella del Parco del Cilento. Con l’obbligatorio assenso che deve dare la Regione Campania alla nomina del Presidente. Come si fa a sfiduciare i rappresentanti dei sindaci democraticamente eletti dai loro colleghi? Non comprendo le impuntature di alcuni esponenti della maggioranza nazionale sul caso. Tarallo. L’unica cosa che se ne otterrà è una estrema fragilità di un’istituzione così importante. A chi giova? Non certo ai cilentani. Nel recente passato il centro sinistra non ha mai fatto di questi errori, soprattutto se si è trovato di fronte a personalità largamente rappresentative dello schieramento avversario.

Paestum è sempre al centro dell’impegno dell’amministrazione provinciale…

Stiamo andando avanti. Il momento attuale è molto delicato. Il tavolo di concertazione con le autorità locali per il Pit è alle decisioni finali. Questo è un territorio privilegiato per le tante opportunità che si sommano le une con le altre. E fanno la differenza. Ci sono anche le iniziative dell’amministrazione comunale di Capaccio-Paestum, con l’ottima reattività degli operatori agricoli e turistici. Questi ultimi si sono assunti le loro responsabilità e raccolgono le sfide dei mercati. In campo ci sono già iniziative di grande valenza: una su tutte è la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Mai prima di oggi c’è stato un picco così elevato di impegni.

Le competenze della Provincia, anche per effetto della devolution, sono aumentate…

Sì, spesso senza il necessario supporto di adeguate risorse finanziarie. Anche senza di tutto questo la Provincia di Salerno di oggi è molto cambiata. Ha mutato pelle. Ho paura che la devolution alla Bossi distorca completamente questo percorso virtuoso. Siamo per un federalismo solidale, un modello che è connaturato alla nostra natura.

L’anno scorso si augurava di potere realizzare il sogno di completare la Futani – Centola prima della conclusione del suo secondo mandato…

Si sta avverando. Ogni giorno lavoro per velocizzare l’opera. Siamo a buon punto. I lavori vanno avanti in maniera molto serrata. L’opera è complessa. Spero di riuscire a farcela, ma tagliare il nostro anche qualche mese dopo non mi dispiacerebbe.

Abbiamo cambiato grafica e formato del nostro giornale…

Ho visto ed ho apprezzato molto.

Lascia il tuo commento
commenti
Le più commentate
Le più lette