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Sul Cilento sventola Bandiera Blu

Positano, Capaccio, Agropoli, Castellabate, Montecorice, Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Camerota, Vibonati e Ispani. La Costa Cilentana nel 2023 può “issare” la bandiera anche a S.Mauro Cilento

Turismo
Cilento domenica 14 maggio 2023
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
San Marco Castellabate © Unico Settimanale

La bandiera blu è un riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education (FEE) alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.

Il riconoscimento è assegnato a località marine e lacustri sulla base della pulizia delle acque, la gestione dei rifiuti, le aree verdi e le piste ciclabili, i servizi sulle spiagge e nel comune, le strutture alberghiere e altro …

Tutte confermate le altre nei comuni di Positano, Capaccio, Agropoli, Castellabate, Montecorice, Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Camerota, Vibonati e Ispani. Inoltre, la Costa Cilentana nel 2023 può “issare” sui pennoni degli stabilimenti balneari una nuova bandiera: quella di S. Mauro Cilento.

È il Cilento che trascina la Campania e le fa mantenere il terzo posto dietro a Liguria e Puglia.

Contestualmente, la FEE, ha diramato anche la classifica dei porti turistici e, in questo caso, del sistema portuale che è stato creato sulla Costa Cilentana: Agropoli, San Marco di Castellabate, San Nicola di Montecorice, Acciaroli, Casal Velino marina, Pisciotta Marina, Palinuro, Marina di Camerota, Scario, Policastro e Sapri.

Appare evidente che c’è qualcosa che non funziona nel sistema portuale che, per molta parte, coincide con diverse località le cui acque sono state.

L’impegno che dovrà vedere impegnati comuni ed Ente Parco è quello di accendere un faro proprio sui porti che punteggiano la costa cilentana.

Innanzitutto, bisogna tener conto del fatto che gli approdi sono tutti utilizzati in modo promiscuo, sia per diporto sia per la pesca. In quelli più grandi, attraccano anche aliscafi dedicati esclusivamente a valorizzare le vie del mare sia verso la Costa gemella, quella Amalfitana; sia verso Capri.  

Questo servizio è condizionato dalla necessità di dragaggio che periodicamente deve essere fatto non sporadicamente e perennemente in emergenza.

Poi c’è l’aspetto ambientale che peserà per sempre sui piccoli borghi caricati di un “peso” strutturale imponente provocato dall’avanzamento degli spazi destinati a parcheggi e strade che hanno reso sì più ampio e facile l’accesso ai porti, ma anche hanno dilatato in modo abnorme la “penetrazione” degli spazi calpestabili a discapito della conservazione dell’anima dei borghi marinari che si percepisce in tanti altri piccoli approdi turistici.

Questo aspetto aumenta a dismisura la capacità ricettiva in alta stagione (agosto), ma rende “deprimente” i luoghi nella maggior parte dell’anno che resta a disposizione dei residenti, dei pescatori e degli amanti della tranquilla esistenza che rigenera e rinfranca.

Ma anche relativamente alle località destinatarie dei “vessilli” blu, si rende necessario allargare il campo dei servizi indicati dalla FEE che prevedono la gestione dei rifiuti, le aree verdi e le piste ciclabili, i servizi sulle spiagge e nel comune, le strutture alberghiere …

Ci sono comuni che sono, già da tempo, avviati sulla ricerca di rendere sempre più aderente le loro realtà a tutti i parametri della FEE, ma altri restano imbalsamati in una visione quantistica degli arrivi e molto meno a ciò che da tempo chiede il mercato turistico: costa e mare “spontanei” che sanno conservare al meglio i loro scrigni ricchi di bellezze naturali e paesaggistici.

Solo quando amministratori, operatori turistici e residente sapranno apprezzare ciò che il destino ha messo nelle loro mani, allora la Costa Cilentana potrà ambire ad essere annoverata tra il meglio che c’è in Italia e in Europa. Al contrario, se l’avranno vinta quelli che predicano l’autarchia in tema ambientale e la prevaricazione di chi non si accontenta di prendere il giusto e restituire il resto investendo per adeguare senza trasfigurare la Costa del Mito, la decadenza è già sul piano inclinato della storia che abbiamo già visto all’opera in tante realtà che pure avevano fatto la storia del turismo fin dai tempi dell’Impero Romano …

Per esempio la Baia Domizia!

 

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