I piccoli comuni d’Italia sono di importanza fondamentale poiché legati alla produzione artigianale DOP e IGP e non solo, sono linfa fondamentale per l’economia del nostro Paese.

Il valore del piccolo borgo italiano

Recovery Plan: cosa ne sarà dei piccoli comuni? Si punta al rilancio. Dario Franceschini: "Ho chiesto risorse nuove e significative nella tutela dell'ambiente come natura plasmata dall'uomo."

Turismo
Cilento giovedì 01 aprile 2021
di Andrea Della Rocca
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Piccoli Borghi: Valle dell'Angelo © Unico

Nel piano Recovery Plan, ovvero il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio 2021, si stanno stabilendo le misure che dovranno essere attuate in Italia e negli altri paesi europei per quanto concerne il programma Next Generation EU, vale a dire il Piano per la ripresa dell’Europa, che poggia su un totale di 210 miliardi di euro.

In Italia, tra le varie missioni su cui si concentra il PNRR, c’è anche quella sul finanziamento a vantaggio dei piccoli comuni e la rivalutazione di questi ultimi. Sono 1,6 miliardi, infatti, gli euro destinati ai piccoli borghi e edilizia rurale. Lo afferma l’attuale Ministro della cultura Dario Franceschini intervenuto ad un webinar promosso dal FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano: «Nel Recovery Plan, che è ancora in fase di scrittura e si completerà a breve, ho chiesto risorse nuove e significative nella tutela dell’ambiente come natura plasmata dall’uomo. Ho chiesto di mettere risorse specifiche per la tutela di parchi e giardini, risorse consistenti per tutelare i borghi che sono abbandonati e disabitati. 1 miliardo di euro per i cammini, e 650 milioni di euro per l’edilizia rurale».

Le parole del Ministro Franceschini lasciano trapelare un messaggio di importante prospettiva per il futuro dei piccoli borghi d’Italia che nella visione del Governo torneranno ad essere al centro degli investimenti. Anche perché, non bisogna dimenticare che, secondo i dati della Fondazione Symbola, i 5.498 piccoli comuni della penisola (il 69,5% del totale) sono culla del 92% dei prodotti DOP e IGP e del 79% dei vini italiani più importanti. 

Le aspettative e speranze dei piccoli comuni per quanto concerne il PNRR, oltre alle importanti risorse per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, come affermato dal Ministro Franceschini, sono rivolte anche all’”aggiornamento” tecnologico. Aggiunta, quindi, di infrastrutture digitali, leggi banda larga e collegamenti veloci, ferroviari o su gomma che siano.

Nel Recovery Plan, inoltre, sarebbero segnalati anche incentivi per quanto riguarda la pubblica amministrazione per gli enti locali. L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), infatti, ricorda che su materie di competenza diretta degli enti locali confluiranno almeno 43 miliardi di euro del Recovery Plan. A questo proposito, la stessa associazione ha formulato e avanzato un pacchetto di proposte dedicate. Ricorda che i comuni sono i principali investitori pubblici, con una capacità di gran lunga superiore agli altri livelli di governo. Nel 2019, un quarto delle opere pubbliche viene realizzato dai Comuni, ben oltre il 19% raggiunto dagli investitori privati, superati soltanto dal settore ferroviario (38%).

Oltre a richiedere finanziamenti diretti e non intermediati a sostegno di interventi relativi ai tre settori individuati dalla Commissione europea e finanziati con il Recovery Fund, l’ANCI ha evidenziato la necessità di ridurre al minimo dei passaggi formali e burocratici per l’individuazione ed erogazione dei finanziamenti.

Come già detto, i piccoli comuni d’Italia sono di importanza fondamentale poiché legati alla produzione artigianale DOP e IGP e non solo, sono linfa fondamentale per l’economia del nostro Paese. Il Cilento, per esempio, è primario nella produzione di uno dei prodotti più invidiati e popolari non solo in Italia, ma in tutto il mondo: la mozzarella di bufala. Esempio che fa capire quanto siano imporranti al livello economico, sociale e culturale i piccoli centri.

I rappresentanti dei moltissimi piccoli comuni italiani, quindi, hanno lanciato idee, proposte e chiesto finanziamenti per salvaguardare e valorizzate le piccole realtà italiane. Quelle realtà, così vere, spesso dimenticate, ma che, fondamentalmente, rappresentano quello che è lo spirito, il cuore pulsante dell’Italia e della sua cultura.

Andrea Della Rocca

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