Vanta di una posizione strategica il porto di Casal Velino. Sulla sua spiaggia sbarcarono le Sacre Spoglie dell’Evangelista Matteo, ospitate nella Cappella ad Duoflumina.

Casal Velino: tra i posti più suggestivi del Cilento costiero

L’origine di ‘Casalis Velinus’, casale di Velia, è legata alle vicende dello spopolamento dell’antica Elea.

Turismo
Cilento lunedì 17 maggio 2021
di Anais Di Stefano
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Casal Velino, porto © Unico

A pochi chilometri da Pioppi, la costa riserva rocce che si tuffano in mare. Le brezze marine avvolgono i verdi terrazzamenti. La vegetazione è rigogliosa: pioppi, ulivi, cactus. Nel blu insolito compare Marina di Casal Velino, piccolo borgo marinaro di antichissime origini.

Casal Velino, adagiato su una collina, è tra i posti più suggestivi del Cilento costiero. Il territorio è incastonato nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Un paesaggio affascinante, che si snoda tra il golfo di Velia e la piana del fiume Alento. Gli affluenti Palistro e Fiumicello ne incrementano la portata. Così da garantire una fitta vegetazione, fresche acque e una temperatura gradevole tutto l’anno. La variegata macchia mediterranea si fonde verso l’alto con le grandi distese di uliveti plurisecolari.

L’origine di ‘Casalis Velinus’, casale di Velia, è legata alle vicende dello spopolamento dell’antica Elea. Pare che il borgo sia sorto quando gli abitanti della pianura – per sfuggire alle incursioni saracene e difendersi dalla malaria – abbandonarono i villaggi. Nasce così, dopo il Mille, l’abitato di ‘Casalicchio’. Ricchissimi di testimonianze sono il Palazzo Baronale e la Torre antica. Il comune comprende cinque frazioni, tra cui Acquavella. Il suo nome deriva dalle numerose sorgenti, che un tempo alimentavano l’acquedotto di Elea-Velia. Anche qui il borgo si è formato per il progressivo svuotamento di tre insediamenti preesistenti. I centri storici, caratterizzati da vicoli ripidi, palazzi nobiliari e chiese di antica costruzione, conservano le strutture di un tempo.

Vanta di una posizione strategica il porto di Casal Velino. Sulla sua spiaggia sbarcarono le Sacre Spoglie dell’Evangelista Matteo, ospitate nella Cappella ad Duoflumina. Antichi riti, processioni, manifestazioni sono identitari del luogo ed espressione di una religiosità profonda e radicata. Infatti, nel mese di agosto, si celebra la rappresentazione del rinvenimento dei sacri resti con una suggestiva fiaccolata.

Spostando lo sguardo, tra pescherecci e reti si intravede la fatica dei pescatori. La pesca è una delle attività principali del luogo. Un mestiere produttivo, quanto avverso. Il porto, punto di attracco per il commercio fenicio, continua ad avere un’intensa attività commerciale. Il pescato del giorno finisce sulle tavole dei paesi circostanti. È possibile raggiungere Casal Velino via mare o partire da qui per visitare le bellezze naturali e paesaggistiche del territorio. Durante il periodo estivo, compagnie private organizzano gite turistiche su tutta la costa. Da qualche anno è attivo un servizio che collega Salerno, la Costiera Amalfitana e le isole del napoletano.

Non solo escursioni via mare, ma anche attività di pesca-turismo, immersioni e trekking. Molte aziende, nei loro pacchetti, propongono escursioni a cavallo o percorsi naturalistici. Infatti, da Casal Velino si snodano diversi sentieri panoramici dai quali si può raggiungere il Monte Stella o lasciarsi stupire dalle acque cristalline di Acciaroli. Suggestivo anche il lungomare, luogo pulsante della vita notturna. Qui si trovano stabilimenti balneari, locali, ristoranti e hotel. Dal 2009, il Comune di Casal Velino è stato premiato con l'assegnazione della Bandiera Blu. Le vaste spiagge, la sabbia dorata e le acque pulite accolgono migliaia di turisti.

Dopo una giornata di mare, la tradizione offre piatti a base di pesce povero e prodotti della terra.

La biodiversità delle piante, il metodo di agricoltura biologica, il clima mediterraneo, contribuiscono ad arricchire i prodotti di sapori e profumi unici. Molte aziende del territorio mirano a sensibilizzare il pubblico sul valore del cibo. Così da ricercare la genuinità nella memoria popolare. Parola d’ordine è Dieta Mediterranea, le cui radici affondano proprio nei contadini cilentani, cultori di uno stile di vita sano. Sempre più in voga la conversione alla produzione biologica e la ricerca di una cucina a chilometro zero. Fiori di zucca, insalate, legumi e pasta fatta in casa, come cavatelli e fusilli. Di antica tradizione è il pane casereccio, a lievitazione naturale e cotto in forno a legna. Da non lasciarsi sfuggire il pane biscottato con olio fresco e origano. La raccolta delle olive, principale risorsa agricola, si effettua attraverso metodi tradizionali. L’olio assume un sapore acre o dolciastro a seconda delle peculiarità climatiche e ambientali. Famosa è l’Oliva Salella ammaccata del Cilento, Presidio Slow Food. Olive raccolte poco mature, ammaccate con una pietra e conservate in salamoia. I vitigni locali – che traggono origine dall’antica Grecia – trovano nella natura argillosa-calcarea del terreno le condizioni per un gusto inconfondibile. In zona sono tanti gli ettari di terreno su cui si producono ortaggi di stagione. Ne sono un esempio le melanzane imbottite o la parmigiana.

Millenaria è l’apicoltura: il miele naturale ed energetico può essere usato come dolcificante o accompagnare i formaggi. Ricca è, del resto, la produzione di formaggi freschi o stagionati. Un esempio è la cacioricotta di capra. Tra agosto e settembre, si lavora alla produzione di conserve di pomodoro. Gli animali, lasciati al libero pascolo, seguono un’alimentazione sana, basata su prodotti vegetali, granaglie naturali, mais e orzo. Così da garantire carni e salumi di alta qualità. Non solo mucche, pecore e vitelli. Anche gli asinelli continuano ad avere un ruolo identitario.

Percorrendo la piana si incontrano agrumeti, alberi di fichi, melograni e ciliegi, da cui provengono confetture e marmellate. Negli ultimi tempi, si è riscoperto il sapore dei grani antichi. Con queste farine tante sono le specialità dolciarie, pasta di mandorla o biscotti ai limoni biologici.

Il perfetto ecosistema del Cilento ha permesso la coltivazione di aloe vera, utile per il benessere della pelle. Ma anche di piante e alberi officinali. Innumerevoli le piante spontanee per insaporire i piatti o curare i malanni di stagione: lavanda, geranio, rosmarino, elicriso, basilico, timo, salvia, origano e prezzemolo. Prodotti che è possibile trovare nei punti vendita della zona, ordinare online o assaggiare presso gli innumerevoli chioschi lungo il tragitto.

Anais Di Stefano

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