Lungomare di Paestum, da opera necessaria a patrimonio essenziale per il sistema turistico della città dei templi

Paestum, estate 2022 un passo verso il futuro

L’estate 2022 lascerà il segno come spartiacque tra passato e futuro nel settore turistico: il prima e dopo della realizzazione del lungomare che ha cambiato il rapporto tra la Città dei Templi e il suo mare.

Turismo
Cilento martedì 30 agosto 2022
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
mare di paestum © Unico Settimanale

Franco Alfieri ha dato la scossa necessaria per consentire alla comunità capaccese – pestana una ripartenza verso un futuro che sia all’altezza del suo passato remoto e recente! Ha saputo entrare in sintonia con il sentimento comune della maggioranza dei cittadini che avevano già "assaporato" un altro modo di amministrare importando dalla vicina Giungano l'esperienza del compianto Franco Palumbo elevandola al governo della città dei templi. Per la verità, Palumbo fu eliminato politicamente dall'ennesima fronda aggregatasi all'interno della sua maggioranza. 

L’estate 2022 lascerà il segno come spartiacque tra passato e futuro nel settore turistico: il prima e dopo della realizzazione del lungomare che ha cambiato il rapporto tra la Città dei Templi e il suo mare.

Infatti, è stato portato a termine il secondo assalto al monolite del potere politico di Capaccio Paestum, ha cominciato a macinare nel suo mulino idee da trasformare in progetti che sono sotto gli occhi di tutti. Alcuni sono stati portati a termine altri affidati alla programmazione triennale che ogni anno viene aggiornata.

Come è giusto che sia, amministratori che siedono in consiglio tra gli scanni dell’opposizione (qualcuno anche tra quelli di maggioranza) e liberi pensatori non fanno mancare il legittimo, quanto necessario, apporto di critiche all’operato dell’amministrazione …

È la dialettica democratica che dispiega tutto il suo agire in una comunità regolata da leggi e regole!

Leggi e regole che solo se rispettate e accettate dalla platea dei soggetti singoli e associati possono elevarsi a sistema che regola la convivenza sociale, altrimenti si corre il rischio di prestare il fianco a chi porta a casa il “buono”, che gli conviene, e lasciare sul campo, le “scorie” dell’insoddisfazione sociale, che non gli interessa.

Prendiamo ad esempio della realizzazione del “lungomare” di Paestum che dopo decenni di attesa è stato realizzato e completato a ridosso della stagione turistica del corrente anno …

Si è trattato di un vero e proprio atto d’imperio che Alfieri ha voluto compiere per ammodernare il settore economico legato al turismo balneare che ha riqualificato un’area che veniva abbandonata a sé stessa da ottobre a maggio: poca gente, lidi chiusi, manutenzione inesistente, sicurezza zero … l’unica consolazione era rivedere ricrescere nelle altre tre stagioni la flora spontanea sulla duna che faceva il pari con l’aumento del numero dei cani abbandonati che si muovevano in branchi nella pineta.

Infatti, già nell’autunno - inverno 2021-2022 molte persone hanno scelto il lungomare per godere il mare d’inverno e passeggiare con soddisfazione lungo i 3 Km di tracciato già pronto. Per il futuro il tracciato è quasi raddoppiato e si prevede un afflusso più consistente di “traffico” umano di ogni età …

Un altro elemento che ha fatto la differenza è stata l’eliminazione delle aree destinate al parcheggio delle auto davanti ai lidi e sulla duna con la contemporanea realizzazione di parcheggi a monte della pineta serviti da navette a trazione elettrica e con l’apertura di percorsi pedonali nella pineta illuminati nelle ore notturne.

Purtroppo, c’è da segnalare un elemento che potrebbe trasformare un’opera meritevole nell’ennesima occasione persa per stabilizzare la percezione dell’importanza dell’opera realizzata se non si prendono subito le contromisure: la stradina di servizio in terra battuta, realizzata per consentire l’accesso alle strutture balneari delle navette, di disabili e per il rifornimento di prodotti è diventata una vera e propria strada di collegamento per chiunque voglia approfittarne. Inoltre, la polvere che viene sollevata dai mezzi che si muovono a velocità superiore a quella consentita (30 Km orari) va a ricadere sul tracciato pedonale e sulle aiuole che determinano un vero e proprio risentimento nei confronti di chi lo consente. In aggiunta, superata la prima fase della timidezza, ecco che gli slarghi creati sul tracciato per la sosta limitata la carico e scarico di persone e cose, sono diventate dei parcheggi a lungo termine per amici, parenti e conoscenti.

Tutto ciò sotto gli occhi della stragrande maggioranza di chi rispetta le regole e deve subire l’affronto di una minoranza che, non avendo capito l’importanza dell’opera per gli anni a venire per la comunità, preferisce piegarla al proprio bisogno estemporaneo.

Non sappiamo se la scelta di realizzare la stradina di servizio in terra battuta è una prescrizione paesaggistica o una scelta, ma sarebbe in ogni caso opportuno trovare una soluzione per evitare la polvere si alzi inondando la “passeggiata” dotata di aiuole e panchine, dove bambini, uomini, donne “camminano” in sicurezza … che pure avrebbero il diritto di poter “vivere” liberamente la condizione di spazio costruito a misura d’uomo.

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